March 03, 2015

Batteria Acer Aspire One D150

La tecnologia Nfc "touch-to-authenticate” entra nell’offerta sotto forma di aggiornamento di Hp Access Control 14.0. Il sistema offre i vantaggi di un processo di login sicuro, semplificato e veloce, che non richiede lettori di smart card ma sfrutta semplicemente qualcosa di cui l’utente aziendale è già fornito (il proprio telefono o tablet). I servizi Hp Access Control ed Hp ePrint Enterprise sono stati, inoltre, aggiornati con funzionalità che consentono di migliorare la produttività delle attività d'ufficio e, allo stesso tempo, di ridurre i costi di infrastruttura. Fra le novità, ePrint Enterprise ora è completamente integrato con l'ecosistema AppConnect di MobileIron, una piattaforma di enterprise mobility management che facilita la stampa sicura da dispositivi mobile.

La sola Officejet Pro 8620 dispone anche di un display a colori da 4,3 pollici e della funzionalità Nfc touch-to-print, che permette di stampare velocemente trasferendo il file da un dispositivo mobile alla all-in-one tramite contatto. Qui di seguito le schede tecniche delle due all-in-one.HP approfitta del Mobile World Congress 2014 per rinnovare anche la gamma dei tablet consumer, in cui entra ufficialmente il Pavilion x360. Si tratta di un tablet convertibile con tre modalità di funzionamento: tablet, notebook classico e "a tenda", per la riproduzione di contenuti multimediali.

La configurazione si basa sul processore Intel Pentium Bay Trail N3520, affiancato da 4 GB di memoria RAM e disco fisso da 500 GB e 5.400 RPM. Il display da 11,6 pollici multitouch a 10 punti di contatto ha una risoluzione di 1366 x 768 pixel. Il prodotto arriverà in commercio il 26 febbraio con un prezzo dichiarato a partire da 399 dollari. Entra quindi in collisione con lo Yoga da 11 pollici, che attualmente è in vendita in Italia a prezzi da 500 euro a salire. La connettività prevede due altoparlanti Beats Audio, tre connettori USB (1 USB 3.0 e 2 USB 2.0) e l'uscita video HDMI. Il peso è di 1,39 chilogrammi compresa la batteria, mente lo spessore è di 2,2 centimetri. L'autonomia dichiarata è di circa 4 ore.

Dalla soluzione di Lenovo, che ha una configurazione differente, il Pavilion ha tratto ispirazione solo per il meccanismo di rotazione, che prevede la rotazione di 360 gradi del coperchio attorno alle cerniere, in modo da richiudersi con la tastiera rivolta verso l'esterno. Una volta completata la rotazione la tastiera viene disattivata così da evitare selezioni indesiderate."Gli elettroni calcolano, i fotoni comunicano, gli ioni archiviano. In queste sei parole è racchiuso il funzionamento di The Machine”, ha rimarcato Fink. Sebbene i dirigenti di Hp non abbiano escluso l’utilizzo della nuova architettura su prossime generazioni di personal computer, le primarie destinazioni di The Machine saranno i data center, alle applicazioni Big Data e al mondo dell’Internet of Things.

Il sondaggio è stato effettuato online: gli intervistati hanno visualizzato un video del gesto prima di rispondere a una domanda a scelta multipla relativamente a ciò che ritenevano che il gesto rappresentasse (tutte le domande offrivano un’opzione "non so” per evitare che gli utenti fossero costretti a selezionare un gesto senza riconoscerlo). Risultato: i "gesture” relativi al voltare pagina, allo scorrere verso il basso il testo e all’ingrandimento/rimpicciolimento dell’immagine hanno ottenuto percentuali di riconoscimento molto alte, in certi casi allineati con altri gesti legati alle tecnologie ma ben più sedimentati, come quello di rispondere al telefono o quello di scrivere un’email o un Sms.

I servizi cloud sono diventati sempre più popolari sia tra le start-up tecnologiche che non dispongono di denaro da investire, sia fra le imprese più grandi, come Amazon e Google, che acquistano direttamente l'hardware per i loro datacenter. Una soluzione open source può interessare tutti, se pensiamo che Amazon e Google hanno recentemente tagliato i prezzi della maggior parte dei loro servizi di cloud computing, quindi necessitano di implementare soluzioni a basso costo.HP è pronta a investire un miliardo di dollari nel cloud computing open source nei prossimi due anni. La notizia è stata battuta dall'agenzia Reuters, secondo cui l'investimento sarà mirato a sviluppare e offrire prodotti e servizi di cloud computing.

In particolare, l'azienda statunitense ha dichiarato che i suoi servizi cloud pubblici basati su OpenStack saranno disponibili in 20 datacenter nel corso dei prossimi 18 mesi. OpenStack è un progetto di cloud computing che HP ha contribuito a fondare e che offre una piattaforma di cloud computing gratuito e open source per i servizi cloud pubblici e privati.L’alternativa "easy” agli ultrabook basati su Windows, e con dimensioni di schermo classiche e non ristrette come nei modelli convertibili con tablet e tastiera, non si chiama soltanto Chromebook. Per HP, se non altro, si chiama anche Android. Ancora manca un annuncio ufficiale, ma è imminente il lancio dello SlateBook 14, un portatile da 14 pollici con a bordo il sistema operativo del robottino. Laptop di cui HP stessa aveva presentato sul suo sito un trailer, poi misterioramente rimosso ma rimasto online per un tempo sufficiente a far discutere sulle caratteristiche tecniche e sull’identità di questo nuovo modello.Che è, nella sostanza, "nuovo” dal momento che utilizza Android su un formato classico, ma allo stesso tempo è – appunto – molto tradizionale nel design. Non si tratta, infatti, di un maxi-tablet convertibile bensì di un solido notebook con schermo tattile e tastiera non removibile. L’estetica, dominata dal nero in abbinamento a dettagli di colore (giallo), ricorda quella dell’HP Chromebook 11 presentato lo scorso anno.

Le imprese innovative, compresa HP, hanno prestato ascolto alle esigenze dei clienti. E oggi stanno riprogettando e immettendo sul mercato prodotti commerciali innovativi, attraenti e accattivanti esattamente quanto i più recenti dispositivi di consumo. Questi prodotti sono in grado di colmare i divari tra Pc di consumo e commerciali e stanno segnando l’inizio di una nuova tendenza: il Lyod, Leave Your Own Device.

Il Lyod ha il potenziale per rivelarsi ancora più rivoluzionario del Byod. Di fatto il mercato continuerà a sfornare nuovi dispositivi sottili e leggeri, basati su Pc gestiti centralmente dal reparto It, che consentono ai dipendenti di aumentare mobilità e produttività, nonché di rendere più maneggevole il computer aziendale di ogni giorno. Prendiamo HP, per esempio. Gli ultimi arrivati nella gamma HP Elite (serie HP EliteBook 800) sono fino al 40% più sottili e al 28% più leggeri rispetto ai modelli delle generazioni precedenti. Molti prodotti della gamma hanno la qualificazione Ultrabook e sono belli da vedere, grazie al ricco nero grafite con accenti grigio meteorite. Internamente, però, i nuovi prodotti offrono le funzionalità essenziali per l’azienda e garantiscono un’affidabilità testata secondo gli standard militari. Questa nuova generazione di Pc commerciali non comprende solo laptop: l’HP ElitePad 900, per esempio, è un tablet Microsoft Windows 8 ultrasottile e ultraleggero che offre caratteristiche, funzionalità e supporto di livello enterprise. Per chi cerca il top dell’innovazione c’è l’HP EliteBook Revolve 810 G2, un dispositivo convertibile che da notebook ultraleggero ad alte prestazioni si trasforma in un pratico tablet abilitato per i comandi tattili.

Di fronte alla disponibilità di prodotti come questi le politiche Byod potrebbero apparire come una spesa innecessaria per il reparto IT. Ma la cosa più importante è che offrono vantaggi per tutti in azienda: per il dipendente, soddisfatto del suo nuovo dispositivo, e per il reparto It, finalmente liberato dai costi e dai grattacapi delle politiche Byod. ll Lyod segna l’inizio di una nuova era in cui i dispositivi più innovativi in area aziendale saranno finalmente di ispirazione per le tecnologie personali, e non più il contrario, come vediamo ora. L’appliance Security System 61000 di Check Point Software Technologies, già definite dall’azienda come "il sistema di sicurezza più rapido sul mercato”, rivolto a fornitori di data center, telecomunicazioni e servizi cloud, ora diventa ancora più veloce e performante grazie al nuovo Security Gateway Module (Sgm) 260. Si tratta di un blade, progettato appunto per il Security System 61000, che risolve il problema della scelta fra sicurezza e velocità, assicurando entrambe le cose.
L’Sgm 260 è, infatti, in grado di raddoppiare il thoughput aggregato firewall e Ips rispettivamente fino a 400 Gbps e 130 Gbps, nonché di elevare la portata della sicurezza del sistema 61000 fino a 33mila SecurityPower Units, anche in questo caso con un raddoppio rispetto ai precedenti numeri. Check Point sottolinea come questo blade vanti la più elevata densità di porta rispetto a qualsiasi gateway di sicurezza, arrivando fino a 8x40 GbE, oltre a una connettività potenziata a livello data center e private cloud, fino a 60x10 GbE.

Altre caratteristiche sono la capacità di gestire oltre 200 milioni di connessioni contemporanee e di far sì che, aggiunto allo chassis del 61000, questo possa scalare immediatamente le performance con un downtime pari a zero. Il risultato di tutti questi elementi sono una maggiore velocità, protezione, segmentazione e performance, grazie alle quali le aziende possono scegliere di implementare più flessibilmente le tecnologie di sicurezza di cui le loro reti hanno bisogno in un dato momento.Questo Nas utilizza dischi Server Class SATA-III 7200rpm, sostituibili a caldo dall’utente, per una capacità storage massima di 16 TB (nella configurazione con quattro drive da 4 TB). Una scheda NIC GigE doppia opzionale fornisce ulteriore affidabilità e throughput.

Compatibile con i dispositivi Windows, Mac e Linux, il Nas poggia su LifeLine, sistema operativo che integra funzionalità standard per lo storage di rete nonché funzioni business avanzate per gli utenti professionali, fra cui Windows Active Directory domain join, tecnologia cloud, accesso remoto versatile, numerose certificazioni per la virtualizzazione, duplicazione dei dati, attività di copia device-to-device, supporto Rais avanzato, supporto per i dischi allo stato solido e altro ancora. Questo modello, inoltre, introduce nuove caratteristiche hardware, fra cui porte Hdmi, eSata e Usb 3.0.

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Batteria toshiba PABAS213

HP esordisce al Mobile World Congress di Barcellona con il rinnovo della gamma tablet, che parte dai nuovi chip Bay Trail Intel a 64 bit e Windows 8.1. Per il settore professionale in particolare il colosso statunitense annuncia l'ElitePad 1000 G2 e il ProPad 600 G1, entrambi con schermi da 10,1 pollici alla risoluzione di 1920 x 1200 pixel. I processori che sono stati scelti sono gli Atom quad-core di ultima generazione con velocità di clock a partire da 1.6 GHz.

David Laing, responsabile delle LaserJet Enterprise Solutions di HP, spiega che si tratta della prima stampante certificata per lavorare con il plug-in sviluppato da Mopria Alliance, fatto per rendere più accessibile la stampa wireless da smartphone e tablet con Android 4.4.

HP ha anticipato che arriveranno altri prodotti con la stessa caratteristica. Ricordiamo inoltre che Mopria Alliance ha anche altri membri specializzati nella produzione di stampanti, fra cui Xerox, Canon e Samsung. La differenza fra la Color LaserJet Pro MFP M476 e i prodotti fin qui in circolazione è che l'utente non ha bisogno di usare un programma separato come l'app proprietaria: è sufficiente selezionare l'icona di stampa all'interno di una app, proprio come sul PC, quindi selezionare la stampante wireless su cui stampare.

L'HP Color LaserJet Pro MFP M476 può stampare sia tramite Wi-Fi peer-to-peer sia ricevendo i dati mediante tecnologia NFC (Near-Field Communication). La stampante (che supporta anche il fronte-retro) inoltre dispone di un display da 3,5 pollici e funziona anche come fotocopiatrice, scanner e fax. Oltre che da locale, è possibile usarla per stampare documenti da servizi di storage online come Box.net e Google Drive. Le cartucce (nero, ciano, magenta e giallo) assicurano un'autonomia di stampa dichiarata di 1.200 pagine.

HP sta per aprire un nuovo centro di ricerca e sviluppo in Australia, ad Adelaide, in cui saranno impiegate circa 430 persone. Al momento non è chiaro quale sarà l'indirizzo di studio dei nuovi assunti, che collaboreranno attivamente con la University of South Australia.Quello che riportano per ora le fonti si limita ad alcune dichiarazioni del Governatore dello Stato, secondo cui le ricerche verteranno nei "settori high-end come lo sviluppo software" e beneficeranno di sovvenzioni per 5,5 milioni di dollari. Fra coloro che saranno coinvolti ci saranno anche gli studenti del polo universitario, che saranno impiegati anche in stage nel centro di ricerca.

L'investimento congiunto di HP e dello Stato servirà per favorire anche il reimpiego dei dipendenti di General Motors, che ha recentemente annunciato l'intenzione di chiudere il suo polo produttivo a sud dell'Australia lasciando senza lavoro diverse migliaia di dipendenti. La ripresa del settore tecnologico in Australia è molto fervida, basti pensare alla nuova alleanza annunciata fra la Defence Science and Technology Organisation (DSTO) e IBM per le ricerche sulle tecnologie di fascia alta nell'ambito della "sicurezza informatica, dell'analisi e del cognitive computing". Il Play Store di Android è davvero zeppo di virus? Secondo l'ultimo Cyber ​​Risk Report di HP dipende dall'antivirus mobile che si usa. I ricercatori del colosso dell'IT hanno confrontato un campione di 500mila applicazioni del Play Store con un database contenente due milioni di malware noti, e hanno scoperto informazioni decisamente interessanti.

Tolti questi due primi della classe, con gli altri marchi il 2013 è stato meno benevolo: -3,8% per HP, che tuttavia rimane saldamente in testa alla classifica di popolarità con un market share del 23,7% (migliorato rispetto al 22,2% del 2012); -6,9% per Lenovo, che pure altrove ha spopolato diventando il vendor di Pc numero al mondo, complice il traino del mercato cinese, e che in Italia è quinto dopo Apple; e soprattutto -23,1% per Asus, che rimane secondo nel ranking tricolore ma vede i suoi numeri trimestrale calare dalle 256.241 unità di fine 2012 alle 197.094 di fine 2013. La fetta rappresentata da tutti gli altri vendor scnede dal 31,2% al 27,9% di quota mercato.

Quello che non cambia, in mezzo al saliscendi delle vendite e dei market share, è la classifica generale. Su questa pesano, innanzitutto, le politiche di prezzo e il posizionamento dei diversi marchi che si propongono come più o meno "popolari”. Nonostante lo sprint di fine anno, a Apple mancano ancora più di 80mila unità a trimestre per colmare il distacco con Acer.All’acronimo Byod, "bring your own device” ci eravamo ormai affezionati, è già ora di dire addio? È l’opinione, provocatoria, di HP, esposta in una riflessione sulle modalità di approccio all’It consumerization e ai nuovi stili di lavoro a cui le organizzazioni, volenti o nolenti, si stanno adattando. Il mobile e l’ingresso in azienda dei dispositivi personali dei dipendenti comportano innegabili vantaggi in termini di efficienza, flessibilità, comunicazione e collaborazione su progetti gestibili anche a distanza, e ancora di accesso alle applicazioni da strumenti diversi (dentro o fuori dall’ufficio) e di possibilità di risparmio per le aziende stesse. Ma tutta questa trasformazione, intrecciandosi al cloud, comporta anche un incremento del rischio It e di costi, per così dire, collaterali.

A detta di HP, al Byod potremmo dover sostituire un altro acronimo, Lyod: ovvero "leave your own device”. Un approccio in grado di conciliare le esigenze della sicurezza (incarnate dagli amministratori It e dalla dirigenza) con quelle di un uso più libero, accattivante e smart delle tecnologie utili per lavorare (incarnate dai dipendenti). Ce ne parla Giampiero Savorelli, category manager, Personal Systems Group di HP Italia.

Il diffuso trend che va sotto il nome di Byod (Bring Your Own Device) è un prodotto della consumerizzazione dell’It. I dipendenti non vogliono più essere costretti a utilizzare tecnologie e dispositivi antiquati, come quelli spesso imposti dal reparto It aziendale. Molto meglio utilizzare le innovazioni disponibili sul mercato, che facilitano la vita personale e aumentano l’efficienza. Con la proliferazione di nuovi dispositivi e l’adozione di politiche Byod nelle imprese di tutto il mondo, sembrava che questa tendenza fosse ormai inarrestabile. Secondo un recente report di Juniper Research il numero di dispositivi di proprietà dei dipendenti, quali smartphone e tablet, utilizzati sul posto di lavoro nei prossimi cinque anni arriverà a superare il miliardo.

Una delle ragioni che spingono ad adottare politiche Byod è il risparmio percepito, a livello di costi e tempi, associato al fatto di consentire all’utente di acquistare e aggiornare dispositivi di sua scelta. D’altra parte, però, questi benefici comportano anche un surplus di attività, coi relativi tempi e costi, per il reparto It, che deve decidere una politica Byod, implementarla e garantirne la continuità.

In mancanza di una politica rigorosa, comunicata e implementata correttamente, la pratica del Byod può porre rischi molto concreti per la sicurezza della rete interna. Secondo Ovum, il 70% dei dipendenti in possesso di un dispositivo smart (telefono o tablet) oggi lo utilizza anche per accedere ai dati aziendali. Ma quella che per il dipendente è una gran comodità per il reparto It può diventare un incubo, perché non tutti i dispositivi di consumo offrono le caratteristiche di sicurezza richieste per garantire la protezione dei dati. Perciò se il dispositivo viene smarrito o rubato i dati possono risultare accessibili, con l’effetto di compromettere la rete aziendale.

L'ElitePad 1000, che sostituisce il vecchio ElitePad 900, è stato presentato con un prezzo di partenza di 739,99 dollari e sarà in commercio a partire dal mese di marzo, per il ProPad 600 non è stata comunicata una quotazione ufficiale, ma il prezzo sarà sicuramente inferiore a quello dell'ELitePad in quando offre un numero inferiore di funzioni.Progettato per essere un prodotto a metà strada tra un tablet e un sostituto del computer portatile tradizionale, l'ElitePad 1000 G2 si differenzia dai concorrenti per la progettazione volta a permettere agli utenti di intervenire per la sostituzione dei componenti. In dettaglio, il pannello retrostante si può rimuovere facilmente per accedere a batteria, schermo, webcam, scheda madre e altri componenti. Insomma, qualsiasi sia l'entità del guasto chi ha dimestichezza con le riparazioni non avrà bisogno di ricorrere al centro di assistenza.

Il peso complessivo di questo tablet è pari a 680 grammi, compresa la batteria che secondo i dati ufficiali assicura un'autonomia di dieci ore. La dotazione comprende 64 GB o 128 GB di spazio di archiviazione, fotocamera posteriore da 8 megapixel e anteriore da 2.1 megapixel, connettore USB 3.0 e vano microSD.Il ProPad 600 è una soluzione più economica, con uno spazio di archiviazione fino a 64 GB, e peso di 652 grammi, nonostante lo spessore un po' più abbondante rispetto a quello dell'ElitePad 1000. Le fotocamere sono identiche a quelle del fratello maggiore, mentre la connettività prevede il vano microSD, un connettore micro-USB 2.0 e uno microHDMI. In questo caso i componenti interni non sono accessibili e il sistema operativo installato è Windows a 32 bit.

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February 25, 2015

Batteria Sony VGP-BPL9

Secondo Panasonic, che nonostante la presenza della funzionalità telefonica preferisce chiamare questi dispositivi "tablet", i due prodotti sono in grado di resistere a cadute sul cemento da un'altezza di tre metri, a temperature estreme (da -20 a 60 gradi) e ovviamente a polvere e acqua (possono essere immersi fino a una profondità di un metro e mezzo per trenta minuti). Il che li rende ideali per l'impiego in settori come i trasporti, la logistica, i servizi di pronto intervento o l'aviazione.Il cuore dei due smartphone è un processore Qualcomm Quad Core Snapdragon, mentre lo schermo Hd (1.270 per 820 punti) rinforzato multi-touch capacitivo a dieci dita è leggibile alla luce del sole e anti-riflesso, oltre a essere in grado di funzionare anche con i guanti. Per permettere l’utilizzo "single touch" anche in caso di pioggia battente è dotato di funzionalità di rilevamento della pioggia. La batteria da ben 6.200 milliampère garantisce 14 ore di utilizzo continuo e può essere ricaricata al 50 per cento in circa un'ora, mentre la funzionalità "hot swap" consente di sostituire la batteria scarica senza spegnere il dispositivo. La durata in stand-by è di circa mille ore, in conversazione di circa 23.

I due dispositivi sono dotati di fotocamera posteriore da otto megapixel con flash Led e fotocamera frontale da 1,3 megapixel. A richiesta sono disponibili configurazioni con lettore di codice a barre. Lte, Wi-Fi 802.11ac, Nfc, Gps e Bluetooth fanno parte delle dotazioni standard, così come una porta microUsb. Per garantire una conversazione ottimale, i dispositivi sono dotati di tre microfoni con sistema di cancellazione del rumore e di due speaker frontali che raggiungono un volume massimo di ben 100 dB, garantendo un audio ottimo anche in luoghi particolarmente rumorosi.

La memoria da 32 gigabyte è espandibile tramite schede microSd. Il Panasonic Toughpad FZ-X1 (Android) è disponibile a partire da 1.385 euro Iva esclusa, mentre il Panasonic Toughpad FZ-E1 (Windows Embedded 8.1 Handheld) sarà disponibile a partire da novembre a 1.428 euro, sempre Iva esclusa.

La rivoluzione dei server, secondo Hp, è iniziata. Con la presentazione dei ProLiant battezzati Gen9 l’attenzione della società si è spostata dall’aspetto puramente tecnologico a una visione più olistica, che passa dall’efficienza complessiva dei sistemi in termini di potenza, velocità, semplicità e sicurezza. La parola d’ordine con cui HP definisce il tutto è "compute”, il concetto per cui bisogna partire dall’infrastruttura e non dal server per accompagnare efficacemente la tendenza verso gli ambienti definiti dal software e pronti per il cloud. L’obiettivo da perseguire, realizzabile tramite HP OneView, è quello di gestire insieme server, storage, networking e servizi riducendo al complessità.

I nuovi prodotti Gen9 della famiglia ProLiant comprendono un modello Tower, quattro sistemi rack, un server blade e due sistemi Apollo. Le tecnologie di punta adottate da HP per la nuova gamma vedono memorie Ddr4, tecnologie di caching e schede di rete a venti gigabit per secondo. Complessivamente, secondo Hp, le prestazioni aumentano fino al 40 per cento rispetto alla precedente generazione di prodotti. La filosofia che ha guidato il colosso statunitense nella realizzazione dei ProLiant Gen9 è quella di avere la giusta capacità di calcolo per ogni carico di lavoro, al costo "giusto” e in qualsiasi momento.

Lo sforzo di Hp nella progettazione dei ProLiant Gen9 ha quindi richiesto un cambio di mentalità notevole. "Cloud, sicurezza, mobilità e Big Data sono i quattro pilastri su cui si basa l’approccio di Hp,” spiega Iain Stephen, vice president & general manager, HP Servers Emea. "La mobilità in particolare è importante, perché i dispositivi utilizzati dagli utenti guidano le scelte tecnologiche che vanno fatte a monte. E le esigenze continuano a crescere. Entro il 2020 parliamo di trenta miliardi di dispositivi, 40 trilioni di gigabyte e dieci milioni di app mobili rivolte a un potenziale di otto miliardi di persone.”

Legare indissolubilmente il computer al sistema operativo scelto da produttore infatti "risponderebbe nella sostanza, ad una politica commerciale finalizzata alla diffusione forzosa di quest'ultimo nella grande distribuzione dell'hardware". Il sig. Pieraccioli dovrà quindi restituire la licenza, a fronte di un rimborso pari a 140 euro.HP ha annunciato l'intenzione di acquisire Eucalyptus Software, una startup specializzata nella produzione di software open source per la creazione di cloud privati e ibridi. L'acquisizione non è ancora stata comunicata formalmente ma trova conferma in diversi fonti. Per quanto riguarda la spesa che HP dovrà sostenere non sono ancora trapelate cifre, ma voci vicine all'azienda riferiscono di una somma inferiore a 100 milioni di dollari.

Schneider Electric e HP uniscono le forze per risolvere un problema che affligge i responsabili del buon funzionamento dei data center: spesso le piattaforme di Dcmi (Data Center Infrastructure Management) e quelle per la di gestione dei servizi It (Itsm) operano in modo isolato, richiedendo di appoggiarsi a team di lavoro diversi e aumentando la possibilità di conflitti di risorse che possono essere lunghi e costosi. I due vendor mirano a superare questo ostacolo integrando le funzionalità dei rispettivi software gestionali, dedicati all’It e alle facility dei centri dati.

Adesso la soluzione Dcim di Schneider Electric, StruxureWare for Data Center, è in grado di interagire e comunicare in profondità con Universal Configuration Management Database (Ucmdb) di HP, e questo permette ai responsabili dei centri dati una gestione più semplice e coerente delle risorse, l'It da un lato e le facility dall’altro.

"Oggi i responsabili dei data center si trovano a dover gestire l’It e le facility con una serie di strumenti ‘a silos’, che non comunicano fra loro e che ostacolano il percorso verso la semplificazione delle operazioni, l’efficienza e la riduzione dei costi”, ha commentato Soeren Jensen, vice presidente della divisione Enterprise management e software di Schneider Electric. "Con questa collaborazione con HP vogliamo offrire un approccio olistico alla gestione degli asset e dei processi di business oltre che dei carichi di lavoro It, colmando il divario fra It e facilitiy, e dare ai fornitori di servizi It la visibilità sui dati e la comprensione di cui hanno bisogno per gestire la propria infrastruttura a un livello ottimale”.

Avaya e HP annunciano un accordo pluriennale con il quale offriranno comunicazioni unificate, basate su cloud e tecnologia per contact center, e soluzioni di gestione dedicati alle imprese.Nel mix di competenze HP metterà in campo l'esperienza nella fornitura di servizi, Avaya invece punterà sul suo portfolio, con l'obiettivo di ottenere una delle soluzioni più avanzate del settore che includerà applicazioni mobili, software, e networking per le Comunicazioni Unificate e la gestione della Customer Experience.HP ES rivenderà "as-a-Service" le soluzioni e Avaya avrà a disposizione un pubblico ancora più ampio. Avaya inoltre metterà a disposizione i suoi prodotti di comunicazione e collaborazione di punta sul mercato, per aiutare HP a migliorare l'efficienza e le prestazioni delle sue operazioni di contact center.

Come parte dell'accordo HP includerà un trasferimento limitato di dipendenti e collaboratori di Avaya nella propria divisione. L'esperienza complessiva del cliente invece rimarrà di competenza di Avaya mentre HP amplificherà l'impiego di APCS estendendo i servizi a più clienti e in più mercati."Le aziende sono sempre più alla ricerca di modelli alternativi per la distribuzione e la gestione di tecnologie all'avanguardia per comunicazione e collaborazione. L'accordo con HP è la strada giusta al momento giusto per affrontare velocemente quella che è già una delle aree a maggior tasso di crescita del nostro business. Attraverso il nostro rapporto a lungo termine, condividiamo già molti clienti. Ci aspettiamo che crescano in modo significativo con questo nuovo modello, sostenendo l’ambiente di collaborazione a livello mondiale" ha commentato Pierre-Paul Allard, SVP Worldwide Sales and President Global Field Operations di Avaya, che conclude: "questo accordo rafforza l'impegno di HP nel mercato della mobilità e del lavoro e contribuirà a far crescere la presenza di HP nel settore end-user. Stiamo inoltre investendo nelle competenze di Avaya per migliorare la nostra infrastruttura di contact center e per implementare in modo significativo i servizi di business process e la gestione del customer engagement. La partnership con Avaya sostiene la più ampia visione di HP che punta a un New Style dell'IT".

La Consumer Product Safety Commission statunitense ha comunicato che HP sta ritirando circa 6 milioni di cavi di alimentazione in seguito a segnalazioni di fusione o carbonizzazione. Di questi circa 5,6 milioni sono stati ritirati negli Stati Uniti, che si aggiungono ai 446.700 in Canada.I cavi di alimentazione incriminati (CA LS-15) sono stati prodotti in Cina e distribuiti in abbinamento ai notebook Compaq HP, mini notebook e accessori per docking station."I clienti dovrebbero interrompere immediatamente l'utilizzo dei cavi, scollegarli dai propri dispositivi e contattare Hewlett-Packard per ordinare una sostituzione gratuita", indica la nota.

Gli accessori difettosi sono stati venduti in negozi di elettronica e rivenditori on-line da settembre 2010 a giugno 2012. Anche HP Italia è stata allertata e il programma di sostituzione gratuita quindi riguarda anche gli utenti italiani: controllate sul sito di supporto ufficiale se il vostro cavo è a rischio e in caso affermativo seguite la procedura per la richiesta di sostituzione.HP ha registrato un leggero incremento del fatturato nel secondo trimestre grazie alla vendita di Pc. Il fatturato è cresciuto dell'1% attestandosi a 27,6 miliardi di dollari nel trimestre che si è concluso il 31 luglio. È stata la prima volta in 3 anni che il fatturato dell'azienda ha registrato una crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

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Batteria Sony VGP-BPS13/S

La semplificazione ed evoluzione del data center è uno dei temi tecnologici più caldi, che tocca da vicino i fornitori di hardware, di soluzioni di networking e di cloud. Da un nuovo accordo fra Dell, Emerson, HP e Intel è nato RedFish, una specifica per il system management che mira a migliorare la scalabilità, a espandere l’accesso e l’analisi dei dati, nonché la gestione remota.Tale specifica, attualmente in fase di sviluppo, agirà dunque sui tre fronti della sicurezza, della scalabilità e delle funzionalità dei centri dati, e sarà adattabile a una moltitudine di utenti finale e applicazioni, dagli operatori di data center alle console gestionali usate dalle aziende. In parole ancor più semplici, RedFish sarà progettato per migliorare la scalabilità, potenziare l’accesso e l’analisi dei dati, abbattere i costi e abilitare funzioni di gestione remota, salvaguardando allo stesso tempo tutti i requisiti di sicurezza.

A detta dei quattro colossi It coinvolti nel progetto, il "pesciolino rosso” è uno dei più completi standard industriali mai creati dal lancio della Intelligent Platform Management Interface, nel lontano 1998. "Benché sia la più prolifica fra le specifiche di gestione dei server”, si legge sul sito dedicato a RedFish, "la Ipmi è stata introdotta più di dieci anni fa, in un’era in cui i server erano amministrati da controller a 8-bit”, e oggi non può più tenere testa ad ambienti complessi. RedFish si propone dunque come "un’evoluzione dell’Ipmi in grado di superare i suoi limiti in modi nuovi e semplici”.Tra i principi fondanti di RedFish c’è l’interoperabilità fra le piattaforme server, il che significa che gli amministratori di data center potranno parlare un unico linguaggio a prescindere dalle singole tecnologie usate, e dunque potranno essere più produttivi.

Dal punto di vista dell’affermazione sul mercato, l’iter prevede diversi passaggi. Dell, Emerson, HP e Intel stanno attualmente collaborando con diversi organismi e associazioni che si occupano di standard industriali, con l’obiettivo di accelerare il processo di sviluppo di RedFish. Una volta terminata questa fase, la specifica verrà trasmessa alla Distributed Management Task Force per l’approvazione, e solo dopo verrà resa disponibile.Dalla scrivania, da casa o mentre si è in viaggio, per tutte le esigenze di elevata potenza di calcolo e di elaborazione grafica da oggi sono a disposizione le nuove workstation Hp della linea Z. Una gamma presentata dall’azienda statunitense come "la più potente ed espandibile” della sua offerta, e che si presta ad ambiti di impiego che vanno dalla creazione video, al design grafico, alla progettazione Cad, alla fotografia all’industria manifatturiera, alla finanza e ad altri settori industriali.

Due i form factor proposti, ovvero le versioni desktop HP Z840, Z640 e Z440, equipaggiate con processori Intel Xeon, e i portatili ZBook 15 G2 e 17 G2, con processori Intel Core i5 e i7 di ultima generazione e con schede grafiche professionali Nvidia Quadro e Amd FirePro. Diverse le caratteristiche comuni a tutti questi modelli, a cominciare dalla loro espandibilità, cioè dalla possibilità di aggiungere memoria e potenza di calcolo in base alle proprie esigenze. Lo chassis, fra l’altro, è facilmente smontabile e non contiene cavi a vista.

I sistemi desktop si caratterizzano per la presenza di memorie Ddr4 e di un Bios di sistema riprogettato per consentire prestazioni più eleate e maggiore sicurezza. Dispongono, inoltre, di interfaccia Thunderbolt per la trasmissione rapida dei dati e tecnologie proprietarie HP Z Turbo Drive (per eliminare i colli di bottiglia nella memorizzazione dei dati), HP Performance Advisor (per il monitoraggio di sistema) e HP Remote Graphics Software (per la collaborazione remota in applicazioni ad alto contenuto grafico). Il sistema operativo a bordo è Windows 7 o 8.1, ma è anche possibile installarvi distribuzioni di Linux, fra cui Ubuntu. Altro dettaglio da evidenziare è la presenza di una porta per la ricarica di dispositivi mobili.

HP Z840 è una workstation a doppio processore che può essere configurata sfruttando dieci alloggiamenti di espansione e 16 slot di memoria, e che può arrivare a 36 core di calcolo e 2 TB di memoria. Subito al di sotto, nella scala di prezzo e performance, si colloca HP Z640, sistema che può anch’esso arrivare a 36 core e che si distingue per un ingombro più ridotto e per la particolare silenziosità; rispetto al modello predecessore Z620nil numero di core è stato incrementato del 50%, la memoria del 30%. La terza opzione è HP Z440, che mantiene il formato mini-tower, con chassis accessibile senza utensili, del modello prevedente (Z420) raddoppiando però la disponibilità di memoria.

Anche per i nuovi portatili ZBook HP ha progettato uno chassis facilmente smontabile (aprendo uno sportello si possono rimuovere e inserire dischi rigidi) e ha incluso l’opzione del Thunderbolt 2 e della tecnologia Z Turbo Drive per sveltire i trasferimenti e il salvataggio dei dati. HP ZBook 15 G2 e 17 GS, seconde generazioni degli analoghi modelli da 15 e da 17 pollici, possono entrambi arrivare a 32 GB di memoria Ddr3 e a 2,2 TB di storage. Come opzione, la workstation più grande può utilizzare un display HP DreamColor ad alta definizione, particolarmente utile per chi lavora con l’immagine poiché garantisce una visualizzazione del colore costante in tutto il flusso di attività.

Le workstation HP Z440, Z640 e Z840 saranno disponibili in Italia dalla metà di novembre, mentre i portatili ZBook 15 G2 e ZBook 17 G2 arriveranno alla fine di ottobre.Per le necessità di stampa quotidiane dei piccoli o medi uffici, in cui si richiedano velocità e qualità ma anche attenzione ai costi, HP ha progettato due modelli che vanno ad ampliare la sua gamma di periferiche a getto d’inchiostro: Officejet Pro 6830 e-All-in-One e Officejet Pro 6230 ePrinter. Come suggerito dal nome, si tratta in un caso di un dispositivo multifunzione e nell’altro di una stampante, ma la filosofia di fondo è in entrambi i casi quella di offrire un prodotto dalle dimensioni compatte e dai costi contenuti.

Per costi si intende sia il prezzo di vendita della periferica, sia il calcolo dei consumi legato alla longevità degli inchiostri e al dispendio energetico. HP assicura che, in base a test eseguiti internamente, queste Officejet Pro producono risultati di qualità comparabile a quella di stampanti laser della stessa categoria (con prezzi inferiori ai 400 dollari), ma con un costo per pagina che a seconda delle impostazioni di output e della carta utilizzata può essere fino al 50% più basso.Tra gli elementi che contribuiscono a questo risultato rientrano l’opzione fronte/retro automatico e la certificazione Energy Star per la Officejet Pro 6830 e-All-in-One, la quale utilizza il 50% di energia in meno rispetto alle stampanti laser a colori.

Questo modello (159 euro, Iva inclusa) svolge anche funzioni di copia, scansione e invio/ricezione di fax, è dotata di interfacce Usb, Ethernet e WiFi e può gestire un volume di lavoro che va (questi i parametri raccomandati) dai 200 agli 800 documenti stampati mensilmente. La risoluzione arriva a 600x1200 dpi sia in modalità a colori, sia in nero, mentre la velocità arriva rispettivamente a 18 e a 10 pagine per minuto per il risultato a risoluzione massima, oppure a 29 e 24 ppm con l’opzione "bozza”.La Officejet Pro 6230 ePrinter (79 euro) presenta analoghe caratteristiche di velocità, qualità di stampa e carico di lavoro gestibile mensilmente, a fronte di dimensioni più compatte e dell’assenza delle funzioni di fax, scanner e fotocopiatrice.

"HP è attivamente impegnata a fornire alle piccole e medie imprese soluzioni di stampa economiche ed efficaci” , ha commentato Mark Quiroz, vice president Current business management della divisione Inkjet and Printing Solutions. "Con l'aggiunta della HP Officejet Pro 6830 e della HP Officejet 6230 nella gamma a getto d'inchiostro rivolta alle Pmi, HP offre alle piccole e medie imprese un’ampia gamma di opzioni per stampare facilmente e in modo economico rendendo più efficienti i flussi di lavoro”.

La modesta crescita proviene interamente dal settore Pc, tuttavia non è detto che tale tendenza sia destinata a continuare. HP infatti sta beneficiando della transizione da XP a Windows 7/8 ma tale passaggio è destinato a concludersi nei prossimi trimestri.Comunque sia le vendite della divisione Personal Systems Group sono salite del 12% nel trimestre in esame chiudendo a 8,7 miliardi di dollari, quasi tutti provenienti dal settore business.Anche la divisione Enterprise ha registrato una crescita con un incremento delle vendite del 2% pari a 6,9 miliardi di dollari. Al contrario il fatturato della divisione Print ha perso il 4% così come quello della divisione Services and Software.Nonostante tutto HP ha ottenuto risultati migliori rispetto a quanto previsto dagli analisti, che avevano messo in preventivo una perdita dell'1%. I ricavi dell'ultimo trimestre sono stati di 985 milioni di dollari, pari al 29% in meno dello stesso periodo dello scorso anno in parte dovuti ai costi di ristrutturazione.

L'operazione dovrebbe chiudersi nel quarto trimestre fiscale, ed andrà a rafforzare la gamma di servizi cloud offerti dall'azienda. Novità anche dal punto di vista manageriale: una volta completato il passaggio di proprietà infatti Marten Mickos (attuale CEO di Eucalyptus) diventerà il nuovo direttore generale della divisione HP Cloud Business e risponderà direttamente al presidente Meg Whitman.

Il passaggio di proprietà si colloca in un contesto di forte espansione dei servizi business dell'azienda, necessari per fronteggiare la pressante domanda di soluzioni cloud da parte dei clienti. Un patrimonio ormai divenuto indispensabile per non perdere quote di mercato.Uno dei problemi principali degli smartphone sta nella loro fragilità: una caduta o un colpo fortuito portano spesso a danni come la rottura dello schermo. Panasonic, azienda già nota per i suoi portatili super-resistenti, ha così deciso di offrire due dispositivi da cinque pollici nati per l'uso in condizioni estreme. Il Toughpad FZ-E1 è basato sul sistema operativo Windows Embedded 8.1 Handheld, mentre il Toughpad FZ-X1 utilizza il più diffuso Android 4.4.2.

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February 21, 2015

Batteria Compaq Presario A900

La famiglia vPro è caratterizzata da una tecnologia di gestione cosiddetta out-of-band, che Intel implementa in moltissimi prodotti come unità a stato solido, schede di rete, tecnologie WiFi, Cpu e così via, e che commercia sotto il nome di Active Management Technology (Amt). Una soluzione che fornisce ai professionisti strumenti per la gestione dell’It da remoto, funzionanti però a livello hardware: i computer così possono essere "visitati” anche da spenti. Una caratteristica molto utile, per esempio, in caso di smarrimento di un dispositivo, i cui dati possono essere cancellati da remoto per non comprometterne la segretezza.

Con la serie vPro si possono sfruttare anche altre potenzialità brevettate dall’azienda di Santa Clara, come la Trusted Execution Technology (Txt), che opera su Trusted Platform Module (Tpm) per proteggere un dispositivo da attacchi che possono avvenire a livello macchina. Inoltre, con i suoi nuovi processori, Intel vuole allargare la tecnologia relativa al docking e ai display senza fili. Il Pro Wireless Display consente di collegarsi senza utilizzare cavi con gli schermi compatibili, mentre la nuova base di Intel connette in automatico i sistemi a monitor, tastiere, mouse e altri accessori Usb, sempre in modalità wireless.

Il docking di Intel sfrutta quattro canali 802.11ad a 60 GHz di frequenza, con un’ampiezza di banda dichiarata di 7 GB per secondo e supporta due monitor e Usb 3.0. Tutte le informazioni trasmesse dalla base ai dispositivi sono protetti con una codifica hardware Aes da 128 bit. L’implementazione della tecnologia è interessante perché avviene a livello hardware, invece che a livello del sistema operativo. Questa differenza consente di attivare funzionalità semplici ma molto comode: per esempio, una volta stabilita la connessione con la docking station, la chiusura del coperchio del portatile non comporterà l’attivazione automatica della sospensione.

"Il nostro obiettivo è permettere a tutti gli utenti di lavorare meglio, semplificando le sfide crescenti del mercato odierno”, afferma Tom Garrison, vice presidente e general manager di Intel Business Client Platforms. "Con i nuovi dispositivi basati sulla quinta generazione dei processori Intel Core vPro puntiamo a trasformare l’esperienza lavorativa dei nostri clienti, aiutandoli a operare virtualmente da qualsiasi luogo, senza l’ingombro e il peso dei cavi”.Il 2015 sarà l’anno della battaglia di Hp e Dell contro i server "white-box” di provenienza taiwanese. Le due società stanno cercando, infatti, di riconquistare terreno nei confronti dei filosofi del "do it yourself” in salsa asiatica, in grado di proporre soluzioni senza logo a costi inferiori. Una modalità operativa, quella del Diy, che sta facendo proseliti anche tra nomi grossi come Google e Amazon. Secondo non meglio dettagliate fonti del DigiTimes, la strategia delle due aziende statunitensi quest’anno le aiuterà a recuperare terreno nei confronti dei concorrenti asiatici, la cui aggressiva politica di prezzo assottiglierà sempre più i margini di profitto.

Hp, per tentare di risollevare un settore di mercato da tempo in crisi, la scorsa primavera ha avviato una collaborazione con la cinese Foxconn Electronics, parte del gruppo Hon Hai Precision Industry. L’obiettivo è offrire prodotti competitivi in Nord America, soprattutto dal punto di vista economico. Dell, dal canto suo, guarda ancora agli Stati Uniti e ha recentemente annunciato una partnership con la piattaforma di cloud computing di Microsoft, mirata ad aiutare le aziende a realizzare data center su nuvole private.

Quella nel settore server è dunque una competizione che non accenna a placarsi d'intensità. Secondo la fonte citata da DigiTimes, nei prossimi mesi le mosse di Hp e Dell avranno un impatto non trascurabile sulle società di Taiwan, già infiacchite da un calo dell’utile lordo. Nuovi nomi, inoltre, entreranno nella competizione.In base ai dati di Gartner e di Idc, a metà dello scorso anno Hp si è confermata il primo fornitore di server su scala mondiale. E già qualche mese fa un analista di Gartner, Errol Rasit, ricordava (in un’intervista a Computer Business Review) che "la principale sfida, per Hp, è capire come competere con i vendor asiatici emergenti, in particolare cinesi, come Huawei e Lenovo, ma anche da produttori di Taiwan come Quanta, di cui recentemente si è parlato per via di sistemi customizzati venduti a Facebook e ad altre aziende”. Nel secondo trimestre del 2014, a detta di Idc, Ibm era posizionato come secondo vendor in termini di fatturato derivante dalle vendite di server (2,97 miliardi di dollari), mentre Dell era terzo in base al giro d’affari e secondo in base al numero di sistemi commercializzati.

Hp punta sul "wire-free computing” e sulle dimensioni per due nuovi modelli di tablet di fascia alta. Il primo, l’Elite X2 1011 G1, è basato su Windows 8.1 e ha uno schermo da 11,6 pollici. Può trasformarsi in un laptop semplicemente collegandovi una tastiera. La novità è che il nuovo X2 permette di addentrarsi nel mondo del computing senza fili. In opzione, infatti, è possibile avere la Hp WiGig Enterprise Wireless Docking Station. Strumento per ora indispensabile, progettato per collegare senza fili il portatile alle periferiche (monitor esterno compreso) e necessario fino a quando la nuova tecnologia non verrà integrata in modo completo nei tablet.

Intel è da tempo al lavoro sullo standard WiGig, primo passo verso una vera realizzazione del wire-free computing, ma la strada da percorrere per un’implementazione effettiva di questo concetto, che comprenda ad esempio anche la ricarica della batteria, è ancora molta. Il nuovo ibrido targato Hp monta un processore Intel Core M, un drive di archiviazione a stato solido con capienza fino a 512 GB e 8 GB di Dram Ddr3. Il peso non è indifferente: messo sulla bilancia l’Elite X2 fa registrare 870 grammi. Un valore che numericamente si avvicina di poco al costo: 899 dollari.

Sulle modalità di erogazione dei servizi il vendor non ha fornito dettagli, sottolineando però come quello proposto sia un approccio personalizzato sulle esigenze di ciascuna azienda, mirato ad armonizzare le nuove soluzioni con le tecnologie esistenti e con gli specifici obiettivi di business di ciascun cliente. All’interno di Hp lavorano oltre 10mila dipendenti con competenze sui prodotti Oracle.
Il "vecchio” computer da scrivania non è stato del tutto soppiantato dai notebook sempre più potenti, né si è evoluto totalmente negli all-in-one con schermo touch. Hp ha appena rilanciato la sua idea di computer fisso con Pavilion Mini Desktop, un mini-Pc caratterizzato da dimensioni davvero contenute, con 5,2 centimetri di spessore e un e peso di appena 0,73 chili, e da un’estetica piacevole. Con questo oggetto l’azienda di Meg Whitman punta a ridare linfa a una categoria di prodotto un po’ dimenticata negli ultimi anni e spopolata di novità. fatta eccezione per il Mac Mini di Apple. E punta dichiaratamente a interessare un pubblico di utenti domestici, consumatori di gaming e di contenuti in streaming, per quanto un sistema di questo tipo si adatti bene anche ai contesti dell'home office e dei piccoli uffici.

"Il Pc desktop tower continua ad essere un elemento fondamentale per la condivisione, la creazione di contenuti e l’intrattenimento in un ambiente domestico”, ha commentato Louis Perrin, director, consumer products, del gruppo Printing and Personal Systems Group Emea di Hp. "Pavilion Mini Desktop presenta tutti i vantaggi di un Pc desktop tradizionale in un formato che risulta attraente anche su una scrivania ed è di dimensioni abbastanza ridotte per essere posizionato anche nel mobile Tv”.

Hewlett-Packard ha annunciato un incremento degli esuberi: i licenziamenti saranno 55.000, cinquemila in più rispetto a quanto comunicato in precedenza. I tagli al personale crescono costantemente trimestre dopo trimestre da diverso tempo ormai e vanno collocati nell'ambito del piano di ristrutturazione pluriennale voluto dai vertici aziendali.La multinazionale sta cercando con fatica di adattarsi alle sfide che il mercato propone e nel tentativo di riorganizzare la struttura societaria e 50 mila dipendenti hanno già perso il posto di lavoro o stanno per perderlo. Nonostante ciò HP rimane uno dei principali datori di lavoro al mondo con più di 330 mila dipendenti a libro paga.La recente scissione societaria non contribuirà certamente a invertire la tendenza. L'attuale amministratore delegato Meg Whitman crede che HP non registrerà incrementi di fatturato durante l'anno fiscale 2015, ma mantiene il proposito di migliorare i risultati finanziari con la promessa di tornare a crescere entro il prossimo anno.

Il quadrante include un’area in cui rimane costantemente visibile l’ora, mentre tre pulsanti fisici consentono di controllare le notifiche per i messaggi di testo, di leggere le email, di consultare il meteo o il calendario. L’orologio è impermeabile fino a 5 atmosfere e, a detta di HP, assicura un’autonomia di circa una settimana.Ma la lista di nuovi prodotti Hp non finisce qui. L’azienda ha lanciato anche altri portatili rivolti sempre al mercato aziendale, senza disdegnare dispositivi entry level come il Pro Tablet 408 G1. Otto pollici adatti anche all’utilizzo con una mano singola, il 408 ha un cuore targato Intel Atom da 1,33 GHz ed è basato su Windows 8.1, con una memoria interna fino a 64 GB. Alcuni modelli sono già dotati di Office 365. L’ElitePad 1000 G2 "rugged” è stato invece progettato per condizioni di lavoro estreme. Resiste all’acqua e il suo schermo da 10,1 pollici si pulisce facilmente dalla polvere. Una singola carica di batteria dura fino a venti ore e integra un lettore di smart card con crittografia dati.

Il cloud basato su standard aperti fa un passo avanti con Hp. L’azienda ha appena annunciato la disponibilità generale di Helion OpenStack, una piattaforma di livello enterprise aperta, estendibile e con scalabilità orizzontale per la creazione, la gestione e l’utilizzo dei cloud ibridi. Per ora il servizio è disponibile soltanto nella versione "community edition”, ma nei prossimi mesi verrà rilasciata anche una versione commerciale rivolta al pubblico.Quest’ultima, a detta del senior vice president della divisione Cloud Products and Services di HP, Bill Hilf, potrà integrarsi con applicazioni e strumenti enterprise e potrà supportare hypervisor

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Batteria HP HSTNN-DB04

HP rinnova la gamma dei server Moonshot con una novità: per la prima volta, a bordo di uno dei modelli arrivano i processori Intel Xeon. La notizia segue di un mese quella dell’introduzione (anche questa una "prima”) di un processore Arm a 64-bit su un sistema Moonshot. Il primo server di HP con chip Intel Xeon è frutto di mesi di lavoro, in cui gli ingegneri dell’azienda statunitense hanno cercato di migliorare l’efficienza energetica dei server, così come il footprint.La società aveva già messo a disposizione una versione con processore Intel Atom a basso consumo, mentrecon il chip Xeon l’obiettivo è quello di accelerare le performance. Il modello in questione è il ProLiant M710: il server utilizza un processore Xeon quad-core (E3-1284L v3) con Gpu integrata. Come altri sistemi Moonshot, l'M710 è programmato per eseguire uno o due carichi di lavoro in modo efficiente, in questo caso le attività di application delivery e video transcoding, le quali beneficiano della GPU integrata.

HP ha lavorato con Citrix per utilizzare il software XenApp, il quale è in grado di eseguire lo streaming di applicazioni Office e di altri programmi. Per utilizzare i server M710, i clienti dovranno acquistare licenze per XenApp e per Windows Server 2012, il sistema operativo supportato. In ogni caso HP tutta la documentazione per agevolare la configurazione. Per la codifica video, invece, Moonshot può eseguire un software multimediale prodotto da Vantrix e Harmonic; secondo HP, le emittenti saranno in grado di offrire flussi video fino a 20 volte superiori rispetto a un rack server standard che occupa il medesimo spazio.

Come ribadito fin dal lancio del primo Moonshot, tra i punti di forza di questa linea c’è la riduzione dell’ingombro all’interno dei data center. Con alimentazione e raffreddamento condivisi e schede di interfaccia di rete e switche strettamente integrati, il ProLiant M710 ammassa 45 cartucce in un telaio da 4,3 unità rack.In questi giorni HP anche annunciato un secondo sistema Moonshot: l'M350. Questo modello rappresenta il sistema HP più denso e si rivolge agli hosting provider. Ogni cartuccia contiene quattro processori Atom C2730 a otto core, per un totale di 1.440 core in un unico telaio.

All'inizio di quest'anno HP aveva presentato i server M300 aspettandosi che i clienti li utilizzassero prevalentemente per i server Web. Alcuni di loro però hanno inserito l'intera Web stack, inclusi i Web server, il bilanciamento del carico e il database. Per questo HP offre in bundle l'OS Canonical Ubuntu, Juju e Charms. Un'altra possibile opzione è rappresentata da Linux Red Hat Enterprise, offerto a un prezzo speciale che l'azienda ha negoziato per l'uso su processori Atom.A causa di un avvio lento Moonshot ha faticato a decollare, HP si è mossa rapidamente per offrire sistemi in grado di garantire efficienza per differenti carichi di lavoro. L'azienda sostiene che Moonshot consumi fino al 90% di energia in meno e occupi l'80% di spazio in meno rispetto ai precedenti rack server. Il ProLiant M710 basato Xeon è già disponibile a partire da 55.147 dollari; il modello M300 parte invece da 48.937 dollari mentre l'M350 da 85.372 dollari. I prezzi includono 15 cartucce server, il telaio, un interruttore e tre alimentatori oltre a ulteriori componenti e software.

Un Pc, un proiettore e uno scanner 3D sintetizzati in un unico dispositivo: è l’innovazione che, secondo rumors, starebbe per fare la sua comparsa sul mercato con la firma di HP. Secondo quanto riporta Arik Hesseldahl di Recode, il primo computer con scanner tridimensionale e proiettore integrati si chiamerà Sprout e la multinazionale statunitense potrebbe svelarlo durante un evento in programma per la prossima settimana.Si tratterebbe, se la notizia sarà confermata, di un'innovazione che non solo fa evolvere il tradizionale concetto di Pc (già scardinato dagli all-in-one con schermo tattile e dai portatili trasformabili in tablet), ma che pensiona definitivamente quello di "periferica”. Sprout, secondo testimonianze oculari, si compone di tre elementi: un ampio display con schermo piatto (simile a quello della linea Pavilio Touchsmart), una superficie tattile tramite cui gestire le interazioni e un sistema che assembla un proiettore e uno scanner 3D.

Proprio questi due elementi permetterebbero di fare a meno della tastiera tradizionale: il sistema, infatti, può proiettare immagini e lettere sulla superficie piatta riproducendo una sorta di keyboard virtuale sensibile al tocco. Oltre che con le dita, si può utilizzare un pennino per editare immagini, per spostare elementi o addirittura per aggiungere dettagli all’oggetto che viene acquisito dallo scanner.Forse però l'aspetto più interessante di Sprout è lo scanner 3D: non appena viene effettuata una scansione l'utente può usufruire del rendering dell'oggetto in tre dimensioni e lavorarci sopra. La fonte afferma che al momento della presentazione il computer sarà basato su sistema operativo Windows, ma non è da escludere una futura compatibilità con Chrome OS.

Il nuovo modello utilizza il sistema operativo Windows 8.1 e processori Intel Core i5, e può essere configurato con 500 Gb o 1 TB di storage e un massimo di 4 GB di memoria Ram. Per la fruizione di contenuti multimediali, film, presentazioni o giochi si possono sfruttare il supporto per il doppio schermo con DisplayPort, le interfacce Hdmi e lo streaming. Per la connettività sono a disposizione sia il WiFi sia un’uscita Ethernet, e non mancano né il Bluetooth né quattro porte Usb.Proposto nel solo colore bianco, il Pavilion Mini Desktop di Hp sarà disponibile in Italia dal mese di febbraio, al costo di 349 euro, Iva inclusa, per la configurazione di base.

Chi pensava che il mondo dei monitor avesse ormai poco da dire dovrà ricredersi. L’ultimo annuncio di Hp riassume in colpo solo tutte le novità tecnologiche di questo settore, con display curvi, 5K e per la realtà virtuale. Partendo proprio da quest’ultimo ambito, spicca nella nuova offerta della società statunitense il modello Zvr Virtual Reality Display, un prodotto con diagonale da 23,6 pollici capace di visualizzare immagini tridimensionali (usando appositi occhiali 3D passivi) che possono essere manipolate in real time utilizzando la penna in dotazione. Quattro fotocamere montate sul bordo superiore dello schermo tengono sotto controllo i movimenti della testa identificando la direzione dello sguardo. In questo modo è possibile visualizzare gli oggetti tridimensionali con qualsiasi angolo di visione, come se fossero degli ologrammi. Il monitor Zvr sarà disponibile in primavera, ma il prezzo non è stato reso noto: il fatto che sia disponibile solo "su richiesta” non lascia presagire nulla di buono.

Come ribadito fin dal lancio del primo Moonshot, tra i punti di forza di questa linea c’è la riduzione dell’ingombro all’interno dei data center. Con alimentazione e raffreddamento condivisi e schede di interfaccia di rete e switche strettamente integrati, il ProLiant M710 ammassa 45 cartucce in un telaio da 4,3 unità rack.Il nuovo prodotto HP si rivolge alle imprese ma potrebbe anche raggiungere il mercato consumer (e home office) di fascia alta. Tutti gli occhi sono puntati dunque sull'evento del prossimo 29 ottobre, il quale peraltro è il primo programmato dopo l’annuncio della scissione societaria.

Neanche il tempo di far digerire ai lettori di mezzo mondo l’annuncio sotto forma di indiscrezione, ed è arrivata la conferma: Hp tenta la via della scissione, separando le sue attività – da un lato quelle più consumer, dall’altro quelle rivolte alle aziende – in due diverse società. Una, chiamata semplicemente Hp, si focalizzerà sul personal computer e sulle stampanti, mentre Hewlett-Packard Enterprise avrà in gestione i prodotti e servizi destinati alle aziende.

In questi giorni HP anche annunciato un secondo sistema Moonshot: l'M350. Questo modello rappresenta il sistema HP più denso e si rivolge agli hosting provider. Ogni cartuccia contiene quattro processori Atom C2730 a otto core, per un totale di 1.440 core in un unico telaio.All'inizio di quest'anno HP aveva presentato i server M300 aspettandosi che i clienti li utilizzassero prevalentemente per i server Web. Alcuni di loro però hanno inserito l'intera Web stack, inclusi i Web server, il bilanciamento del carico e il database. Per questo HP offre in bundle l'OS Canonical Ubuntu, Juju e Charms. Un'altra possibile opzione è rappresentata da Linux Red Hat Enterprise, offerto a un prezzo speciale che l'azienda ha negoziato per l'uso su processori Atom.

"I partner vogliono collaborare con il vendor con cui sia facile fare business”: Heather Murray, vice president, product marketing, HP Solutions Group di Tech Data, riassume in poche parole un concetto che trova conferma nelle ultime iniziative di Hewlett-Packard rivolte al canale. L’azienda ha annunciato una serie di strumenti nuovi o migliorati all’interno di Unison e di altre piattaforme di demand generation, ovvero quelle che permettono di stimolare la domanda di un prodotto o servizio, supportando sia le attività di marketing sia quelle di vendita. "La piattaforma HP Unison ha aiutato i nostri partner ad affrontare efficacemente tutti gli aspetti del ciclo di vendita, dallo sviluppo di piani di business congiunti con HP fino alla generazione di domanda e alla gestione dei corrispettivi”, testimonia la manager di Tech Data.

HP ha voluto assecondare un’esigenza emersa anche da una recente ricerca di Canalys: i partner considerano la gestione dei corrispettivi, la registrazione degli accordi e la lead generation tra i principali benefit di un programma di canale. Le novità e la semplificazione introdotte mirano proprio a questi obiettivi, cioè ad aiutare i partner ad ampliare il proprio business, a tracciare i corrispettivi e a sviluppare piani di business congiunti.

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February 14, 2015

Batteria Lenovo 0A36311

Il netbook più modaiolo della linea Asus si chiama Eee PC S101. Si tratta di una novità che vuole strizzare l'occhio al pubblico più esigente, almeno sotto il punto di vista estetico. Disponibile nei colori cioccolato, grafite e champagne, si distingue soprattutto per dimensioni contenute in 264 x 180,5 x 18/25 mm, e un peso complessivo di 1 kg.Insomma, anche in questo caso l'obiettivo è quello di puntare sulla portabilità. Senza lesinare però sul display, che in configurazione wide vanta una diagonale di 10,2 pollici, retro-illuminazione a LED, risoluzione di 1024 x 600 pixel e 256 mila colori.Peccato invece per la dotazione hardware, che rispecchia quella dell'Eee Pc 1000. La comunità di appassionati, infatti, si aspettava qualcosa di più rispetto al processore Intel Atom da 1,6 GHz, SSD da 64 GB, 1 GB di memoria RAM, supporto Wi-Fi e Bluetooth e webcam da 0,3 megapixel.

A Taiwan, dove è iniziata la distribuzione, sono disponibili tre versioni con SDD e sistema operativo diversi: Windows XP, SSD da 16 GB e SD da 16 GB (699 dollari); Linux e SSD da 32 GB (699 dollari); Linux e SSD da 64 GB (799 dollari). Disponibile inoltre per tutti gli acquirenti 20 GB di spazio online tramite il servizio EeeStorage.Per quanto riguarda la distribuzione in Italia, bisognerà aspettare novembre; il prezzo di listino sarà di circa 599 euro.I produttori di notebook hanno deciso di non puntare, almeno per il momento, sui lettori Blu-Ray. Non bisognerà quindi aspettarsi di trovare i drive di nuova generazione su tutti i nuovi portatili in uscita; di fatto saranno disponibili mediamente solo sui prodotti di fascia alta, dedicati al desktop replacement – e neanche tutti.

Secondo indiscrezioni le stesse Asus e Acer avrebbero deciso di sposare questa strategia. Le ultime ricerche indicano infatti che la particolare congiuntura economica sta congelando la diffusione dell'alta risoluzione. Insomma, le priorità sono ben altre.La battaglia nei prossimi mesi sarà combattuta soprattutto con i prezzi di listino, e negli ambiti che hanno a che vedere il design e le tecnologie adottate per i display.Technorati, il noto aggregatore di blog, ha appena reso disponibile il suo annuale report sulla blogsfera. State of the Blogosphere 2008 ha evidenziato come la crescita del numero dei blog e dei post sia ancora sostenuta: negli ultimi quattro mesi sono stati rilevati ben 7,4 milioni di blog di 66 paesi diversi, e quotidianamente si contano circa un milione di nuovi post.Le categorie di blogger individuate sono di tre tipi: personali, aziendali e professionali. Ovviamente l'obiettivo comune è quello della visibilità.

Tutti comunque utilizzano un unico sistema per rientrare delle "spese" di gestione: la pubblicità. I ricavi possono sfiorare anche i 75 mila dollari in alcuni casi, ma si tratta di blog capaci di un traffico di circa 100 mila visite mensili e particolarmente interessanti per gli inserzionisti.Interessante rilevare soprattutto che solo in Europa e Asia il numero degli uomini blogger è nettamente superiore (circa 73%) a quello delle donne; negli Stati Uniti i maschietti sono solo il 57%. L'età media è al di sopra dei 35 anni; solo in Asia la maggioranza sono tra i 18 e 34 anni.Mandriva ha deciso di rilanciare nel settore mini notebook con una nuova distro basata su Spring 2008. Mandriva Mini, più leggero del suo progenitore desktop, secondo i suoi sviluppatori consentirà tempi di caricamento di al massimo 40 secondi.

Google e IBM annunciano nuovi metodi di sviluppo software che consentiranno a studenti e ricercatori di affrontare le sfide delle applicazioni "Internet-Scale". L'obiettivo è aumentare la conoscenza dell'highly parallel computing da parte degli studenti di scienze informatiche, per affrontare le problematiche dell'informatica distribuita su larga scala - cloud computing.IBM e Google forniranno hardware, software e servizi per espandere gli orizzonti della ricerca, abbattere gli ostacoli che la comunità accademica incontra nell'analisi dei modelli emergenti di computing. L'investimento dei due colossi dovrebbe raggiungere i 30 milioni di dollari in due anni.

Interessante la scelta di Mandriva di consentire al piccolo sistema operativo di potersi esprimere al meglio con i processori Intel Atom. Non a caso supporterà funzioni avanzate come l'HyperThreading e lo SpeedStep, e sarà inoltre compatibile con dispositivi multimediali, supporti per la connettività e storage SSD. Anche l'interfaccia grafica pare essere stata studiata nei minimi dettagli, per rispondere alle esigenze di agilità dei piccoli portatili.Mandriva Mini, comunque, sarà distribuito esclusivamente ai produttori e OEM. Quindi non vi sarà alcuna possibilità per la comunità open source di testare il prodotto in altro modo. Mandriva ha confermato che in, abbinamento, saranno disponibili servizi di supporto, manutenzione e personalizzazione.La febbre da netbook ha contagiato anche Dell, che si appresta a commercializzare il nuovo Inspiron Mini 9. In qualità di ennesimo antagonista dell'Asus Eee Pc, il Mini 9 mostra un display a LED da 8,9 pollici e dimensioni contenute in 232 x 27,2/31,7 x 172 mm, per un peso complessivo di 1 kg.

La piattaforma hardware si basa sul classico processore Atom N270 a 1,6 GHz. Completano la dotazione un disco a stato solido (4, 8 o 16 GB), chipset grafico Intel Graphics Media Accelerator (GMA) 950, memoria RAM DDR2 (512 MB o 1 GB) e supporto Wi-Fi. Gli acquirenti poi possono scegliere se disporre della versione Windows XP o Ubuntu Linux 8.04. In optional i supporti Bluetooth e la webcam.Per quanto riguarda la commercializzazione è confermato il lancio in Italia per il prossimo ottobre. Il prezzo di listino iniziale sarà di 349 euro per la versione Linux e 399 euro per quella Windows.I giornalisti della stampa internazionale per, una strana forma di contrappasso dantesco, saranno condannati, durante le Olimpiadi, alla disinformazione. Nelle ultime ore ha creato non poco sconcerto la notizia che dalla monumentale sala stampa olimpica non è possibile accedere ai siti web cinesi di BBC, Deutsche Welle, Amnesty International e tante altre fonti.

La scoperta è avvenuta con il tentativo di accedere (paradossalmente) proprio al documento The Olympics countdown - broken promises redatto da Amnesty International. Un rapporto che indica con esattezza tutte le promesse disattese da questa edizione cinese."Tutto questo è preoccupante e indagheremo, ma comunque il nostro obiettivo è che i media possano raccontare le Olimpiadi come è successo nelle precedenti edizioni", ha dichiarato Kevan Gosper, rappresentante del Commissione Olimpica Internazionale. "Ho capito però che alcuni membri della commissione stanno negoziando con i cinesi, che intendono bloccare alcuni siti sensibili sulla base del fatto che non sono considerati correlati ai Giochi"."Gli utenti di Yahoo! ci hanno confermato che, data la popolarità a livello mondiale di Yahoo! Mail, crearsi l'indirizzo e-mail che hanno sempre voluto stava diventando una vera sfida. Quindi con l'aggiunta dei nuovi domini non solo forniamo agli utenti l'opportunità di scegliere l'identità preferita, ma estendiamo anche il potenziale pubblicitario di Yahoo! Mail grazie all'ampliamento del numero di utenti nel nostro network" afferma Lorenzo Montagna, Commercial Director Yahoo! Italia.

Il WiMAX 802.16e, la tecnologia wireless mobile più hype del momento, vanta almeno un difetto inconfessabile: le sue trasmittenti sono inefficienti. Per ogni milliwatt di enegia correlato alle onde radio diffuse, quasi nove ne vengono disperse in calore. Insomma, un potenziale disastro per l'autonomia delle batterie di smartphone, cellulari, nonché computer portatili.Giusto per comprendere la portata del problema è bene sapere che un amplificatore WiMAX - praticamente il trasmettitore che potenzia il segnale affinché sia possibile la ricezione da parte di una stazione - raggiunge un'efficienza compresa tra il 10% e il 20%. Un amplificatore 3G sfiora il 40/45%; uno GSM si avvicina al 55%. In pratica il WiMAX ha uno svantaggio di 5 a 1: con una potenza emessa di 250mW, lo spreco è di 2,5 Watt.

Se un Asus Eee PC disponesse quindi di un supporto WiMAX, per inefficienza, sprecherebbe 7/8 Watt – un terzo della batteria.Come risolvere il problema, allora? Nessuno lo sa ancora, almeno considerando questo attuale standard. A breve termine gli unici interventi possibili non potranno che ridurre il raggio di copertura del segnale, le performance velocistiche di trasferimento dati e la qualità dei dispositivi stessi.La colpa della mancanza di opzioni pare sia strettamente correlata all'OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplexing), ovvero la specifica modulazione adottata. Un'opzione che lo standard LTE ha deciso di evitare per non incorrere nei medesimi problemi in fase di uplink.

L'Università di Washington è stata la prima ad aderire all'iniziativa; altre università, tra cui la Carnegie-Mellon University, il Massachusetts Institute of Technology (MIT), la Stanford University, l'Università di Berkeley e l'Università del Maryland, parteciperanno al pilota del progetto."Google è soddisfatta della partnership instaurata con IBM per fornire risorse a studenti e ricercatori nelle sfide odierne dello sviluppo computazionale" dice Eric Schmidt, CEO di Google. "È essenziale che gli studenti e i ricercatori siano dotati degli strumenti giusti per gestire i sistemi di computing odierni e affrontare in maniera innovativa i problemi emergenti".

La prima beta della tanto attesa Ubuntu Gutsy Gibbon 7.10 è stata rilasciata ieri, 27 Settembre 2007 ed al suo interno ci sono già tutte le novità che caratterizzeranno anche la versione finale, il cui rilascio è previsto per la fine di Ottobre. TuxJournal ha pubblicato una "Screenshots Gallery" mostra nel dettaglio tutte le principali novità della distribuzione che ha contribuito a cambiare, e rendere più user-friendly, l'universo GNU/Linux avvicinando una marea di nuovi utenti al pinguino.Come anticipato, Ubuntu 7.10 è una delle prime distribuzioni ad utilizzare l'ultima versione del famoso ambiente desktop GNOME, in versione 2.20, rilasciata appena una settimana fa. Ovviamente include anche tutte le sue principali novità.

E' arrivato il momento di cominciarsi a rilassarsi sulla propria sedia e godersi l'ultima fatica di casa Canonical. Clicca qui per visualizzare la galleria immagini.Nicholas Negroponte, patron dell'operazione "One Laptop per Child", ha annunciato l'iniziativa "Get 1 Get 1" con la quale spera di fare breccia nel cuore del mondo moderno.Get 1 Get 1 prenderà il via il 12 novembre negli Stati Uniti e in Canada e permetterà ai consumatori americani e canadesi di fare una buona azione. Spendendo circa 400 dollari, il doppio di quanto serva per una singola unità, i consumatori acquisteranno un XO - questo il nome dell'OLPC - e ne finanzieranno la produzione di un secondo esemplare che sarà fornito gratuitamente a chi ne ha più bisogno.

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Batteria Lenovo ThinkPad X61s

Lo standard WiMax aiuterà a portare l'accesso Internet laddove le tecnologie a fili come la DSL hanno fallito. Grazie a moltissimi dispositivi WiMax, già realizzati o in via di realizzazione, le aree rurali e i paesi in via di sviluppo potranno a breve accedere a Internet.Il WiMax - o IEEE802.16 - descrive una tecnologia wireless che trova spazio tra la rete wireless - che ha una portata limitata - e le tecnologie GSM e 3G, che non sono disponibili ovunque o sono troppo costose e lente. Il WiMax è disponibile dal 2004 e ha trovato strada in molte applicazioni commerciali. Tuttavia, questa tecnologia non ha ancora fatto breccia a causa dell'insufficiente disponibilità di supporto hardware.

Il WiMax non è utile solo per collegare l'ultimo miglio e fornire una tecnologia di accesso alternativa a Internet per gli ISP, ma può anche essere usato in sostituzione della tradizionale rete wireless dove il segnale è debole. Inoltre, si presta per supportare al meglio anche applicazioni VoIP.Una delle aziende più interessate al WiMax è certamente Intel, che ha presentato il modulo wireless Echo Peak per la piattaforma mobile Montevina Centrino 2. Echo Peak è disponibile in tre modelli: mini card 3x3 con supporto WiMax e 802.11a/b/g/n, mini card 1x2 con supporto 802.11a/b/g e una mini card 1x2 più piccola con supporto al solo WiMax.

Il WiMax è stato progettato per fornire un bandwidth elevato e tempi di risposta brevi. Supporta la codifica e l'opzione QoS (quality of service), che è particolarmente importante per assicurare una buona qualità delle chiamate VoIP. Tuttavia, l'implementazione dipende dal service provider. Il WiMax a 10 GHz e oltre è adeguato per le connessioni punto-punto con bandwidth elevato, mentre a 2-11 GHz funziona persino con piccole antenne. Per le aree metropolitane con molte costruzioni, il WiMax dovrebbe avere un raggio di 1-3 chilometri. Nei casi migliori è possibile raggiungere un bandwidth di oltre 100 Mbit/s, tutti gli utenti connessi a una base station WiMax dovranno condividere la banda disponibile, il che rende tutto più complesso. Tuttavia, i chipset wireless dovrebbero essere capacità di collegarsi al WiMax e alla WLAN una volta che la WLAN è disponibile. Nella vita reale, ci aspettiamo che il WiMax sia in grado di arrivare a un bandwidth fino a 2 Mbit/s.

Iniziano a spuntare sul mercato le prime imitazioni dell'Asus Eee PC 900. Un produttore cinese, con il marchio Malata, ha mostrato un sub-notebook (pare) con processore AMD per gli OEM.Difficile comprendere quale sia la portata commerciale di questo progetto, e anche magari prevedere la reazione di Asus all'affronto. Certo è che almeno all'apparenza il Malata ricorda molto Eee PC. Bisognerebbe vedere però l'hardware.Ubuntu, famosa distribuzione Linux, la più interessante in ambito desktop, è pronta a planare sul mercato dei subnotebook, o netbook, come Intel preferisce definirli. A confessarlo è il boss di Canonical, Mark Shuttleworth, al Guardian.Nel corso della prima settimana di giugno sarà presentata al mondo Netbook Remix, una variante della Ubuntu che tutti conosciamo, ottimizzata per i piccoli portatili e realizzata a quattro mani con l'appoggio di Intel. Per chi ancora non avesse ben chiaro cosa siano i netbook, ci basta ricordare l'Eee PC di Asus, oggi disponibile in due varianti (Eee PC 701 e 900).

Intel e Canonical proseguono quindi la loro collaborazione, già attiva nell'intento di creare una versione di Ubuntu per il settore dei MID - Mobile Internet Device - nonché per altre banche della sfera mobile.Windows preinstallato su pc e notebook comincia a dare fastidio anche in Francia. Dopo la netta presa di posizione dell'ADUC contro Microsoft, adesso oltralpe l'Union Fédérale des Consommateurs Que Choisir sembra aver intrapreso la stessa strada.L'Associazione dei consumatori francese vuole battersi in tribunale per ottenere il rimborso per i sistemi operativi Microsoft pre-installati, ma non attivati. Anche in Francia, com'è successo recentemente a Firenze, si è già registrata una prima vittoria in giudizio. La differenza è che in questo caso il denunciante ha avuto ragione su Asus, il produttore del suo portatile.

"Una vittoria al Tribunal de Grande Instance consentirebbe di trasformare la situazione attuale, sfavorevole a tutti i consumatori, in un sistema basato su acquisti con più opzioni, quindi favorevole a tutti e allo Stato. A un costo marginale ci guadagnerebbero tutti: la maggioranza che ancora vuole acquistare una macchina con software preinstallato, la crescente minoranza che sceglie di propria volontà soluzioni alternative come GNU-Linux, e quelli che hanno acquistato licenze che permettono di riutilizzare il software su più macchine", ha commentato Alain Coulais del Gruppo Racketware di AFUL.

Microsoft ha intenzione di bloccare sul nascere ogni ingerenza del mondo Linux nel settore consumer. Se in ambito desktop non è ancora rilevabile alcun pericolo, nel nascente segmento ultra-low cost qualcosa inizia a muoversi. Il successo dell'Eee PC di Asus ha convinto il colosso statunitense a tagliare notevolmente i costi delle licenze per XP - unica piattaforma concorrenziale per le esigenze ULCPC.I notevoli sconti saranno applicati solo ed esclusivamente ai subnotebook e ai MID che non superano determinate specifiche, come ad esempio la presenza di un singolo core da 1 GHz, display massimo da 10,2 pollici, RAM massima di un 1 GB, assenza del touchscreen, etc.

Secondo indiscrezioni l'atteso Eee PC 900, con Windows XP Home e MS Works, sarà commercializzato in Australia a circa 50 dollari in meno rispetto alla versione Linux. È anche vero però che il modello con soluzioni Microsoft pre-installate disporrà di un solo 12 GB di spazio per i dati, 8 GB in meno rispetto alla versione open.Microsoft ha iniziato la distribuzione del Service Pack 3 per Windows XP la settimana scorsa. Al momento non si segnalano grossi problemi, se non su alcuni sistemi di HP con processore AMD. Gli utenti HP che hanno provato a installare l'SP3, sono stati spettatori del riavvio continuo del loro sistema.

Dopo l'iniziale sconcerto si è venuto a sapere che il problema è da attribuirsi all'immagine del sistema operativo installata sul PC, dotata del file intelppm.sys. Il file in questione, che si occupa della gestione dello stato energetico dei processori Intel, è inadatto ai processori AMD, che necessitano dell'analogo amdk8.sys. Purtroppo, per un grave errore di HP, il file mancante crea il problema durante l'installazione e lo spiacevole inconveniente. Sembra inoltre che lo stesso problema stia dando noie anche ai possessori della scheda madre A8N32-SLI Deluxe di Asus. Altri utenti, ma in misura minore, parlano di crash creati dai driver video di ATI e nVidia.Jesper Johansson, Microsoft MVP, ha raccolto alcuni workaround per i problemi ravvisati dagli utenti. Ovviamente ci aspettiamo, se possibile, un intervento da parte dei produttori o dalla stessa Microsoft.

L'azienda ha comunque fatto sapere che i consumatori americani potranno continuare ad acquistare il gPC - disponibile in un versione aggiornata - a 199 dollari sul proprio negozio online. Lì potranno anche valutare l'acquisto dell'Everex Cloudbook, l'UMPC da 399 dollari alternativa all'Asus Eee PC. Questa mossa dell'azienda ha molto sorpreso gli analisti. Il motivo? Malgrado tutte le scorte di magazzino dei gPC siano andate esaurite in poco tempo, Wal-Mart ha comunque deciso di bloccare le vendite.eBay, il famoso sito di aste online, ha intenzione di rivedere il suo sistema di feedback. L'obiettivo è quello di escludere tutti i venditori che lasciano commenti negativi sugli acquirenti.

Il problema, afferma eBay, stava influenzando il corretto funzionamento del sito. In pratica, tutti gli acquirenti che lasciavano commenti negativi su un determinato venditore ricevevano, allo stesso modo, un commento negativo da parte del venditore, quasi per ripicca.La soluzione prevista da eBay è quella di vietare qualsiasi commento non neutrale sugli acquirenti da parte dei venditori. Il tutto a partire da maggio. Sono già scoppiate le prime proteste tra i venditori, a loro dire non più protetti e tutelati da eBay.L'amministratore delegato di Micro-Star International (MSI), Joseph Hsu, ha comunicato le aspettative dell'azienda per il 2008. Hsu ha parlato a ruota libera di tutti i settori cruciali, partendo dal possibile e ormai probabile avversario dell'Eee PC di Asus.

MSI ha rivisto il progetto, scartando l'uso di un display da 7 pollici per abbracciarne uno da 10 pollici. Il notebook sarà basato su piattaforma Intel - CPU a 45 nanometri Diamondville e chipset 945GSE - e verrà messo in mostra già al CeBIT 2008. L'uso di un display da 10 pollici è stato giustificato da Hsu come una scelta oculata, presa in considerazione del parere degli utenti sull'Eee PC di Asus. Il portatile a basso costo di MSI si differenzierà nelle funzionalità, ma non nel design, che sarà unico in tutto il mondo.Nel 2008 Joseph Hsu si attende un incremento del fatturato di MSI del 20%, soprattutto grazie al settore notebook. Nel 2010 l'azienda conta di vendere oltre 4,5 milioni di unità, entrando nella top-ten dei produttori di portatili. Anche il mercato delle schede madri e video crescerà del 10%.

Il fatturato di MSI è per gran parte realizzato grazie alle vendite di schede madri (30-40%), di schede video (20-30%) e notebook (20%). A seguire abbiamo il server e IPC (10%) e consumer electronics (3-5%).L'azienda ha ricevuto inoltre un ordine per la produzione di smartphone Windows Mobile 6, che dovrebbero essere sul mercato nel primo trimestre. Hsu ha dichiarato che questo ordine è stato accettato per fare esperienza in una nuova tecnologia che potrà essere integrata, in futuro, nei suoi notebook e prodotti GPS."Finalmente!". È questo lo stato d'animo dei ragazzi che hanno lavorato a lungo per rilasciare la prima distribuzione GNU/Linux per il rivoluzionario e piccolo portatile Eee Pc di casa Asus. Si chiama eeeXubuntu e fornisce l'affidabilità e la potenza di Ubuntu a chiunque voglia utilizzarla al posto della distribuzione pre-installata Xandros.

Vedremo se Microsoft potrà rispondere anche questa volta, sebbene questa tecnica sembri a un primo sguardo difficilmente contrastabile.L'iPhone ha creato scompiglio nel mercato degli smartphone, accelerando i piani delle aziende concorrenti che hanno risposto prontamente con dispositivi dal look & feel molto simili. È il caso di Samsung, azienda che al 3GSM World Congress di Barcellona presenterà l'F700, un dispositivo con display sensibile al tocco e tastiera scorrevole.Anche Asus ha messo le sue carte in tavola nei giorni scorsi mostrando "Aura", un dispositivo ancora allo stadio puramente concettuale. Per lui un display touchscreen da 3,9 pollici e una tastiera scorrevole. Connettività GSM, UMTS, HSDPA, Wi-Fi e Bluetooth, slot microSD e fotocamera da 2 megapixel chiuderebbero il cerchio delle caratteristiche.

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February 06, 2015

Batteria Fujitsu LifeBook S7110

Microsoft raccomanda d'installare, nella versione virtualizzata di XP, antivirus e firewall, da aggiungere alle protezioni già presenti nel sistema operativo principale. La XP Mode sarà disponibile con le versioni Professional, Ultimate e Enterprise di Windows 7. Qualcuno di voi pensava che XP sarebbe sparito dalla circolazione, dopo quasi dieci anni? Ripensateci.Un arcivescovo inglese vede nei social network un'opera del demonio, perché allontanano i ragazzi dalla realtà, lidesensibilizzanoalle relazioni umane e li rendono incapaci di gestirsi fuori dalla rete. Una serie di qualità negative che rendono Facebook e MySpace, potenzialmente, diretti responsabili di eventi tragici come il suicidio.

L'arcivescovo Vincent Nichols trova ispirazione, infatti, nel suicidio di un'adolescente, che non ha retto alle pressioni e alle vessazioni online perpetrate da alcuni compagni di classe, e accusa i social network, che "ti creano una rete di amicizie fasulle, che poi collassa e ti lascia nella desolazione". E sappiamo che c'è anche di peggio, come il caso di cui abbiamo parlato qualche tempo fa.Nichols però dimentica che il bullismo e i maltrattamenti tra adolescenti, e non solo, sono un problema sociale e umano che esiste da sempre, che sta trovando in rete nuove forme, che semplicemente non conosciamo e non siamo ancora capaci di gestire.
Qualcun altro, però, ci ha pensato: è il governo australiano, che ha messo a punto un progetto pilota per il contenimento e la riduzione del cyber-bullismo. Anche in questo caso, la spinta, purtroppo, è stata un caso di suicidio legato alla rete.

Un piccolo passo, non esente da critiche, che viene da un paese che si è rivelato fin troppo zelante quando si tratta di limitare l'accesso ai prodotti digitali, ma che resta un segnale importante, che non possiamo che apprezzare, perché cerca di trasferire online le stesse buone norme di comportamento che cerchiamo d'insegnare ai nostri figli nella "vita vera", ammesso che la distinzione abbia ancora senso. Google ha fatto sapere che Chrome, il browser basato sul progetto open source Chromium,integreràfunzioni cloud per sincronizzare i dati dell'account Google. Già questa settimana le nuove funzioni saranno disponibili per Chromium, e già entro la fine del mese gli sviluppatori di Chrome potrebbero avere la possibilità di cominciare a lavorarci. La sincronia, all'inizio, riguarderà solo i segnalibri, ma il progetto è pensato per tutti i tipi di dati legati al browser. Le variazioni seguono un sistema "push", quindi saranno disponibili immediatamente: se si fa una modifica su un computer e un certo account, sarà visibile immediatamente su un altro computer. Sarà sviluppata anche un'interfaccia web, per accedere ai dati con altri browser, se necessario.L'infrastruttura backend sfrutterà i server di Google Talk, che evidentemente non sono saturi, mentre i dati saranno trasmessi con il formato Google Protocol Buffer, e tutto avverrà grazie ad una connessione XMPP, che in teoria rende tutto più leggero e scalabile.

Queste nuove funzioni di Chrome sono coerenti con la vision della rete che Google sta cercando di diffondere, in particolare per quanto riguarda l'adozione massiccia del cloud computing e degli strumenti online, che l'azienda sviluppa costantemente, come dimostra la recente introduzione di Chrome OS.Le autorità russe stanno indagando sui produttori di notebook, che sarebbero colpevoli di pratiche contro la concorrenza. Il pomo della discordia è la preinstallazione di Microsoft Windows.

Gli indagati sono Acer, HP, Asus, Samsung e Toshiba, ma anche Fujitsu, Lenovo eSonysaranno coinvolte. L'autorità antitrust, FAS, "sospetta che i produttori di notebook abbiano concertato azioni coordinate per usare un sistema operativo di uno stesso venditore sui loro prodotti, togliendo al consumatore la possibilità di scegliere, e impedendogli di comprare il modello richiesto senza un sistema operativo installato, o di rifiutare quello incluso".

Ha parlato anche Matthew Papakipos, che dirige i lavori di Chrome. Per lui il browser arriverà ad essere così potente che permetterà di sfruttare giochi 3D, impegnando pochissimo la CPU, e sfruttando la GPU per la maggior parte dei calcoli. Per ottenere il massimo delle prestazioni, tuttavia, il computer ha ancora qualcosa fare, come per esempio memorizzare parte dei dati usati dall'applicazione (caching).
L'Android Developer Challenge, alla sua seconda edizione, premierà lemiglioriapplicazioni per smartphone con riconoscimenti in denaro molto generosi, fino a 125.000 dollari, e un montepremi totale superiore ai due milioni. Le iscrizioni chiudono ad agosto, e chiunque sia in possesso di un terminale Android potrà esprimere il suo voto, e alla fine dell'autunno conosceremo i nomi dei vincitori.
Questa seconda edizione sarà particolarmente importante, perché quest'anno Android si sta diffondendo rapidamente: nei prossimi mesi sarà presente in 12 nuovi paesi, e 10 operatori si aggiungeranno al gruppo di quelli già attivi.

Qualcuno ha chiesto direttamente a Brin quando sarà disponibile Chrome per Mac, solo per sentirsi rispondere "faccio la stessa domanda ogni giorno (al team di sviluppo)".A conclusione della prima giornata Vic Gundotra è stato protagonista di un evento mediatico d'altri tempi: ha regalato un HTC Magic a ognuno dei presenti, per un totale di 4000 terminali, comprensivi di SIM con trenta giorni di traffico e dati inclusi. Se qualcuno è interessato, consigliamo di tenere d'occhio eBay, nei prossimi giorni.Twitter continua a stupire e a far parlare di sé. E oggi tutti parlano di una serie TV, rigorosamente in stile 2.0, o almeno così sembra.
Ne ha parlato Variety, che cita le società Reveille (The Office) e Brillstein Entertainment (Samantha Chi?), che dovrebbero collaborare con il famoso servizio di microblogging.

"Abbiamo trovato un modo avvincente per portare l’immediatezza di Twitter sul piccolo schermo. Vogliamo portare la gente comune sul sentiero delle celebrità con un progetto rivoluzionario e competitivo", dice Amy Aphron, che ha avuto la curiosa idea, facendo capire che il progetto ha già una forma concreta.Twitter, anche se alcuni lo sostengono, non è direttamente coinvolta nel progetto, come sottolinea il fondatore Biz Stone, che però fa notare anche che c'è molta carne al fuoco, progettitelevisivicompresi. L'accordo con le due società citate esiste, ma non è esclusivo né definitivo. Come si potrebbe fare uno show televisivo 2.0 su Twitter? Si potrebbe proporre agli utenti di partecipare alla stesura della trama, 140 caratteri alla volta, o magari potrebbero usare twitter per commentare l'episodio in tempo reale, e poi gli attori, naturalmente in "real-time" improvvisano di conseguenza. L'arte teatrale e l'improvvisazione offrono decine e decine di possibili stimoli. Chissà se la produzione televisiva saprà raccoglierli.

La Hadopi è stata modificata, e ora lascia all'autorità giudiziaria il potere e la discrezione per sanzionare un utente che scarichi materiali protetti illegalmente. Agli ISP e alle major, invece, resta il ruolo di controllori.

Quella della posta elettronica, a occhio e croce, sembra un volere mettere le mani avanti contro chi, certamente, ricorderà ai legislatori francesi che per molti, compresa la comunità europea, internet è un diritto.Microsoft ha deciso di chiudere definitivamente Soapbox, la piattaforma di video-sharing che avrebbe dovuto competere con YouTube. "Oggi, avvertiamo i clienti che il 31 agosto 2009, MSN non avrà più Soapbox", ha dichiarato laconicamente un portavoce dell'azienda. "Dal 29 luglio, i clienti non potranno più caricare video su Soapbox e quindi incoraggiamo tutti coloro che vogliono mantenere i propri video a scaricarli prima del 31 agosto"L'aspetto curioso è che Microsoft ha fallito proprio nella gestione dei video auto-prodotti, perché tutti i filmati tradizionali rimarranno in bella vista su MSN Video. Insomma, il modello di business basato sulla pubblicità non ha funzionato.

Soapbox è stato annunciato nel settembre 2006, a distanza di un mese Google ha acquistato YouTube. Quando la creatura di Microsoft è sbarcata online in Beta pubblica nel febbraio 2007, ormai era troppo tardi: Youtube e Google avevano preso il largo.Nel 2013 ci saranno ben 2,2 miliardi di persone online, su un totale stimato di circa 7 miliardi. Lo sostiene Forrester, secondo cui nientemeno che, di questo popolo d'internauti, ben il 43 percento sarà asiatico.

I conti sono presto fatti: la Cina è il paese che cresce più rapidamente, seguito a ruota dall'India. Se a questo si aggiunge l'alto tasso di penetrazione tecnologica in tutto il continente, si capisce perché quasi la metà della popolazione del Web sarà asiatica. Una situazione che, dopotutto, riflette solo in parte quella della popolazione totale.Solo Acer potrebbe aver già deciso di spingersi oltre, ma si tratta semplicemente di una congettura poiché è l'unica azienda che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali alriguardo.

Microsoft sarebbe pronta a fare un annuncio straordinario, lunedì prossimo. La notizia è stata data da Robert Scoble, noto blogger e insider Microsoft su FriendFeed. Dopo poche ore l'argomento è sulla bocca di tutti. Scoble ha scritto: "Perché Google ha annunciato Chrome OS questa settimana? Naturalmente perché Microsoft ha un grosso annuncio da fare lunedì", in concomitanza con l'apertura della Worldwide Partner Conference 2009. Circolano già diverse ipotesi, che vanno dalla distribuzione di Windows 7 RTM, al nuovo browser Gazelle, fino a Office online. Sono tutte ragionevoli, ma nessuna sembra giustificare la mossa di Google, se non la rimozione dell'etichetta Beta da Google Apps, in risposta all'arrivo di Office online.

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Batteria FUJITSU Stylistic 3400

"La squadra di Google Chrome OS sta collaborando con un buon numero di aziende tecnologiche per sviluppare e costruire dispostivi che siano in grado di fornire una straordinaria esperienza utente", si legge nel blog ufficiale.HP, Lenovo, Acer e Asus sono già della partita in area PC; per quanto riguarda invece il settore mobile ecco distinguersi Qualcomm, Texas Instruments e Freescale Semiconductor. Stupisce solo la mancata presenza di Intel e Dell.

"Crediamo che questo cambiamento farà di Windows 7 Starter un'opzione piùattraenteper i clienti che vogliono un picco notebook per operazioni standard, come navigare sul web, guardare l'email ed eseguire programmi di produttività", ha affermato un dirigente Microsoft.Windows 7 Starter via il limite delle tre applicazioni La scelta ci pare davvero azzeccata, il limite appariva come una barzelletta. A nostro giudizio se un limite ci sarà sarà l'hardware del prodotto o l'utente a fissarlo, non deve essere Microsoft a imporlo in partenza.

Un limite cade, ma altri ne restano (clicca qui per approfondire), ma questo è ovvio, dato che ci saranno versioni migliori - e più costose - di Windows 7 adatte a ogni esigenza. Ricordiamo che Windows 7 Ultimate, la versione più ricca, lavora sui netbook senza problemi. Vedere per credere:Ieri è partito il Google I/O, un evento che raccoglie sviluppatori da tutto il mondo, intorno alle innovazioni a cui ci ha abituato Google. L'evento raccoglie più di 4000 persone, delle quali almeno 3000 son sviluppatori accreditati, e può essere seguito in diretta anche tramite Twitter, aggiungendo http://twitter.com/googleio al proprio account.
Ad aprire le danze, naturalmente, Eric Schmidt, che ha sottolineato l'importanza della rete, e delle applicazioni Web, sopra ogni cosa. La linea è piuttosto chiara: il browser è il computer, o almeno lo sarà.

È tempo di sviluppare per la rete e dalla rete, perché il futuro è cloud, e lachiavesi chiama HTML5, che permette di sviluppare soluzioni potenti e creative, per rivoluzionare la rete (ancora). Per ora si tratta di tecnologie in fase di sviluppo, ma quasi tutti i browser, eccetto Internet Explorer, ne includono già alcuni elementi È stato Vic Gundotra a spiegare cosa potrebbe introdurre l'HTML5, con esempi concreti: canvas tags, video tags, geolocazione, caching delle applicazioni. Tutti elementi che, per Gundotra, permettono di dire che "Il Web ha vinto", sulle applicazioni desktop.

Abbiamo visto anche Google Latidude per iPhone 3.0, integrato in Safari, ma anche plug-in per Firefox, per localizzarsi tramite hot-spot a o ripetitore GSM. I canvas tags, per ora, sono l'unica tecnologia già disponibile, in Chrome 2, che si arricchirà, speriamo presto, con un nuovo sistema di estensioni, per ora disponibile solo a titolo sperimentale. Tutte queste novità, però, saranno integrate in Firefox 3.5, la cui pubblicazione è ormai imminente. Non vediamo l'ora di vedere come saranno messe in pratica, e soprattutto come cambierà il design delle pagine. Anche Safari per iPhone dovrebbe supportare HTML5, nella prossima versione per iPhone 3.0.

Google Web Elements permette di gestire una pagina web tramite elementidiscretiin un modo semplice ed efficace, e porta il design avanzato alla portata anche dei meno esperti. Con pochi click, per esempio sarà possibile inserire in una pagina un flusso RSS originato da una specifica ricerca su Google News. La stessa cosa si può fare per integrare (embed) Calendar, Youtube, o Conversation, che permette ai visitatori di lasciare commenti e discuterne. Basta un copia/incolla del codice.

Asus ha svelato le caratteristiche tecniche del suo nuovo Eee PC 1005HA. Il netbook della linea Seashell integra un display da 10 pollici (1024 x 600 pixel), e assomiglia non poco al 1008HA – anche se è leggermente meno curato nel design, pesa di più ed è più spesso.D'altra parte una porzione dei dati che sono stati usati per il rapporto è rimasta segreta, quindi non possiamo dire con certezza che non ci siano ragioni per temere Kylin. L'impressione, però, è che ci sia un po' troppa paura di restare indietro, e che si stia replicando lo stesso meccanismo, e gli stessi discorsi, che hanno generato la corsa al nucleare. Certo, gli attacchi informatici non sono pericolosi quanto una bomba H, ma non è nemmeno il caso di sottovalutare gli esiti di una sconsiderata guerra digitale.

Asus ha confermato il prossimo lancio di un nuovo netbook Eee PC extra-large, con display da 11,6 pollici. Entro la fine di maggio sarà infatti disponibile un valido antagonista all'atteso Acer Aspire One 751. Entrambi monteranno processori Intel Atom di nuova generazione e sistemaoperativoWindows XP.Il trend "gigantista" che sta caratterizzando il segmento netbook è il frutto di analisi previsionali piuttosto precise. Secondo Jerry Shen, presidente di Asus, entro la fine del 2009 le vendite netbook dell'azienda saranno così concentrate: modelli da 10 pollici (50%), modelli da 11,6 pollici (30%) e modelli da 7/9 pollici (restante 20%).

Per quanto riguarda invece il comparto notebook tradizionale, Asus ha promesso per l'estate una nuova linea basata su architettura Intel CULV (Consumer Ultra-Low Voltage). Inizialmente saranno disponibili gli ultra-sottili XS15 (display da 15,6 pollici) e XS13 (display da 13,3 pollici), rispettivamente con prezzi di 799/999 euro e 599/699 euro – a seconda delle dotazioni. Previsto per la fine dell'anno anche un modello da 14 pollici.Microsoft Windows 7 sarà distribuito agli OEM, con ogni probabilità, il prossimo autunno, ma l'azienda di Redmond è già al lavoro sulla prossima versione del sistema operativo più diffuso al mondo.
Lo dimostra il fatto che è già iniziato il reclutamento di personale per lo sviluppo di quello che, per ora, non possiamo che chiamare Windows 8. Lo si può leggere sul blog ufficiale, CodenameWindows.

La prima ricerca di personale è cominciata il 14 di aprile e riguarda, per ora, laprossimagenerazione del file system DSFR. Il 16 aprile, poi, se n'è aperta una seconda, focalizzata sulla versione server del sistema operativo, anch'essa inerente al file system. Se Microsoft seguirà gli stessi passi compiuti recentemente, dovremmo vedere la data ufficiale di rilascio nel 2012, e quella effettiva l'anno precedente. Non possiamo certo immaginare quali novità saranno introdotte, ma possiamo affermare con certezza che il lavoro è cominciato.

Sembra che persino i netbook comincino a risentire della crisi. A sentire i principali produttori, infatti, le previsioni sulla crescita sono state disattese, nel primo trimestre del 2009. Difficile capire esattamente che cosa significhi, ammesso che significhi qualcosa, oltre al fatto che i consumatori hanno sempre meno potere d'acquisto. Acer non ha raggiunto i 2 milioni di Aspire One che si aspettava, Asus si è fermata a 900.000 EEE Pc, mentre se ne aspettava 1 milione, ed MSI si è dovuta accontentare di 200.000 netbook della serie Wind. Un calo sensibile, soprattutto rispetto all'ultimo trimestre del 2008. Le aziende hanno preferito non commentare i dati. Le ragioni di questo rallentamento possono essere molte: c'è la crisi, ma anche il fatto che il primo trimestre è sempre piuttosto fiacco. Il "fenomeno" netbook, inoltre, non si è ancora diffuso del tutto nei mercati emergenti, e in ogni caso le difficoltà riguardano tutto il mercato dei computer, non solo questo settore.

Non ci sarà tempo per rimpiangere i netbook, saremo tutti occupati a inseguire la prossima moda.
O magari può darsi che gli utenti inizino a vedere i limiti dei netbook, anche grazie ai feedback di chi già ne possiede uno, e non ne è del tutto, o per niente, soddisfatto.
Comunque stiano le cose, questo primo trimestre con il freno tirato potrebbe dare inizioall'inevitabileevoluzione di questi prodotti, che andranno a somigliare sempre più ai notebook, per poi scomparire del tutto, inseguiti alle spalle da smartphone e handheld in generale.

Acer ed MSI hanno già fatto sapere, infatti, che ridurranno gli investimenti nel settore netbook, per concentrarsi sugli ultraportatili, che potrebbero essere commercializzati a prezzi più competitivi di quelli attuali.
Asustek, da parte sua, ha deciso di orientare il suo sviluppo basandosi sulle preferenze degli utenti: schermo da 10 pollici in su, prestazioni maggiori, e caratteristiche più complete. Se queste dichiarazioni non si traducono in "notebook", allora qualcuno dovrà inventarsi un'altra novità.Google, AT&T e Twitter sono partiti per l'Iraq per capire come migliore le condizioni di vita locali. Secondo il Dipartimento di Stato americano le nuove tecnologie sarebbero in grado di rafforzare lo stato civile, aumentare la trasparenza, diminuire la corruzione e in genere alimentare la coesione."Dato che gli iracheni stanno pensando a come utilizzare le nuove tecnologie come strumento dai poteri speciali, vediamo in questa un'opportunità per invitare l'industria tecnologica americana ad essere parte del progetto", ha spiegato Robert Wood, portavoce del Dipartimento di Stato.Fra gli altri partecipanti al viaggio vi sono anche: Howcast, sito diriferimentoper il video-amatoriale; Meetup, sito di riferimento per creare community; YouTube; Automattic/Wordpress, per il blogging; Blue State Digital, sito che fornisce strumenti per la raccolta fondi, consigli legali e social networking.

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February 04, 2015

Batteria ASUS A32-N55

I cinesi, in particolare, rappresenteranno il 17% dell'intera "popolazione di Internet", vale a dire quasi 380 milioni di persone. Chissà se un numero così alto potrà servire loro a ottenere una rete più libera, dove ogni navigatore potrà accedere alle informazioni che ritiene migliori.O forse quello stesso grannumerosarà quello che convincerà il resto del mondo ad applicare i metodi cinesi? Dopotutto, le tecnologie non mancano. Rallegriamoci, dunque, del fatto che abbiano eliminato l'elettroshock dalle cure per la dipendenza da Internet.

Certo, magari queste previsioni si riveleranno errate, perché i cinesi saranno troppo occupati a creare documenti con Office, che gli costa 29 dollari, anziché andare online.I netbook continueranno a dominare incontrastati per tutto il 2009. Secondo l'ultimo rapporto di DisplaySearch, si assisterà a un raddoppio del volume di vendite rispetto all'anno scorso. In pratica le 16 milioni di unità vendute del 2008 sembreranno briciole rispetto ai previsti 33 milioni di quest'anno. Il successo, secondo gli esperti, continuerà a essere legato ai bassi prezzi di listino.Per quanto riguarda, invece, il comparto notebook non si registreranno variazioni nei volumi di vendita: 129 milioni di unità come nel 2008.

John F. Jacobs, direttore delle ricerche di DisplaySearch, è convinto che le novità più interessanti riguarderanno ancora il segmento netbook. Le linee di sviluppo si concentreranno sul design, favorendo scelte progettuali che mirano all'alleggerimento degli chassis e all'utilizzo di schermi piùgrandi.Telecom Italia sembra voler dettare le regole dello sviluppo broadband italiano. Da tempo il Governo e gli operatori del settore parlano dell'esigenza di creare una new-company che con risorse pubbliche e private possa accelerare lo sviluppo della rete di nuova generazione (NGN). L'ex-monopolista, però, è convinto che l'intervento pubblico dovrebbe essere limitato esclusivamente alle aree poco remunerative - ovvero quelle discriminate dai provider.

"Se non pensiamo che le aziende siano in grado di sviluppare le reti di nuova generazione a condizioni di mercato, l'intervento pubblico è ragionevole e auspicabile, se invece a fronte di un'azione regolatrice si ritiene che i piani a oggi noti siano credibili, non è necessario un intervento statale se non quando le reti di nuova generazione realizzeranno un fallimento di mercato nelle città più piccole", ha spiegato Stefano Pileri, direttore Tecnologie e Operations di Telecom Italia, durante il convegno sul broadband organizzato da I-com.Diavvisocontrario Vodafone che sottolinea il rischio dell'aumento dei costi. Bianca Maria Martinelli, direttore Affari pubblici e legali di Vodafone Italia, sostiene che bisognerebbe puntare su una rete aperta e non continuare ad affidarsi ai cavidotti di Telecom Italia. Investire su una rete chiusa in fibra senza conoscere il destino di quella in rame potrebbe essere una scelta poco lucida.

Con il nuovo sistema operativo, in effetti, Google ha cambiato il suo modo di agire: in passato, fino al browser Chrome, teneva tutto in gran segreto fino a che il prodotto era pronto. In questo caso, forse, c'erano tropi attori coinvolti, i produttori di PC, perciò Google potrebbe aver semplicemente anticipato l'inevitabile fuga di notizie. Microsoft quindi potrebbe non c'entrare nulla, non ce ne voglia il buon Scoble.
L'ipotesi più solida, in ogni caso, è quella di Office online, che potrebbe anche avere un suo dominio, Office.com, recentemente liberato dai precedenti proprietari. Scoble, nella discussione su FriendFeed, ha aggiunto che "gira in un browser" e, a meno che non si tratti di un'incredibile aggiornamento di Silverlight, l'alternativa sembra essere Office online.


Resta da capire perché Google debba preoccuparsi: Google Apps potrebbe subire un duro colpo, ma anche guadagnare visibilità, se la principale applicazione da ufficio diventasse un servizio cloud.
Hewlett-Packard e Acer potrebbero essere le prime due aziende a mettere a listinoportatilicon Google Chrome OS pre-installato. Il colosso di Mountain View si è dato da fare in questi mesi, poiché scorrendo la lista dei partner vi sono certamente i più importanti del settore.

Senza contare che, a titolo di esempio, "su 80 mila clienti acquisiti in aprile da Vodafone e Tele2, 30 mila sono attivi e 50 mila sono in attesa: di questi, 15 mila non saranno mai attivati per KO tecnici", ha ricordato Martinelli. Come a dimostrare che a dieci anni dalla liberalizzazione del settore, il monopolio di Telecom pesa ancora troppo sul destino broadband del paese.Il New York Times è pronto a chiedere ai propri lettori 5 dollari al mese per accedere ai suoi contenuti. Al momento la decisione è in fase di valutazione, ma il semplice fatto che si stia considerando autorizza gli editori della "vecchia scuola" a mettere lo champagne in fresco.
Sono passati poco più di due mesi da quando Rupert Murdoch ha dato il via alla crociata contro l'informazione gratuita, ed ecco che il più influente giornale del mondo si prepara a rivedere le sue strategie.
Il NYT negli ultimi tempi ha visto contrarsi molto le entrate legate alla pubblicità online, cometuttele testate che pubblicano online. Questo, insieme alle polemiche e alle discussioni suscitate dalle affermazioni di Murdoch, hanno spinto il giornale al ritorno verso un modello a pagamento, che era stato abbandonato nel 2007.

Nell'ipotesi che questo cambiamento diventi realtà, il giornale dovrà mettere in conto un drastico calo degli accessi (attualmente è il primo sito informativo degli USA), che porterà con sé un ulteriore restrizione degli introiti pubblicitari. Il fenomeno dovrà essere, per forza di cose, controbilanciato dagli utenti disposti a pagare il prezzo richiesto. I dubbi sono legittimi: i lettori dovrebbero pagare per qualcosa che hanno sempre avuto gratis e, in molti casi, potranno trovare gratuitamente da qualche altra parte. Certo, ci saranno un buon numero di persone disposte a pagare, ma non c'è calcolo che possa garantire la buona riuscita dell'iniziativa.
Quando il NYT decise nel 2007 di offrire tutti i suoi contenuti gratuitamente, fu seguito a ruota da tutte le più importanti testate del mondo, e nulla garantisce che non succeda la stessa cosa anche questa vota. Noi, e anche qualcuno di più autorevole, crediamo che sia una pessima idea, per i lettori ma soprattutto per il NYT, che potrebbe faticare non poco a recuperare da quello che si annuncia un grosso scivolone.
Google Chrome OS è sotto esame da parte dei produttori di pc, ma nessuno ha ancora pensato di utilizzarlo. La presa di posizione dei più importanti produttori del settore arriva come una doccia fredda.

A poche ore dalla presentazione di Chrome OS, e le millantate collaborazioni, ilresponsabileMedia di HP ha già messo le mani avanti. "Stiamo studiando Chrome. Vogliamo capire che impatto potrebbe avere Chrome nel settore pc e comunicazioni, e quindi lo stiamo analizzando attentamente", ha dichiarato Marlene Somsak di Hewlett-Packard.Insomma, leggendo il comunicato di presentazione e ascoltando le dichiarazioni di Google sembrava che tutti fossero già al lavoro per "confezionare" nuovi portatili da vendere il prossimo anno. E invece no. Anche Lenovo e Asus stanno semplicemente valutando il nuovo sistema operativo.

Dell continua a esplorare nuovi modelli distributivi. Dopo aver consolidato l'uso di Twitter per diffondere le promozioni, oggi decide di fare il grande passo e portare i propri prodotti nelle grandi catene di distribuzione.
In Italia sarà presente in più di 30.000 negozi, in particolare negli 83 punti vendita Media World, dove si potranno trovare tutti i prodotti del colosso statunitense, tra cui i famosi Inspiron, Studio e Adamo. La collaborazione con Media World, che ha anche un canale di vendita online, è particolarmente importante, perché la catena controlla ben il 13% del mercato tecnologico del nostro paese.

Dell non abbandona la vendita online, ma la integra ai modelli più tradizionali, probabilmente per cercare di procurarsi nuovi clienti, e, soprattutto, per tamponare i danni creati dalla crisi e dalla stagnazione del mercato PC. In quest'ottica vanno visti anche gli accordi con diversi operatori in tutto il mondo, tra i qualiVodafonein Europa, che probabilmente porteranno a vedere prodotti Dell in coppia con abbonamenti telefonici, a prezzi vantaggiosi. Dell è uno dei principali produttori di computer del mondo, e si colloca al secondo posto, dietro ad HP. Gli ultimi risultati, tuttavia, sono stati deludenti, e l'azienda si trova ad arrancare, tallonata da vicino dalla potente Acer. Visti questi dati, la scelta di Dell sembra inevitabile.

Cosenza ha combinato i dati di Google AdSense e Alexa, ottenendo l'ottimo risultato che vedete, e che è stato notato da diverse testate online, ancora prima che lui stesso "uscisse allo scoperto", rendendo pubblica una pagina sulla quale stava lavorando privatamente. Facebook sta crescendo così tanto che iltrafficoche genera comincia ad essere comparabile a MSN.com, Yahoo e persino Google. Anzi, Facebook, secondo i dati considerati, avrebbe già superato il primo della "triade", vale a dire MSN.com, e si starebbe avvicinando al secondo, Yahoo! Facebook, tuttavia, è quello che mostra la crescita più rilevante, tra i quattro.
Il "faccialibro", infatti, negli Stati Uniti ha fatto registrare 82,9 milioni di visitatori unici, in maggio, ai quali aggiungere altri 65 milioni ottenuti grazie a Facebook Connect, che permette di accedere ad un sito terzo usando le credenziali di Facebook.

Insomma, mentre di continua a discutere sul suo potenziale valore, o sul possibile maggior potenziale di Twitter, Facebook continua a crescere, tanto da essersi meritato un cambio di categoria. Da oggi la società di Zuckerberg se la dovrà vedere con i pesi massimi. Forse Vincenzo potrebbe essere interessato a creare una nuova mappa, con quattro soli colori, completa di piccoli carri armati di plastica e una coppia di (annunci) dadi.

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Batteria ASUS F6E

Il mercato professionale ha visto una domanda migliorare ma senza grandi entusiasmi. Ci si aspetta di vedere gli effetti di Windows 7 e di Microsoft Office 2010 nella seconda metà dell'anno. Circa la classifica costruttori Acer, in prima posizione, si è avvantaggiata del successo nel mercato consumer e dalnuovoform factor degli all-in-one che hanno ricevuto un'entusiastica accettazione dai consumatori. La migliore performance del trimestre, però, è appananggio di Asus. Trend Micro Titanium Security for Netbooks è la nuova soluzione di sicurezza per i netbook. Disponibile a un prezzo che parte da 24,99 euro più IVA.

La tecnologia di scansione integrata di Trend Micro Titanium Security permette di rilevare ed eliminare automaticamente qualsiasi tipologia di malware inclusi virus, spyware, phishing e pharming.
Il prodotto di Trend Micro è in grado di bloccare link sospetti contenuti nei messaggi email o di Instant Messaging. Trend Micro Titanium Security rileva e rimuove automaticamente i software di sicurezza eventualmente già presenti sul netbook favorendo un'installazione immediata e senza problemi.

Titanium non incide in modo significativo sulla memoria del dispositivo e non ne rallenta le prestazioni quando gli utenti navigano in Rete o inviano e ricevono email. Altro elemento per la sicurezza è la tecnologia Intel Anti-Theft: la soluzione antifurto che permette di bloccare l'avvio del pc rubato non appena si presenta connesso in rete. Ulteriore misura è l'impiego di Computrace LoJack, un software che lavora in background che consente di rintracciare il notebook rubato, o smarrito, non appena risulta connesso aInternet.Tastiera impermeabilizzata e capace di resistere al bicchiere d'acqua versato sopra, nella serie B hanno l'antichock per gli hard disk. A ulteriore tutela c'è la polizza KASKO per danni da urti, scariche elettriche, incendio.

Quanto all'hardware, l'EeeBox PC EB 1501 conta su CPU Intel Atom N330 e piattaforma Nvidia Ion, hard disk da 250 GB, 2 GB di RAM DDR2, sei porte USB 2.0, WiFi, Bluetooth, uscita VGA e una porta eSATA. Il sistema operativo è Windows 7. Sarà disponibile da metà novembre per 399 euro.Nasce Scuolabook.it, il portale che permette l'acquisto di libri scolastici in PDF con lo sconto del 40% rispetto alle versioni cartacee. Pensato per le scuole secondarie di primo e secondo grado, vanta partnership editoriali con gli editori D'Anna, Loescher e Zanichelli.La scelta del libro si può effettuare partendo dalla materia (sulla home page del sito sono visualizzati i diversi argomenti di studio) oppure dalla casa editrice o dal tipo di scuola. Per l'acquisto sono necessari 3 step: creare un account, effettuare l'ordine e aprire la mail di conferma con i link per scaricare i libri acquistati. I file di Scuolabook.it si leggono con il programma Adobe Digital Edition, disponibile gratuitamente.

Sul sito è presente anche un'area dedicata al supporto, con le istruzioni d’uso del portale, le domande frequenti e la versione esemplificativa gratuita della Costituzione della Repubblica Italiana. Iscrivendosi alla newsletter, è possibile mantenersi aggiornati sul progressivo inserimento nel catalogo di nuovi ebook.I testi scaricati da Scuolabook.it sono protetti: non possono essere duplicati e possono essere stampati solo nel caso in cui tale funzione sia stata abilitata in fase di pubblicazione. Gli acquisti si effettuano attraverso carta di credito, anche prepagata. Secondo il creatore del sito Hoplo i testi hanno un prezzo inferiore del 40% rispetto ai libri cartacei corrispondenti.Amazon ha ammesso che noi utenti europeipagheremodi più, per usare il Kindle. I dubbi sono emersi praticamente subito, quando si è saputo che il lettore di e-book sarebbe stato venduto anche nel Vecchio Continente.

Per migliorare ulteriormente la fruizione da parte degli utenti, Titanium presenta un'interfaccia intuitiva simile a un widget, un accorgimento perfetto per un netbook. Sempre attivo, il programma lavora con discrezione dietro le quinte, e l'utente, quindi, non deve preoccuparsi della protezione del proprio computer.ASUS ha concluso un accordo con Trend Micro in base al quale tutti i propri netbook Eee PC verranno venduti con la soluzione Titanium preinstallata. Toshiba ha rinnovato di recente la propria offerta consumer con nuovi modelli di pc Satellite. Tra questi i modelli più "fighi” sono gli L650 ed L670 multimediali (Intel Core i5 oppure i3; 8 GB di Ram DDR3, fino a 640 GB di disco; disco lettore e riscrivibile Blu-ray; schermo 15,6 oppure 17,3 pollici con LED retroilluminazione).

Ciò che voglio sottolineare qui è proprio quest’ultima caratteristica perché è quella che si integra epermettedi inviare in streaming wireless i contenuti video, i filmati Flash di Youtube sul televisore compatibile DLNA, ovvero Digital Living Network Alliance, l’alleanza tra produttori per uno standard di comunicazione su rete locale di una molteplicità di dispositivi audio e video. Ne fanno parte Intel, LG Electronics, Microsoft, Panasonic, Pioneer, Philips, Samsung, Sharp, Sony, Toshiba e un altro paio di centinaia.

Il Toshiba Media Controller "vive” il suo massimo se in combinazione con il Journ.e Touch, sempre di Toshiba, definito come "il primo tablet multimediale per la casa”. Unito all’Intel Wireless Display il trittico Media Controller, Journ.e Touch e il Plug-in per Explorer rendono il televisore del salotto la consolle più grande per la visualizzazione di qualunque contenuto video.

Perché lo Journ.e Touch di Toshiba è interessante? Perché è una tavoletta sensibile al tatto che comanda la fruizione dei contenuti multimediali su qualunque device della casa. È una centralina intelligente, insomma, che sposta e lancia sulla Tv ciò che si vuole con il semplice sfioramento d’un dito. Journ.e Touch lascia presagire, soprattutto, che il costruttore giapponese non è lontano dalla proposizione al mercato di uno strumento sensibile al tatto che si contrapponga a iPad di Apple. Il responsabile dei prodotti digitali di Toshiba Usa ha parlato alla Reuters d’uno studio da parte della società d’uno strumento da 10 pollici di display capace di funzionare sia con Microsoft Windows 7 sia con Google Android.

Non sarà il solo a dichiarare guerra ad iPad, soprattutto nei mercati internazionali dove Apple è stata costretta, per mancanza di prodotto, a dilazionare a maggio la data d’inizio della distribuzione.Hewlett-Packard è noto che sta per proporre Slate, probabilmente entro Giugno, con Windows 7 ecaratteristichedistintive e "con la possibilità di far foto”, un di più rispetto a iPad. Allo stesso modo si dice che Dell abbia ben 5 tablet basati tutti su Android e della stessa Google si vocifera d’un prototipo in circolazione. Non mancano all’appello Archos, Asus, Lenovo e Microsoft che proporranno anti-iPad.

I dati comunicati a proposito del primo trimestre dell’anno 2010 indica un fatturato di 1,57 miliardi di dollari con un utile netto di 257 milioni e 63 se calcolato non GAAP (generally accepted accounting principles). Il dato positivo dell’utile è molto influenzato da aggiustamenti contabili a seguito del deconsolidamento della GlobalFoundries (le fabbriche di chip e silicio che sono state cedute lo scorso anno). L’ultimo trimestre 2009 era stato il primo chiuso in positivo nello scorso triennio. Ma c’era il trucco: agli utili di 1,18 miliardi di utili aveva decisamente partecipato l’1,25 miliardo dati da Intel per mettere la parola fine a una antica controversia legale su brevetti e royalties.

Torniamo ai numeri del primo trimestre di quest’anno che Dirk Meyer, Ceo di AMD, definisce un trimestre record. I fattori principali sono: più cpu con maggiori profitti (specie nei server) e ottime performance nelle schede e GPU grafiche.Sono state vendute più cpu in base d’anno, grazie alla presentazione di nuovi modelli per il Computing Solutions, e soprattutto con maggiori profitti. Ottimo l’andamento degli Athlon II e Phenom II per i desktop di Acer, Asus, Dell, HP, Lenovo e Toshiba e dei più recenti Turion per i notebook.Sono già 25 le piattaforme di HP, Dell, Acer Group (Acer e Gateway), Cray e SGI che hanno adottato gli AMD Opteron 6000 Series che portano sul mercato i primi 8 e 12 core x86 destinati al mercato dei server di alti volumi a 2 e 4 vie.

Ottima performance, dell’88% sull’anno, del segmento Graphics. Dopo essere usciti dal segmento console game, le GPU hanno avuto molto successo nel mondo mobile, ottima accettazione delle card ATI Radeon HD 5000 con sette modelli. AMD vanta di essere l’unica ad aver portato le Microsoft DirectX 11 sulle schede grafiche grazie all’ATI Eyefinity Technology.Dalle analisi dell'azienda, che non ha tenuto conto di danni accidentali o legati al software, Asus e Toshiba hanno dimostrato di essere i marchi piùaffidabilie mostrato in media un minor numero di malfunzionamenti nei primi tre anni (circa il 16 per cento dei laptop registra un guasto). Al contrario, un computer su quattro di HP sembra essere proiettato verso qualche problema. I meno affidabili sono comunque i netbook: addirittura il 20 per cento dei piccoli portatili di prezzo inferiore ai 400 dollari (circa 270 euro) pare destinato ad un guasto nel corso del suo primo anno di vita.

Eee PC Seashell 1201HA sarà disponibile in quattro varianti di colore, Nero, Blu e Rosso e Argento, tutte con finitura lucida, a partire da novembre, per 399 euro più IVA. Prossimamente l'azienda metterà in commercio anche il 1201N, che sarà basato su piattaforma Nvidia Ion.Oltre all'EeePcAsusha presentato anche l'EeeBox PC EB1501, un mini desktop piccolo ma potente, nonché molto silenzioso e parco nei consumi. Monta un masterizzatore DVD del tipo slot-in, e può essere montato dietro ad un monitor o ad una TV, tramite una staffa VESA.

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January 31, 2015

Batteria ASUS Eee PC 1015T

Secondo gli ultimi dati, infatti, Acer è slittata al quarto posto nella classifica mondiale, sorpassata da Dell e Lenovo oltre che da HP, che è stato l'ultimo obiettivo sfiorato da Lanci per un soffio (Lenovo sorpassa Acer: terzo posto globale nei PC). Nel secondo trimestre del 2011 l'azienda taiwanese ha perso il 10,1 percento di market share rispetto allo stesso periodo del 2010, ha mancato l'obiettivo dei tablet tanto da dover ridurre la produzione da 5-7 milioni di unità a 2,5 milioni di unità (Acer manca l'obiettivo: tablet sotto del 50 percento). Dopo l'addio di Lanci Acer ha messo a segno una serie di risultati indiscutibilmente negativi Non ultimo, l'azienda ha dovuto ammettere che le spedizioni dei notebook, fiore all'occhiello dell'azienda ai tempi diLanci, quest'anno cresceranno con percentuali a una singola cifra, cosa che non si vedeva da tempo immemore in casa Acer. A questo panorama desolante c'è da aggiungere il grosso problema delle eccedenze di magazzino scoperte in Europa, che non saranno del tutto smaltite fino alla fine del terzo trimestre, con tutti i costi e le perdite che questo comporta.

Non ci sono conferme ufficiali sul fatto che Acer abbia ricontattato Lanci, ma in caso positivo non ci sarebbe certo bisogno di chiedersene i motivi. L'unico nodo che sembra ancora da sciogliere, secondo il Digitimes, riguarda il contratto di non concorrenza sottoscritto da Gianfranco Lanci con Acer al momento delle dimissioni, che impedirebbe al manager di andare a lavorare per aziende concorrenti per un periodo di un anno. Secondo le fonti del quotidiano tawainese, tuttavia, Samsung starebbe già negoziando con Acer per scioglierlo: Gianfranco Lanci è troppo prezioso e ricercato per aspettare marzo del 2012 per averlo a bordo.

L'obiettivo che si sarebbe posta Samsung con il reclutamento di Lanci,infatti, sarebbe un incremento delle vendite dei notebook del 60 percento già nel 2011. Secondo dati IDC, Samsung nel 2010 ha spedito circa 9,9 milioni di notebook ed era classificato come il settimo più grande fornitore a livello mondiale. Il manager italiano ha detto di non poter confermare o smentire le informazioni, che non sono ufficiali.L’affondo del numero uno del produttore di chip inglese al Computex è stato esplicito: il 50% dei notebook utilizzerà, entro i prossimi quattro anni, processori ARM. Quello del Ceo della casa californiana altrettanto netto: Intel sta sbagliando a concentrarsi su tablet e smartphone, non ha prodotti validi e perderà la leadership nei PC.

È stato il presidente di ARM in persona, Tudor Brown, a gettare il classico sasso nello stagno nella giornata di apertura del Computex 2011. Il monito lanciato al mercato è in sostanza il seguente: grazie ai propri chip il produttore inglese si aggiudicherà la metà del mercato dei processori per computer portatili entro il 2015. Oggi, ha precisato Brown, "oggi copriamo circa il 10% delle vendite di chip per pc mobili, entro la fine del 2011 la nostra quota arriverà al 15% grazie alla crescita del mercato dei tablet e nel 2015 andremo a superare il 50%”.Le convinzioni di ARM si fondano su due elementi: l’esplosione della domanda per le tavolette e le capacità del processore Cortex A15, che dovrebbe arrivare sul mercato fra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, sia in versione dual core che in configurazione quad core. Il chip in questione dovrebbe essere indirizzato in prima battuta a tablet e smartphone ma non è escluso che possa andare ad equipaggiare notebook e desktop con Windows 8 e anche i server.

Il prodotto in questione, in rampa di lancio a fine estate o al più tardi nelquartotrimestre dell’anno, è un portatile costruito in lega di alluminio che limiterà lo spessore massimo dello chassis a soli 17 millimetri e che ha fra le sue peculiarità (inizialmente monterà un chip Sansy Bridge a 32 nanometri) la funzione Instant On, grazie alla quale il sistema torna operativo dalla modalità "sleep” in soli due secondi.
Il mercato dei PC è calato di quasi il 18% nell'Europa Occidentale, nel primo trimestre del 2011. S'interrompe così – bruscamente - una tendenza positiva che durava dal secondo trimestre del 2009. Il calo tuttavia è dovuto almeno in parte a stime più alte, che hanno spinto a riempire i magazzini più del dovuto. Stabilire le ragioni di questa contrazione potrebbe essere complesso. Ci sono consumatori che stanno semplicemente risparmiando, e altri che si stanno orientando su prodotti diversi, vale a dire i tablet multimediali. Il risultato comune, secondo Gartner, è che la vita media di un PC si allunga.

Un'affermazione sostenuta dal fatto che se si guarda solo al settore consumer il calo è del 25%, e sono i netbook a soffrire maggiormente. Nel settore business, invece, la contrazione è "solo" di otto punti percentuale.A proposito dell'accresciuta longevità dei PC, c'è un altro possibile "colpevole" che Gartner non cita. Almeno nel settore consumer, infatti, Windows 7 ha ridotto i requisiti di sistema rispetto a Vista. In altre parole, anche un vecchio – e poco prestante – computer, può offrire ancora molto, insieme al nuovo SOMicrosoft. D'altra parte questo prodotto ha sopratutto spinto il mercato dei PC, nel primo semestre del 2009.

Tra i produttori, la classifica non mostra variazioni rilevanti. HP è ancora in testa, seguita da Acer, Dell e Asus. Al quinto posto troviamo Apple, l'unico produttore ad aver aumentato le vendite. Se guardiamo alle quote di mercato, invece, il leader HP riesce a rosicchiare qualcosa dai propri inseguitori, Acer e Dell. Continua a crescere, come nel resto del mondo, la taiwanese Asus, ma ancora una volta il valore più alto è quello di Apple.La crescita dell'azienda di Cupertino è certamente un dato contrastante, che merita qualche attenzione in più. Apple dopotutto si rivolge quasi esclusivamente al settore consumer (salvo poche eccezioni), cioè quello che ha fatto segnare il calo più sensibile. Eppure la casa della mela riesce a far segnare un trend positivo, e per di più vendendo prodotti che costano mediamente più della concorrenza – o almeno è così che molti la pensano.

Per il momento c’è una sola azienda che può dire, numeri alla mano, che le tavolette sono un business vantaggioso. E questa azienda è "naturalmente” Apple. Perché questo? La risposta sta nei numeri snocciolati dagli analisti di Canalys e relativi alle vendite globali di personal computer nel primo trimestre del 2011. Ebbene la società di Cupertino avrebbe venduto da gennaio a marzo complessivamente 8,4 milioni di unità fra Mac e iPad, registrando un incremento del 188% rispetto ai primi tre mesi del 2010 (solo Lenovo e Toshiba, fra le big, possono esibire risultati in attivo) e posizionandosi di diritto al quarto posto assoluto nella classifica dei vendor di pc.

Cosa significa questo dato? Assumendo il fatto che i tablet sono parte integrante della macro categoria dei personal computer, significa che la società di Steve Jobs non solo domina un settore in fortissima crescita (che prima o poi vedrà la riscossa di Android) ma ne sfrutta l’onda lunga per vendere a consumatori ed aziende anche un numero consistente di macchine Mac.
C’è quindi una riflessione da fare, oltre a quella di partenza che vede ilboomdell’iPad aver giovato finora solo a Cupertino. Nel medio e lungo termine cosa potrà succedere a chi, nei tablet, è partito in ritardo, non ha un prodotto ad hoc e si trova costretto a inventarsi un business model (terminale/servizi/applicazioni) per il quale non ha dimestichezza e capacità adeguate? La domanda andrebbe rivolta in ordine sparso alle varie Acer, Asus, Dell e anche a quella Microsoft che proprio in relazione alla frenata delle vendite di pc - causato dalla cannibalizzazione di netbook e notebook di fascia bassa operata dai tablet - ha dovuto registrare un discreto calo (del 4,4%) dei ricavi della divisione Windows.

Meglio però subito sgombrare il campo da quelle che sono possibili interpretazioni. La casa di Redmond non ha ancora un sistema operativo ad hoc per le tavolette. E questo è un dato di fatto. Ha perso probabilmente tempo nel capire se Windows 7 era adatto a contrastare iOs e magari non creduto a dovere nell’opportunità di adattare la piattaforma Windows Phone. E fin qui le critiche alle scelte di Steve Ballmer & Co. sono lecite. Ma Microsoft resta pur sempre una compagnia che produce utili di oltre cinque miliardi di dollari su un fatturato di circa 16 miliardi (questa l’essenza dell’ultima trimestrale, chiusa con un margine operativo del 35%) e quindi può, in questo momento almeno, aspettare tranquilla che il comparto dei tablet passi da nicchia a mass market. Se Steve Jobs può giustamente filosofeggiare che stiamo entrando nell’era del post pc è anche vero infatti che il rapporto fra pc e iPad venduti (oltre 80milionicontro 4,7 milioni il bilancio del primo trimestre secondo IDC) è al momento di 16 a uno.

Per contro, è altrettanto inconfutabile il crollo inarrestabile della domanda di netbook (meno 40% il saldo negativo in volumi dei primi tre mesi rispetto allo stesso periodo del 2010) e per Microsoft e Intel – il binomio Windows Xp-Atom detiene oltre il 90% di questo mercato – tale fenomeno costituisce una conseguente riduzione automatica delle entrate. Quella che deve vincere il gigante del software è però una battaglia di ben più ampio respiro, e cioè quella di continuare a convincere la maggior parte dei consumatori che, al momento di sostituire il vecchio notebook, la cosa buona e giusta da fare è comprarsene un altro, lasciando da parte l’idea di mettersi in borsa un tablet.

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Batteria Acer Iconia Tab W500

In attesa degli attesi botti delle grandi firme dell’informatica – Ibm, Hp e Oracle, a detta degli analisti, daranno ulteriore seguito al ciclo di acquisizioni miliardarie concretizzate nel 2010 con particolare attenzione alle start up emergenti in campo cloud, security e storage – i riflettori sono puntati su Las Vegas, dove il 6 gennaio apre i battenti l’edizione 2011 del Consumer Electronic Show. Certo nella città del divertimento non si parlerà di database e infrastrutture It ma il Ces è un appuntamento assai importante per l’industria hi-tech nel suo complesso. E la presenza dei grossi calibri del settore – Steve Ballmer, il Ceo di Microsoft, aprirà di fatto la kermesse mercoledi con il suo atteso intervento "tablet oriented” – non fa checonfermarnela valenza.

Al di là dei tanti nuovi prodotti in vetrina, ci sarà innanzitutto da capire se se ci sono le condizioni per poter dire che la crisi economica è definitivamente alle spalle. In termini complessivi, l’industria Ict promette una crescita discreta, nell’ordine del 4% rispetto ai valori di consuntivo del 2010. Certo vi sono comparti, prettamente consumer ma con sempre più intersezioni con il mondo business, che continueranno a far segnare incrementi di domanda assai robusti, ben oltre la classica doppia cifra. Fra questi, e non è una novità, vi sono sicuramente smartphone e tablet, mentre un altro filone che si annuncia scoppiettante (e di cui si parlerà molto anche a Las Vegas) è quello dei servizi cloud. Tutto ormai, può essere accessibile da remoto e in mobilità nella nuvola, dalla musica e dalle apps da scaricare sul telefonino ai sistemi di produttività aziendali (come Google Apps for Business e Office 365) da utilizzare via pc portatile e tablet.

In materia di tablet, il 2011 sarà l’anno della caccia all’iPad. Chi, fraSamsung, Research in Motion e vari altri, vestirà i panni di reale concorrente di Apple? Al momento siamo ancora nel campo delle ipotesi e i numeri che snocciolano in serie gli analisti vedono ancora la tavoletta della Mela il prodotto che dominerà in lungo e in largo questo comparto. Dei previsti 50 milioni di media tablet che si venderanno quest’anno, l’iPad potrebbe catturare una fetta di mercato non inferiore al 70% mentre uno dei suoi rivali più attesi, il Blackberry PlayBook, è accreditato di un business da 2,5 milioni di esemplari (a un prezzo medio di 430 dollari l’uno). Poi ci sono i PalmPad di Hp con a bordo il sistema operativo Webos e soprattutto le tavolette Android, vero e proprio ago della bilancia di un mercato che sì si annuncia ricco ma forse non abbastanza da poter mantenere (leggi economie di scala e margini di profitto) tutti.
I pc a tavoletta di nuova generazione, di cui a Las Vegas un anno fa si vide di fatto un solo prototipo (lo slate di Hp con a bordo Windows 7), hanno nel frattempo fatto terra bruciata o quasi dei device mobili che avrebbero dovuto cambiare usi e abitudini degli utenti, consumer e business. Di smartbook, come l’avveniristico Skylight di Lenovo (una via di mezzo fra smartphone e netbook) presentato in anteprima mondiale proprio in occasione del Ces 2010, non se ne sente praticamente più parlare. Gli stessi pc bonsai hanno sofferto e soffriranno a maggior ragione l’anno venturo la "straordinaria” popolarità dei media tablet touchscreen, che qualcuno (Gartner) ha pronosticato poter ambire a una fetta del 10% del mercato globale dei personal computer entro il 2014. L’iPad ha quindi rotto gli equilibri di un intero settore, così come capitò con l’iPhone nel 2007, e aperto nel contempo un nuovo fronte di sfida, quello che li vede antagonisti agli ebook reader, dove a farla da padrone oggi è una certa Amazon.

A Las Vegas Microsoft presenterà le sue tavolette Windows (con Samsung e Dell) e da Steve Ballmer si attendono precisi segnali finalizzati a poter capire quale ruolo giocherà la società che domina tutt’ora il business dei software per pc nella sempre più affollata arena dei mini computer mobili multimediali. Un’arena che vedrà scendere in campo praticamente tutte le grandi firme del computing e dei cellulari (Hp Acer, Asus, Motorola e Lg), che vedrà fronteggiarsi Google, Apple e Microsoft per la supremazia a livello di piattaforme operative e che registrerà una sempre più accesa battaglia anche nel campo dei chip, con Intel, Qualcomm, Nvidia e Amd a giocarsi le rispettive carte a livello di processori e unità grafiche. Dell sta scomoda sul gradino più basso del podio, e dopo un secondo trimestre traballante riprende la medaglia d'argento e ringrazia Acer per non essere riuscita a vedere quanto avrebbe voluto nel trezo trimestredell'anno.

I dati questa volta sono di iSuppli e non fanno che confermare i dati di vendita che abbiamo riportato nelle scorse settimane: nonostante un parziale recupero (Terzo trimestre: HP prende il volo, Acer recupera), la performance di Acer nel terzo trimestre è stata sotto tono (HP e Acer in calo a novembre, colpa dei Tablet). Nello stesso periodo Dell ha consegnato 11,3 milioni di computer, migliorando la sua prestazione del 7,2 percento rispetto ai 10,5 milioni di pc che aveva venduto nel secondo trimestre. Tanto è bastato per consegnare al produttore statunitense una percentuale di market share del 12,8 percento e restituirgli la seconda posizione a livello mondiale. Confrontando i risultati con quelli annuali del 2009, il numero di unità consegnate da Dell è aumentato del 9,3 percento, mentre Acer risulta in flessione dello 0,7 percento. HP, che mantiene la leadership di mercato, ha registrato invece una flessione dello 0,2 percento.

Matthew Wilkins, analista del settore computer di iSuppli, ha spiegato che "Dell nel terzo trimestre continua a beneficiare della crescita del settore professionale, al contrario di quello consumer che è stato in flessione perché il periodo del back-to-school non ha registrato un tasso di vendite al livello degli altri anni. I sistemi professionali di fascia bassa hanno invece registrato ottime vendite. Acer è più focalizzata sul settore consumer e quindi ha perso quote di mercato, mentre Dell e HP, che da tempo ormai sono più indirizzate alle aziende, hanno beneficiato della situazione”. Al quarto posto della classifica aggiornata da iSuppli si conferma Lenovo, con una crescita del 32,9 percento rispetto allo stesso periodo del 2009. Quinto posto, invece, per Asus, con un incremento delle vendite del 29 percento: abbastanza per sorpassare Toshiba, che ora è in sesta posizione. Il primo portatile identificato dal "look Lamborghini" e costruito da Asus è arrivato sul mercato nel 2005. Da allora, il produttore ha sempre avuto a listino un prodotto contraddistinto dal marchio della casa automobilistica.

La serie P sono particolarmente versate per le presentazioni perché hanno hotkey studiate per controllare meglio le funzionalità durante le presentazioni.
La struttura dei nuovi netbook Asus Eee PC 1018P è interamente in alluminio che conferisce solidità e rende più esclusivi questi pc. In due diverse colorazioni, Brushed Black e Etch White, Eee PC 1018P presenta un’originale finitura "brushed” nella parte interna (touchpad epoggiapolsi) che contribuisce a rendere la superficie più resistente alle impronte, mentre esternamente la cover assume aspetto differente in funzione della scelta di colore: nera, con effetto "satinato”; bianca, con motivo a rilievo per una maggiore resistenza a graffi ed abrasioni.

iSuppli ha fatto queste stime che assicurano ad Apple il dominio completo per il triennio nel mercato tablet nonostante gli attacchi che iPad subirà dai competitor.
Soprattutto quelli basati su Android (e dialetti, soprattutto il tablet made by Google basato su Chrome OS che si vedrà a fine novembre) ma anche le attese novità da parte HP (tablet sia Windows sia WebOS, il sistema operativo della acquisita Palm), le soluzioni che emergeranno da Intel-Nokia con MeeGo come sistema operativo, e quanto Research in Motion potrà proporre con il BlackPad basato su QNX (il sistema operativo Linux molto utilizzato in ambito automotive e in mille altri apparati con OS nascosto nell'hardware), quanto faranno Lenovo, Dell, Acer, Asus, Samsung (con la variante del telefono Galaxy) e chi porterà Windows 7 sui tablet.

La commistione deve essere piaciuta al pubblico e al management della multinazionale dei Pc, se è vero che nel 2011, per la prima volta, i modelli "da gara" saranno due.Si tratta di un netbook, il VX6, sul mercato in questi giorni, che sotto l'aspetto aggressivo tipico della casa automobilistica, nasconde componenti, e quindi prestazioni, da notebook. Cuore del sistema è il processore Intel Atom D525 dual core con frequenza di 1.8 GHz. Lo schermo è un 12,1 pollici, li sottosistema video è Ion2 di nVidia;l'audioè assicurato da un mini-sistema IcePower, studiato congiuntamente con Bang&Olufsen.
Il prezzo, 599 euro, lo pone al top della categoria dei netbook e spesso oltre il confine dei notebook. Si tratta, però di un vero campione di velocità. Peccato il peso (1,42 chilogrammi), superiore a quello dei concorrenti. Avremmo visto meglio, per un prodotto di categoria così alta, l'utilizzo di materiali ultraleggeri.

L'Asus-Lamborghini VX7, che arriverà sul mercato nei primi mesi del 2011, è invece un vero e proprio "mostro". A parte l'impatto estetico quantomeno estremo, spigoli e soluzioni di continuità mai visti prima su un notebook, il 15,6 pollici (full hd) sarà dotato di potenza da vendere, proprio come la Murcielago a cui si ispira. Il prezzo non è ancora stato definito, ma anche in questo caso sarà al top, vista la presenza di processori Intel di ultima generazione (i3, i5 e i7), abbondante quantità di memoria e di un sistema audio realizato con Bang & Olufsen. Di grande impatto le prese d'aria posteriori, non solo un escamotage estetico per ricordare la Lamborghini Murcielago.
Asus presenta du nuove famiglie di notebook rivolte all'utentebusiness: le serie B e P. Alcuni dei modelli utilizzeranno le batterie di tipo Boston-Power per garantire una maggiore efficienza e durata utile di funzionamento oltre ad essere garantite tre anni e con una efficienza per oltre 900 cicli di carica (il triplo delle batterie standard agli ioni di Litio). Altra nota di differenziazione è la tecnologia ASUS Xpress Charge che in 90 minuti le fa ricaricare fino al 90%.

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January 27, 2015

Batteria Toshiba Tecra A9

Prevista una crescita record per le soluzioni enterprise e i servizi Costano troppo e non hanno elementi distintivi. Questa l’accusa che grava in capo alla nuova categoria di computer portatili. Per ora il boom è rimandato: nel 2012 impatteranno solo sul 20% delle vendite totali di notebook e gli europei, secondo i dati raccolti da Digitimes, continuano a preferire i notebook tradizionali da 15 pollici.Lo dicono tutti, e a ragion veduta: quest’anno sarà l’anno degli ultrabook (oltre che dei tablet). L’ultima edizione del Consumer Electronics Show è stata in tal senso sintomatica e ha dato un chiaro segnale circa le prospettive dell’industria dei computer.

A Las Vegas sono sfilati in passerella molte delle novità - a firma delle varie Acer, Asus, Lenovo e via dicendo – che vedremo invadere il mercato nei prossimi mesi.
Se Intel, che ha fortemente voluto questa "nuova” categoria di portatili, hasicuramentefatto un ottimo lavoro (spalla a spalla con i produttori) dal punto di vista progettuale ed ingegneristico – gli ultrabook sono belli da vedere e vantano in molti casi anche ragguardevoli specifiche tecniche, oltre che parametri molto interessanti in fatto di efficienza energetica – rimangono allo stato attuale vari dubbi sulla reale valenza di questi prodotti in ottica mercato. E le perplessità sono sostanzialmente legate al fattore economico, al prezzo di vendita insomma.

La maggior parte dei modelli visti finora in commercio non sono scesi infatti sotto la soglia dei 1000 dollari/1000 euro, un costo giudicato essere eccessivo per prodotti inferiori sotto il profilo prestazionale (processore, grafica) ai classici notebook e che si scontrano inevitabilmente con la presenza dei tablet. Device diversi fin che vogliamo ma oggi ancora molto più a buon mercato.

La speranza – per gli utenti e soprattutto per i vendor di Pc – è che si rivelino esatte le stime degli addetti ai lavori, che predicono per gli ultrabook un taglio dei listini nell’ordine del 20-30% già a partire dal mese prossimo. In concomitanza, fanno notare i bene informati, con il lancio dellanuovapiattaforma Ivy Bridge di Intel, che "obbligherà” necessarie revisioni al ribasso dei prezzi dei modelli già a scaffale dando un robusto impulso alla domanda dei nuovi ultraportatili. Proprio in virtù dei successi appena riscossi i manager di Asus hanno calcolato le previsioni di vendita per il prossimo anno, che prevedono la produzione e la vendita di almeno 14,7 milioni di notebook e di 4,8 milioni di netbook, un mercato che l'azienda non intende abbandonare, ma che ha ridimensionato sensibilmente in seguito al crollo dei fatturati.

Complessivamente il produttore si aspetta di vendere 19,3 milioni di unità onnicomprensive di netbook e notebook, che secondo i dati in possesso di Asus equivarrebbero a superare Dell, che nella classifica dei produttori mondiali di notebook occupa la terza posizione.Nel corso della riunione del 5 dicembre la dirigenza di Asus ha fissato anche gli obiettivi nel settore delle schede madri: dopo averne vendute 23 milioni nel 2011, intende accrescere il volume di un ulteriore 5% per passare a una produzione e vendita di 24,5-25 milioni di unità. Nel 2011 Asus ha già incrementato a sufficienza il gap con il concorrente diretto Gigabyte, quindi per il 2012 si aspetta solo di alzare i margini lordi.

Lenovo ha scalzato Delle dalla seconda posizione nella classifica mondiale delle vendite di computer – 13,9% contro 12,5% le rispettive quote di mercato - e ha quindi accorciato il gap che la separa da Hewlett Packard, che si conferma ancora una volta regina di questo segmento con una share del 18%.

A dirlo i dati di ricerca Ihs iSuppli (pubblicate in anteprima da Digitimes), secondo cui Lenovo ha spedito da luglio a settembre 12,5 milioni di unità, con una crescita del 14,5% rispetto al secondo trimestre di quest’anno e del 24,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La domanda di computer è salita a oltre 90 milioni di unità, in salita del 5,5% dal secondo quarter e del 2,6% anno su anno.

Il produttore cinese, fanno notate gli analisti, deve molto dei suoi brillanti risultati all’exploit di consegne sul mercato locale e in misura minore a quelle in Giappone (dove fa leva su una joint venture con Nec) e Germania (con il marchio Medion, acquisito in giugno). Lenovo ha quindi approfittato del momento no di Acer, le cui vendite (migliori rispetto a quelle del secondo trimestre) sono scese del 20,9% nel raffronto anno su anno, e di fatto si è accaparrata la fetta di domanda (circa 2,5 milioni di computer) lasciata per strada dall’aziendataiwanese.

Nel mirino di Lenovo c’è quindi ora Hp, che sembra per il momento inavvicinabile nonostante nel terzo trimestre abbia conosciuto un incremento in volumi solo del 5,9%, per complessivi 16,3 milioni di pc venduti. Degne di nota, infine, le prestazioni di Asus, Apple e Samsung, rispettivamente quinta, settima e ottava in classifica (al sesto posto c’è Toshiba): per tutte e tre il salto in avanti di venduto rispetto al terzo trimestre è stato del 27% per le prime due e del 36% per il chaebol coreano Gli ultrabook scenderanno di prezzo, è poco ma sicuro. A ipotecare la garanzia che i nuovi ultrasottili di Intel costeranno meno ci ha pensato Intel, che ha deciso di erogare un sussidio di cento dollari per ciascun ultrabook prodotto, per consentire ai produttori di abbassare i prezzi senza rimetterci di tasca loro.

Grazie a questa iniziativa gli ultrabook di Acer, Asus e Toshiba costeranno meno di mille dollari entro la fine dell'anno, e saranno ulteriormente convenienti nel primo trimestre del 2012, quando ci saranno sconti compresi fra il 5 e il 10 percento. Sulla scia di queste considerazioni il presidente di Acer Jim Wong ha spiegato che gli ultrabook Aspire il prossimo anno avranno quotazioni comprese fra 799 e 899 dollari, ma la svolta interessante ci sarà nel 2013, quando scivoleranno ai minimi storici con 499 dollari.Nonostantegli sforzi per realizzare prodotti di qualità, tutti si sono ormai rassegnati all'evidenza, ossia al fatto che il successo degli ultrabook passa per il prezzo, perché gli utenti non sono disposti a pagare le cifre che i "fanboy" spendono per il MacBook Air.

Riguardo ai costi è particolarmente interessante il conteggio del prezzo dei componenti pubblicato dal Digitimes, secondo cui per assemblare un ultrabook da 13 pollici con SSD ci vorrebbero 690 dollari. Di questi la CPU ha un costo compreso fra 175 e 200 dollari, l'SSD da 128 GB costa fra 140 e 150 dollari, mentre lo schermo sarebbe il componente a buon mercato: circa 50 dollari. A questo "conto della serva" vanno poi aggiunti costi di marketing e distribuzione (circa 150 dollari) e un guadagno di altri cento dollari per l'OEM.

Il contributo finanziario di Intel sarà ufficialmente erogato per condividere i costi di marketing, anche se di fatto ci saranno conti meno salati per i rifornimenti delle CPU. La sostanza è comunque che Acer, Asus e Toshiba continueranno a guadagnare come oggi, i clienti pagheranno fino al 10% in meno e Intel ci rimetterà probabilmente una montagna di quattrini. Per l'ultimo trimestre del 2011 era programmata una produzione di 300 mila unità: se anche nel primo trimestre del 2012 il quantitativo dovesse rimanere invariato, Intel dovrebbe pagare di tasca sua più o meno 30 milioni di dollari. Per comprare i nuovi notebook, però, sarà meglio aspettare dopo Natale, quando l'incentivo di Intel avrà effetto.

La tabella che illustra l'escalation del successo degli ultrabook nella visione di iSuppli indica una crescita delle vendite del 10 per cento anno su anno dal 2011 al 2015, con un passaggio da zero al 40 per cento e oltre nel giro di quattro anni. Un andamento che pare francamente un po' troppo regolare, in un mercato che è fortemente influenzato dalla crisi del settore PC e dalla carenza ciclica di alcuni dei componenti (oggi si tratta dei dischi fissi per via dell'alluvione in Tahilandia).

Del resto persino la stessa Intel non era così convinta delle previsioni rialziste sulle vendite degli ultrabook che erano state fatte negli ultimi mesi. A dirla lunga sono i dati di vendita, che parlano di consegne per un terzo di quanto era stato preventivato, e prodotti in arrivo che potrebbero dare battaglia ai nuovi portatili, uno su tutti il Kindle Fire di Amazon. Infatti, oltre a proporsi come concorrenti eletti del MacBook Air, gli ultrabook devono fronteggiare l'agguerrita concorrenza dei tablet, che hanno già spazzato via i netbook.

E' invece condivisibile l'osservazione degli analisti riguardo a Windows 8 e alfattoche il nuovo sistema operativo di Microsoft favorirà le vendite degli ultrabook. Storicamente l'annuncio di una nuova piattaforma da parte dell'azienda di Redmond ha fatto da propulsore alle vendite dei PC. Inoltre, Windows 8 dovrebbe avere un'interfaccia touchscreen avanzata e dovrebbe offrire una migliore gestione energetica, più adatta al concetto di ultraportatile.

HP ha annunciato ufficialmente il Folio 13 Ultrabook, un prodotto conforme al progetto di Intel che si pone in diretta concorrenza con i modelli già in commercio di Acer, Asus e Toshiba. La configurazione prevede un display da 13 pollici, SSD da 128 GB e nove ore di autonomia. La quotazione di 899,99 dollari lo rende un pericoloso concorrente per i modelli di Asus, Acer, Lenovo e Toshiba. A differenza di questi ultimi, pedrò HP indirizza il suo prodotto al settore professionale, dato che è possibile installare opzionalmente un chip TPM. Le opzioni contemplano anche una configurazione di profilo più basso, con processore Core i3 a 1,4 GHz. Fra le caratteristiche interessanti ci sono la tastiera retroilluminata con tasti a isola e la batteria da 6 celle, che insieme alla tecnologia HP CoolSense dovrebbe garantire un'autonomia dichiarata di 9 ore. La connettività prevede l'uscita video HDMI, lapresaEthernet, una USB 2.0 e una USB 3.0, un lettore di schede di memoria e una presa jack combinata per microfono/cuffia. Manca la tradizionale VGA.

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Batteria Toshiba PA3634U-1BRS

C’è però un partito di esperti del settore poco convinto della valenza degli ultrabook e ne predice un futuro prossimo poco incoraggiante. Mark Moskowitz, analista di JP Morgan, è per esempio dell’idea che non se ne venderanno abbastanza per risollevare le vendite fiacche di computer anche perché non hanno caratteristiche distintive che li facciano emergere rispetto ai molto più convenienti netbook.
In poche parole gli ultrabook costano troppo per le capacità che offrono e non avranno quindi il successo sperato. Siamo di fronte a un’opinione troppo Apple (iPad) oriented? Può darsi. Ma le attuali difficoltà degli ultrabook nel fare breccia fra i consumatori sono un dato di fatto.

Prendiamo ad esempio le proiezioni di vendita che Digitimes ha recentemente pubblicato citando come fonte i produttori di componenti taiwanesi. Gli ultrabook, su scala globale, arriveranno al massimo a coprire il 20% delle vendite totali di computer portatili e non il 40% come a suo tempo predetto. In Europa, in particolare, l’utenza sembra essere più attratta dai notebook con schermo da 15 pollici o superiori, che continueranno ad essere la fascia di prodotto più venduta, con una quotastimatafra il 40 e il 45%.

La questione lascia quindi aperti diversi interrogativi. Il primo: l’avvento annunciato dei form factor da 14 pollici (i Samsung Serie 5 e gli Envy 14 Spectre di HP per esempio) darà agli ultrabook una maggiore rilevanza nei cataloghi dei vendor e sugli scaffali dei punti vendita? Il secondo: il design, sicuramente un pregio di questa categoria (e di fatto il plus su cui Apple ha costruito le fortune del suo MacBook Air), saprà ovviare (in termini di appeal commerciale) all’evidente gap prestazionale che gli ultrabook pagano ai più potenti notebook?

Tim Cook è amministratore delegato di Apple solo da pochi mesi, ma ciò nonostante il suo lavoro è stato premiato con un bonus di 376 milioni di dollari. Il dato è emerso dalla documentazione presentata questa notte da Apple alla Securities and Exchange Commission, alla quale tutte le aziende statunitensi quotate in borsa devono rendere conto. Il premio di produzione, che è stato retribuito sotto forma di stock option, si aggiunge allo stipendio base di 1,4 milioni di dollari.Il Consiglio di Amministrazione dell'azienda di Cupertino ha giustificato il premio spiegando che la sua entità è direttamente proporzionale "ai risultati raggiunti da Cook da quando ha assunto la responsabilità della guida di Apple durante il periodo di malattia di Steve Jobs e dopo il suo decesso". Il premio maturerà in un periodo di dieci anni, una tempistica che secondo il board motiverà Cook a rimanere in azienda e declinare ulteriori offerte di lavoro vantaggiose che potrebbero presentarglisi.

Benché l'entità della cifra possa lasciare perplessi, è da riconoscere che nelsistemaimprenditoriale statunitense non è raro che ai dirigenti siano riconosciuti premi così alti, a fronte del raggiungimento degli obiettivi. In questo Cook è stato magistrale, grazie alla forza di mercato dei prodotti creati insieme a Jobs, dell'ottimo posizionamento del marchio Apple e della capacità di continuare ad attirare l'attenzione di consumatori e investitori.

La trimestrale ufficiale di Apple sarà annunciata il prossimo 24 gennaio, ma stando alle indiscrezioni, nel periodo natalizio l'azienda di Cupertino avrebbe superato i suoi record storici, vendendo 1,2 milioni di MacBook Air, 31,4 milioni di iPhone (superando la previsione ottimistica di 30 milioni di unità) e 17 milioni di iPad, surclassando anche in questo caso la previsione di 13,2 milioni di unità.Ovviamente tutte le previsioni sono da confermare con i dati ufficiali. Quel che è certo è che se il trend di crescita di Apple dovesse continuare con questi ritmi, il premio di produttività per il 2012 rischia di mettere in ridicolo al cifra stellare incassata quest'anno.L’ingresso sulla scena del Kindle Fire di Amazon ha imposto un cambio di rotta a tutti o quasi i vendor di tavolette, eccezion fatta per Apple. Questo l’assunto che si può dedurre dalle mosse operate nei giorni scorsi da Sony e Research in Motion oltreoceano. La società nipponica haridottodi 100 dollari il costo a listino della sua tavoletta Android serie S, che ora si compra negli Usa a 399,99 dollari (la versione con 16 Gbyte di memoria) e 499,99 dollari (il modello da 32Gbyte).

In casa Research in Motion, invece, il tentativo di dare una scossa alle vendite dei playbook è coinciso con il riposizionamento a listino di tutte le versioni del tablet, compresa quella da 64 Gbyte, ora disponibili a 300 dollari in promozione fino a fine gennaio. La seconda generazione del tablet di Rim è in rampa di lancio a febbraio, con il supporto per l’e-mail nativo, ed ecco quindi spiegato il motivo della nuova operazione di sconto.

Rispetto ai prezzi fissati da Sony e Rim al momento del lancio del lancio delle rispettive tavolette, la tendenza al ribasso dei prezzi all’utente finale è quanto mai evidente. E si rispecchia anche nelle scelte commerciali di altri produttori che hanno sposato la causa Android come Lenovo e Acer. Non tutto tace, dunque, nel mondo netbook, in questi mesi assediato su più fronti dall'avanzata dei tablet e dallo sviluppo degli ultrabook. L’ondata di mini pc in arrivo avrà qualche buona carta dagiocaresia in termini di prestazioni, sia di durata della batteria. Su questi due aspetti, infatti, la piattaforma Atom promette passi avanti sostanziali. Le funzionalità di gestione energetica della nuova architettura migliorano del 20% la durata della batteria del computer rispetto ai modelli precedenti, garantendo fino a 10 ore di utilizzo continuativo e diverse settimane di stand by.

Per quanto riguarda, invece, le prestazioni di calcolo e riproduzione audio/video, un motore multimediale dedicato di nuova progettazione consente la riproduzione di contenuti in alta definizione in formato 1080p e include diverse opzioni di output e visualizzazione digitale, tra cui Hdmi e DisplayPort, oltre al supporto dello standard Blu-Ray 2.0. Migliorano, a detta di Intel, anche i tempi di risposta e le prestazioni grafiche (fino a due volte superiori rispetto alla piattaforma Atom precedente, sottolinea la nota della compagnia di Santa Clara), grazie alla combinazione del Graphics Media Accelerator 3600/3650 e del controller di memoria, entrambi integrati nel corpo del processore.

Le nuove funzionalità Wireless Display e Wireless Music, inoltre, permettono di trasmettere musica in streaming dal netbook agli altoparlanti di un impianto stereo e di condividere video e foto, tramite connessioni senza fili, il computer e un televisore. Ultimo aspetto, la navigazione Internet: la tecnologia Smart Connect consente di accedere al Web all'accensione del netbook, riducendo i tempi d'attesa dall'avvio del sistema, e di ricevere gli aggiornamenti automatici di e-mail, Twitter e feed Rss anche quando il Pc è in modalità stand by. "È stato un anno difficile, condizionato dalla crisi delle economie mature e da fattori imprevedibili di natura naturale che hanno ostacolato sensibilmente la dinamica di crescita. L’ultimo esempio arriva dalla Thailandia, dove è finito sotto due metri d’acqua uno dei poli produttivo più importanti al mondo per gli hard disk. Evento che sta impattando in modo assai significativo sulla disponibilità e sui costi di questi componenti e che potrebbe andare a ridurre nel 2012 anche del 30-40% non solo la capacità dei produttori di dischi ma anche quella dei vendor di pc”.

Il quadro disegnato da Andrea Galbiati, country manager di Asus per l’Italia, in occasione dell’evento di presentazione del nuovo Eee Salte B121 non è certo dei più rassicuranti. Il rischio che lo shortage degli hard disk provochi seri problemi ai produttori di computer è elevato e lo stato dell’economia (italiana in primis) non lascia molto adito a facili entusiasmi. Eppure Asus ha diversi motivi per brindare sotto l’albero.La casa taiwanese è convinta di continuare a crescere in termini di fatturato - 12 miliardi di dollari il targetfissatoper il 2012, in salita del 25% rispetto al 2011, per ciò che concerne le attività legate al marchio – e consolidare la quinta posizione a livello mondiale nella classifica di vendita dei pc. E non solo: rafforzare il ruolo di seconda forza (dietro Lenovo) in un mercato chiave come la Cina e ribadire lo status di market leader nei notebook in alcuni specifici Paesi. Come l’Italia, dove la multinazionale asiatica primeggia con una share superiore al 30%.

Nel nostro Paese l’anno non è iniziato bene ma – osserva Galbiati – "abbiamo registrato un decollo importante di domanda a partire da metà primavera in tutti i segmenti, fatta eccezione per i provider telco. Il netbook è tornato a essere un oggetto interessante come soluzione ponte per il fatto di essere un prodotto a basso prezzo e per Asus è stato un prodotto fondamentale per la crescita sul mercato italiano, dove sviluppiamo il 60% del nostro business con l’utenza aziendale e dove abbiamo iniziato a vendere anche i desktop, un segmento che vale ancora circa 800-900mila pezzi l’anno”.
Dell’ipotesi che Microsoft possa rilevare da Nokia le attività relative agli smartphone se ne parla da tempo. Ancora prima dell’annuncio ufficiale - avvenuto a metà febbraio a Londra, nell’imminenza dell’apertura del Mobile World Congress di Barcellona – dell’alleanza che ha portato il sistema operativo Windows sui telefonini della casa scandinava. Ieri questa ipotesi è tornata alla ribalta grazie alle indiscrezioni pubblicate dal sito finlandese Talous Sanomat, secondo cui un report della Danske Bank, la maggiore banca dellaDanimarca, darebbe per certa l’operazione entro la prima metà del 2012.
I portavoce di Nokia hanno ancora una volta smentito ufficialmente la notizia, sottolineando in proposito come "la voce gira da tempo senza fondamento”. In realtà sono in molti a credere – il primo a sollevare tale ipotesi era stato Eldar Murtazin, il blogger russo da sempre bene informato sulle mosse del gigante finlandese - che fin dalla definizione dell’accordo con Microsoft sia ricorrente fra i vertici di Nokia l’intenzione di cedere la proprietà della divisione di telefonia mobile.

Asus Transformer Prime da 7 pollici, un nuovo rivale per il Kindle Fire di Amazon Fra le novità più attese e puntualmente arrivata c'era il Transformer Prime TF700T, che esordirà in Italia all'inizio dell'estate ed esibirà un pannello Lcd da 1.920 x 1.200 punti a tecnologia Super IPS+. Inoltre, al posto della fotocamera frontale da 1,3 megapixel del modello attuale, ce ne sarà una da 2.0 megapixel, più adatta per le video chat.Dalla fine di gennaio, invece, saranno sugli scaffali dei negozi italiani i Transformer Prime prima maniera, a un prezzo non ancora confermato ufficialmente mentre è difficile che sbarcheranno nel Belpaese gli Eee Pad MeMo, i tablet da 7 pollici con il pennino anch'essi oggetto di annuncio a Las Vegas.

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January 25, 2015

Batteria SONY VGP-BPS21A

Il secondo attesta una moderata crescita delle vendite di prodotti professionali - comunque in calo a consuntivo del 2,5% anno su anno - dovuta alla sostituzione dei vecchi modelli con quelli nuovi equipaggiati con Windows 7 e mette in risalto come la domanda di notebook e netbook sia scivolata indietro del 5,1% al cospetto di un segmento desktop in timidissima risalita (+0,3%). In attesa dell’arrivo sul mercato dei nuovi modelli di ultrabook con a bordo i processori Intel Ivy Bridge e, a partire dall’autunno, dei primi esemplari di notebook e desktop equipaggiati con Windows 8, c’è quindi da fare i conti con una recessione che affligge in particolare alcuni Paesi e si sente meno in altri.

Il dettaglio descritto dagli analisti è il seguente: Regno Unito e Germania registrano tutto sommato dei risultati buoni, con un bilancio in attivo del 2,4% e del 7,1% rispettivamente. Meno bene va la Francia, che evidenzia segnali incoraggianti ma chiude il periodo con un calo di venduto del 3,1%. Italia, Grecia, Portogallo e Spagna, invece, presentano la situazione peggiore e per il Bel Paese il rosso è del 18,2% per complessivi un milione e 470mila pc spediti da gennaio a marzo.Fra ivendor, in testa al ranking relativo all’Europa Occidentale, si riconferma Hewlett Packard, che incrementa leggermente la propria quota di mercato nel raffronto sui dodici mesi portandola al 22,6%. Gartner fa notare soprattutto come Acer, sebbene ancora al secondo posto, abbia perso ancora molto terreno scendendo al 14,6% e come l’altra big taiwanese dei computer, Asus, sia invece riuscita a conquistare il terzo gradino del podio (con una fetta di venduto pari al 9,5% ) scavalcando Dell.

Alle spalle della casa texana avanza quindi minacciosamente Lenovo, ed è proprio della multinazionale cinese (alla cui guida a livello Emea c’è l’ex numero uno di Acer Gianfranco Lanci) la crescita più sostenuta (34,6%) del primo trimestre. Simile ma con la sostanziale eccezione di Apple la fotografia delle vendite in Italia. Hp primeggia con il 22,3% di share davanti ad Acer, che perde lo scettro lasciando sul campo nel raffronto con il 2011 circa 200mila pezzi, scendendo dal 28,2% al 20,3%. La casa diCupertinoè quarta dietro Asus (al 17,9%) con circa 81mila Mac venduti, abbastanza per essere davanti a Dell (quinta), Toshiba e Lenovo.

La nuova soluzione basata su Android IceCream Sandwich si trasforma rapidamente da smartphone a tablet o a notebook grazie alla combinazione con gli accessori Station e Station Dock. In Italia da maggio a 699 euro, prezzo che esclude la tastiera ma include un pennino stilo funzionante anche come auricolare Bluetooth.Una sintesi di design e funzionalità all’insegna del trasformismo: questo e altro è PadFone, lo smartphone convertibile in tablet con tastiera da tempo annunciato e appena presentato ufficialmente da Asus, congiuntamente agli accessori Station e Station Dock, necessari a realizzare in poche mosse il "cambio d’abito” e di funzione di questo gadget. Candidata a diventare oggetto del desiderio hi-tech per i più attenti allo stile, oltre ai meriti estetici la soluzione presenta anche una certa dose di sostanza, poiché lo smartphone racchiude al suo interno l’ultima versione di Android, la 4.0 IceCream Sandwich. Va detto che forma e sostanza si pagano, e non poco: 699 euro per il set comprensivo di PadFone, PadFone Station e pennino Bluetooth StylusHeadset, che può essere impiegato come stilo per disegnare o scrivere sulla superficie tattile dello schermo o come auricolare per rispondere alle telefonate.

La buone carte di questa innovazione dell’azienda taiwanese non sono da sottovalutare. Il passaggio allo status di tablet si realizza inserendo il telefono nello scompartimento del PadFone Station, altrimenti detto "dockingtablet.” Il risultato è quello di avere due tavolette inserite l’una nell’altra: una più piccola, lo smartphone, con display Super Amoled da 4,3 pollici (con risoluzione 960x540 e Gorilla Glass); e una più grande, con schermo multi touch da 10,1 pollici (risoluzione 1280 x 800 pixel e Gorilla Glass). A rendere possibile l’integrazionedei due sistemi interviene la tecnologia proprietaria Asus DynamicDisplay, che permette di passare dallo schermo più compatto del PadFone a quello più ampio della PadFone Station, e viceversa, adattando automaticamente la visualizzazione delle applicazioni. Nel caso lo smartphone venga estratto dall’alloggiamento docking nel bel mezzo di un gioco o di una sessione Internet, l’app rimane aperta e non si verificano interruzioni di operabilità. A giugno è previsto l'annuncio di un tablet Android: un prodotto significativo non per le caratteristiche tecniche, che per ora non si conoscono, quanto per la scelta del sistema operativo. In passato Fujitsu ha avuto a listino e ha tuttora i prodotti Stylistic, tutti rigorosamente basati su Windows per assicurare alle aziende la piena integrazione con i sistemi aziendali, tranne il modello M350 con Android.

L'intenzione di rivolgersi al mercato consumer con un tablet multimediale concorrente all'iPad ci pare francamente un'ipotesi da scartare. L'ipotesi più papabile è che Fujitsu abbia constatato con il primo prodotto l'interesse delle aziende e che ora parta con una proposta differenziata.
Sempre a giugno è in lista l'annuncio di un notebook ultrasottile per il mainstream, ma al momento non abbiamo elementi per capire se questo prodotto sbarcherà in tutti i mercati occidentali o solo in Romania. A settembre invece è previsto un annuncio interessante: quello di un tablet modulare con tastiera staccabile, che riprende la filosofia vincente degli Eee Pad di Asus, per quello che si può vedere nella slide di presentazione.

A fine anno sarà poi la volta dei desktop all in one con display touch, ovviamente indirizzati alle aziende grazie alla caratterizzazione Thin Client e al basso consumo energetico garantito dallo Zero Client. Infine è interessante notare che l'annuncio di Windows 8 è chiaramente indicato per l'ultimo trimestre del 2012.L’ultimo nato della casa taiwanese per la famiglia Eee Pad, dopo la vetrina dell’ultimo Ces di Las Vegas, è in vendita da domani anche sul mercato italiano a 599 euro. I plus dichiarati deltablet, oltre al prezzo: Android 4.0, il system on chip Tegra 3 a quattro core di Nvidia e il fatto di essere più sottile e leggero del precedente.

È un lungo elenco di pregi quello cui è ricorso Alessandro Salsi, Country Product Manager per il marchio Eee di Asus in Italia, per annunciare ufficialmente la disponibilità in Italia dell’Eee Pad Transformer Prime TF201. Dopo aver fatto capolino al recente Consumer Electronic Show di Las Vegas, il nuovo computer a tavoletta della casa taiwanese si presenta agli utenti del Belpease forte di caratteristiche tecniche già ben conosciute. La dotazione è infatti la seguente: processore Soc (System on chip) Tegra 3 quad core di Nvidia, fotocamera da 8.0 megapixel, pannello Led da 10,1 pollici a tecnologia Ips Plus con protezione Gorilla Glass, memoria da 32 Gbyte e connettività Wi-Fi (il 3G non è previsto).

Il produttore taiwaense e Nvidia hanno annunciato al Ces una tavoletta con display da 7 pollici e SoC Tegra 3 la cui missione sarà quella di fermare l'avanzata del Kindle Fire. In vetrina a Las Vegas anche un nuovo modello di Transformer Prime con pannello Lcd da 10 pollici in alta risoluzione e gli Eee Pad MeMo, che probabilmente non vedranno mai i negozi italiani.Asus intende accaparrarsi tutte le quote di mercato possibili nel settore dei tablet e per questo ha sfruttato la vetrina del Ces 2012 per annunciare un aggiustamento di tiro per i neonati Transformer Prime, che avranno un display tutto nuovo, e per presentare inaspettatamente un modello da 7 pollici che sarà messo in commercio a 249 dollari. Chiaroquindil'intento della casa taiwanese di frenare l'avanzata del Kindle Fire di Amazon.

Il terzo: in una situazione di recessione dei consumi e quindi di minori budget dedicati ai dispositivi hi-tech, gli ultrabook sapranno essere appetibili al cospetto di tablet e smartphone?
Domande a cui si potrebbe rispondere tornando al punto di partenza: se, come è lecito aspettarsi, gli ultrabook scenderanno a livelli di prezzo più abbordabili (600 o 700 dollari/euro al pubblico) le vendite di questi prodotti saliranno esponenzialmente. Il punto è quando. Il mese prossimo o solo per la fine del 2012?

Nel frattempo c’è solo da fare attenzione alle new entry più attese sul mercato fra la primavera e l’autunno Oltre ai già citati modelli di HP e Samsung (che ha appena tolto i velli alla Serie 9, ultrasottili di elevata fattura con a bordo chip Intel Core i7 e candidati al ruolo di anti MacBook Air, di cui tutti aspettano la versione da 15 pollici) sono da marcare stretti (soprattutto alla voce prezzi) i Dell XPS 13, gli Acer Aspire S5 e le novità in cantiere in casa Asus, Lenovo e Toshiba.
Il produttore nipponico ha presentato una roadmap con le novità che saranno introdotte quest'anno: due pc ultraportatili a giugno, probabilmente con Intel Ivy Bridge, e due tavolette, Android e Windows 8, a fine anno.

Nel corso di una conferenza stampa in Romania Fujitsu ha mostrato la roadmap deiprodottimobile per il 2012. L'azienda giapponese focalizzata sui prodotti professionali proporrà due modelli di ultrabook a maggio 2012: il ritardo rispetto ai concorrenti è sicuramente dovuto alla volontà di usare fin da subito la piattaforma Ivy Bridge di Intel, con i tempi necessari al fine di fare tutte le verifiche di stabilità del sistema e dei driver che sono d'obbligo per i sistemi a indirizzo aziendale.

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Batteria TOSHIBA Satellite L755

Non è richiesta, dunque, alcuna sincronizzazione o procedure analoghe, poiché applicazioni e dati risiedono tutti nello smartphone. Il vantaggio è anche un altro: basta una sola scheda Sim, che fornisce connettività 3G anche al tablet, comportando una spesa per un unico piano tariffario. Il passaggio alla modalità notebook si realizza ancora più semplicemente, ovvero collegandovi la tastiera PadFone Station Dock. La keyboard – venduta a parte al prezzo di 149 euro – è equipaggiata con due porte Usb e un lettore di memory card multiformato. Integra inoltre una batteria dedicata, che consente di prolungare l’autonomia dello smartphone fino alla soglia di chiarata di 102 ore di conversazione (dalle 64 previste se non si utilizza la tastiera). Altri dettagli tecnici di nota riguardano il processore, un dual core Qualcomm Snapdragon S4 da 1,5 GHz, la fotocamera digitale con sensore Fuji da 8 megapixel affiancata da fotocamera secondaria Vga, oltre a una completa dotazione di sensori. Per quanto riguarda la qualità dell’audio, gli speaker integrati nella Station si combinano con la tecnologia Asus SonicMaster. Una dote di 32 GB è inoltre concessa agli utenti,gratuitamenteper un periodo di tre anni, nel cloud di AsusWebStorage.

Il dominio della casa finlandese nei cellulari, che durava da 14 anni, è finito: la casa coreana ha completato il sorpasso alla fine del primo trimestre. È l’ennesimo segnale che l’industria tecnologica - software, chip, display, Tv, memorie, computer - è unicamente nelle mani dei produttori asiatici e americani?Dal Sole24ore di oggi, venerdi 13 aprile, si apprende quanto segue: "l'atteso sorpasso è avvenuto prima del previsto e sarà ufficializzato il 27 aprile: Samsung ha superato Nokia come primo produttore mondiale di telefonini per volumi di vendite. Il gruppo sudcoreano mette fine alla leadership finlandese durata 14 anni: nel primo trimestre 2012, secondo la media delle previsioni degli analisti, dovrebbe aver venduto intorno a 90 milioni di dispositivi, di cui quasi la metà smartphone, mentre la società finlandese ha comunicato l'altro ieri di aver consegnato nello stesso periodo 83 milioni di pezzi (di cui solo 12 milioni di smartphone).

Il Ceo di Nvidia ha presentato a Las Vegas il nuovo tablet Asus Transformer Prime da 7 pollici che costerà 250 dollari Il nuovo mini tablet è stato presentato come un futuro componente della famiglia Transformer Prime, dalla quale erediterà la maggior parte delle caratteristiche tecniche. Nella dotazione di base saranno infatti inclusi il SoC (Systems on chip) Tegra 3 e il sistema operativo Android 4.0 Ice Cream Sandwich. Caratteristiche molto simili a quelle dei nuovi prodotti della gamma MeMo, fatta eccezione per il pennino.

Il tablet dovrebbe arrivare sul mercato in estate con il preciso intento dicontrastareil Kindle Fire di Amazon e il Nook di Barnes & Noble. Il prezzo supera di appena 50 dollari quello della tavoletta di Amazon ma dalla sua, come hanno assicurato i vertici di Asus e Nvidia, chi sceglierà questo prodotto sarà ripagato con una velocità di elaborazione vicina a quella del Transformer Prime, in un case più compatto e maneggevole. Il pannello Lcd, inoltre, avrà una risoluzione di 1.280 x 800 punti e una densità di pixel abbastanza elevata da supportare al meglio la lettura di contenuti statici.

Numeri che, se confermati, dicono parecchie cose. Innanzitutto che Samsung, dopo aver scalato prepotentemente la classifica di vendita nei televisori – dove oggi è incontrastata numero uno nel mondo e ancora di più in Italia – ha piantato un’altra importante bandierina. Ora nel mirino, lo hanno detto a più riprese i top manager della casa coreana, c’è il mondo business e quindi è lecito aspettarsi nuove azioni importanti (nel marketing e non solo) nel campo dei computer (notebook), delle stampanti e delle soluzioni di mobilità di classe enterprise (legate per esempio ai tablet).

Tornando al cambio al vertice nei cellulari c’è da fare unaconsiderazionecerto non originale: fino a metà anni 2000 i marchi che andavano ancora per la maggiore erano Nokia e Motorola. Oggi, fatta eccezione per Apple, scesa in campo nel 2007 con l’iPhone, e per Research in Motion (ma la casa dei BlackBerry non naviga certo in acque tranquille), il pallino è in mano alle aziende asiatiche e i nomi sono quelli di Samsung, Lg, Htc, con Sony (dopo aver voltato pagina assorbendo tutti gli asset della joint venture con Ericsson) e le cinesi Huawei e Zte a fare da illustri outsider.

Certo l’alleanza di interessi stretta fra Nokia e Microsoft, il successo imperturbabile dei telefonini della Mela e la consolidata supremazia di Android (Google) a livello di piattaforma fa lecitamente pensare che la sorte della sfida fra produttori occidentali ed orientali non sia irrimediabilmente segnata a favore dei secondi. Anzi. Dalla loro Samsung e compagnia hanno però un peso notevole nel business dei componenti (memorie, schermi) anche se le varie Intel, Qualcomm e Nvidia sono californiane e Arm (che fornisce loro la tecnologia per i chip per smartphone e tablet) è inglese.

Per contro pc, notebook, iPad, iPhone e molti altri device elettronici sono prodotti in larga misura in Cina dai grandi Oem asiatici, da Quanta a Compal passando per la tristemente nota Foxconn. Ed è quindi l’Asia il centro produttivo dell’hi-tech globale, non certo l’Est Europa.Non può inoltre passare inosservato come il Vecchio Continente abbia perso via via peso sotto il profilo della ricerca e sviluppo e della capacità di innovazione. Symbian, il sistema operativo che ha fatto la fortuna di Nokia, è finito in un angolo a favore di Windows. Philips, un nome storico del mercato Tv, ha ceduto gli asset alla cinese Tpv Technology e ora il destino dei suoi prodotti e del suo marchio (nei televisori) è deciso ad Hong Kong. Per non parlare dei grandi player in campo semiconduttori, da Siemens a Sgs Thomson passando per la stessa Philips, oggi molto più defilate rispetto al passato.

Rispetto al primo EeePad Transformer Prime, due le migliorie che vanno a valorizzare concretamente lo chassis in alluminio, lo spessore ridotto a 8,3 millimetri e il peso inferiore ai 600 grammi, che lo fanno ad oggi in assoluto uno fra i più leggeri tablet in commercio.A livello di sistema operativo c’è Android 4.0 Ice Cream Sandwich e su questo fronte l’enfasi data da Salsi, ricordando nell’occasione il forte legame in essere fra Asus e Microsoft, è stata assai netta: "è come passare da Vista a Windows 7”. Così come è forte la promessa fatta agli utenti sul fronte delle prestazioni – "superiori nell’ordine di due volte e mezzo rispetto ai prodotti concorrenti” – grazie al lavoro di squadra effettuato con Nvidia (nel nuovo Transformer è preinstallato Tegra Zone, marketplace che ospita applicazioni sviluppate in modo esclusivo per l’architettura Tegra 3) e Google.

La keyboard, però, nel caso di Lenovo non si scollega fisicamente, ma può ruotare grazie a una doppia cerniera che permette di utilizzarla come strumento di scrittura o come base d'appoggio. Le dimensioni dello schermo, inoltre, fanno la differenza, poiché Yoga è caratterizzato da un display da 13,1 pollici (contro i 10 del Trasformer Prime già in commercio e contro i 7 del nuovo modello annunciato da Asus in questi giorni), che lo rende più adatto a un utilizzo simil-notebook; la risoluzione è di 1600 x 900 pixel. E diversità ancora più sostanziale sta nel sistema operativo, non Android bensì Windows 8: una scelta che, associata a un processore Intel Core, 8GB di RAM e disco Ssd da 256GB, offre funzionalità paragonabili a quelle di un notebook, più che di un semplice tablet. Le misure di spessore e peso del tablet, tastiera inclusa, sono rispettivamente 16,9 millimetri e 1,47 chili, in linea con quelle degli ultrabook più leggeri, e l'autonomia energetica dichiarata dal produttore è di otto ore. L'IdeaPad Yoga sarà messo in commercio nella seconda metà del 2012, a un prezzo che si aggirerà intorno ai 950 euro.

Non è tutto per quanto riguarda Lenovo, azienda che in questa edizione del Ces si è distinta per quantità di nuove proposte annunciate: entro la prima metà dell'anno verrà avviata la distribuzione di IdeaCentre A720, un all-in-one che punta su appeal hi-tech ed estetica. Si tratta di un dispositivo con schermo multi-touch da 27 pollici, spesso 2,5 centimetri e privo di cornice, ampiamente regolabile in inclinazione (da 5° a 90°).

È dotato di sistema operativo Windows 8 e di processori della famiglia Intel Core, scheda grafica Nvidia GeForce e, per quanto riguarda la memoria, a scelta un Ssd da 64 GB oppure un hard disk da 1 TB. Il prezzo della configurazione di base parte da circa 1.015 euro.Il pallino della tecnologia (hardware e software) che si muove dietro i device che vanno per la maggiore fra semplici consumatori e generici appassionati, professionisti e top manager è in mano alle aziende americane ed asiatiche (coreane, taiwanesi e giapponesi) e su questo c’è poco da discutere. Ed è la trasversalità del sistema operativo mobile di Google a far nascere qualche dubbio intorno alla tavoletta a marchio BigG. Non sono pochi infatti coloro che vedono l’entrata in scena diretta della casa californiana come un danno per chi oggi sta pian piano rosicchiando quote di mercato ad Apple e al suo iPad. Perché un danno? Perché il Nexus Tab, alla lunga, si rivelerebbe come un inutile costo di vendita per Samsung e gli altri vendor (Motorola naturalmente compresa) fedeli alla causa Android.

Pensare di trovare l’equilibrio perfetto fra un prodotto Googleco-marchiatoSamsung o Asus e un Galaxy Tab o un Transformer per non pestarsi i piedi a vicenda non è impresa facile. Soprattutto in un mercato, quello dei tablet, ancora agli albori e dalle enormi potenzialità di sviluppo.Se il Nexus Tab, questa la riflessione che rimbalza fra gli analisti, dovesse imporsi e quindi costituire una sorta di standard per i tablet Android come farebbero i partner di Google a proporsi alle grandi catene retail come alternative ad Apple con device il cui prezzo sarebbe praticamente doppio rispetto a quello di Google?

Per contro, l’arrivo sul mercato di un tablet "low cost” targato BigG è una buona notizia per i consumatori, che si troverebbero a poter scegliere fra più dispositivi, da quello a spiccatissima vocazione multimediale (il Kindle Fire) a quelli in grado di assicurare funzionalità per il business (il Galaxy Tab). Il punto focale della questione è però un altro: come faranno i tanti (troppi) vendor di tavolette androidi a conciliare volumi di vendita e margini di profitto? E come farà Google ad evitare un nuovo flop senza il supporto di un canale di vendita proprio fatto di punti vendita fisici (gli Apple Store, tanto per capirci) distribuiti capillarmente in tutti i Paesi del globo?
La casa texana ha annunciato la disponibilità del nuovo portatile da 13 pollici con Cpu Core i5 o i7 di Intel e chip TPM 1.2. Fra i plus il display Gorilla Glass, lo chassis in lega di alluminio e fibra di vetro e la garanzia Pro Support per interventi entro il giorno successivo alla chiamata.

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January 19, 2015

Batteria COMPAQ Armada E500

L’iPad è nato nei laboratori di Cupertino prima dell’iPhone ed è stata la prima creatura con interfaccia multitouch voluta da Jobs, che poi virò lo sviluppo di questa tecnologia (perfezionandola via via) in direzione dei telefonini, oggetto ritenuto più idoneo a soddisfare il gusto dei consumatori. E non si può dire che l’ex Ceo di Apple non avesse visto bene.
Asus, HTC e Samsung stanno lavorando all'aggiornamento software di alcuni dei propri prodotti di punta, che presto potrebbero supportare l'ultima versione di Android, la 4.1, nome in codice Jelly Bean. La certezza riguarda gli smartphone top di gamma e alcuni tablet delle due aziende taiwanesi, mentre per i telefonini Galaxy S2 e S3 del colosso coreano resta qualche dubbio.

Gli ultrabook costeranno davvero 699 dollari, ne è convinto il numero uno di Intel Paul Otellini, che discutendo gli ottimi risultati finanziari dell'ultimo trimestre ha ribadito nuovamente che sì, entro fine anno ci saranno in commercio ultrasottili di ultima generazione che costeranno 200 dollari in meno di quelliattuali. Il CEO non ha mancato di sottolineare anche l'imminente arrivo di 140 nuovi modelli con processore Ivy Bridge di cui almeno 40 avranno schermi touch e soluzioni convertibili.

Il tentativo scontato era quello di tranquillizzare gli azionisti, che si sono trovati davanti risultati di gran lunga inferiori alle aspettative proprio per quanto riguarda gli ultrabook. Il problema di Intel, come fa notare Rachel King di ZDNet, è che gli ultrabook sono i concorrenti diretti del MacBook Air, che è in vendita allo stesso prezzo (999 dollari) ma ha un appeal maggiore per via del fascino del marchio Apple, dell'elevata integrazione del sistema con le soluzioni cloud, iTunes e via dicendo. Anche ai detrattori di Apple è inoltre evidente che gli Air sono ormai uno status symbol in molti ambiti.

Il punto quindi è che chi può permettersi di spendere 999 dollari per comprarsi un portatile nella stragrande maggioranza dei casi compra un MacBook Air. Intel lo sapeva fin dall'inizio, ma non è mai riuscita finora a ottenere una collaborazione adeguata dai produttori hardware, che hanno sempre pianto sull'impossibilità di sfornare portatili con rivestimento in leghe metalliche e tutte le caratteristiche imposte da Intel, a prezzi allettanti.

Il tentativo scontato era quello di tranquillizzare gli azionisti, che si sono trovati davanti risultati di gran lunga inferiori alle aspettative proprio per quanto riguarda gli ultrabook. Il problema di Intel, come fa notare Rachel King di ZDNet, è che gli ultrabook sono i concorrenti diretti del MacBook Air, che è in vendita allo stesso prezzo (999 dollari) ma ha un appeal maggiore per via del fascino del marchio Apple, dell'elevata integrazione del sistema con le soluzioni cloud, iTunes e via dicendo. Anche aidetrattoridi Apple è inoltre evidente che gli Air sono ormai uno status symbol in molti ambiti.

Il punto quindi è che chi può permettersi di spendere 999 dollari per comprarsi un portatile nella stragrande maggioranza dei casi compra un MacBook Air. Intel lo sapeva fin dall'inizio, ma non è mai riuscita finora a ottenere una collaborazione adeguata dai produttori hardware, che hanno sempre pianto sull'impossibilità di sfornare portatili con rivestimento in leghe metalliche e tutte le caratteristiche imposte da Intel, a prezzi allettanti.

Le vendite hanno dimostrato inequivocabilmente che continuando così si andrà incontro a un flop clamoroso, quindi è ora di correre ai ripari. Per risolvere il problema del prezzo si useranno materiali meno lussuosi (come gli chassis in plastica), per il resto si conterà sul calo di prezzo delle unità SSD e si useranno più intensivamente soluzioni ibride di archiviazione dati (SSD da 32 o 64 GB massimi affiancati a dischi fissi tradizionali da 500 o più GB) che mediano fra prestazioni e costi. Microsoft, in altri termini, potrebbe scendere in campo con un prodotto a proprio marchio, con a bordo Windows 8, per sfidare direttamente Apple e riprendere la strada abbondonata nel 2010 quando fu cancellato il progetto Courier.

Così facendo, però, il colosso di Redmond sconfesserebbe di fatto il tradizionale "business model” che l’ha accompagnata fin qui nel mondo dei pc e dei telefonini. E cioè lasciare al vendor di turno l’onere/onore di annunciare (e poi vendere) il prodotto finale. E gli annunci recenti di tablet, portatili ibridi e ultrabook al Computex di Taipei a firma di Acer e Asus vanno esattamente in questa direzione.
Assurdo pensare a una tavoletta marchiata Microsoft che sarebbe un diretto concorrente non solo dell’iPad ma anche dei tanti modelli in rampa di lancio delle varie Hewlett Packard, Dell, Lenovo, Toshiba e Nokia? Probabilmente sì, ma l’esempio di Google in campo smartphone dice che la convivenza fra prodotto "branded” e piattaforma operativa ceduta in licenza ai produttori può reggere.

Microsoft, a quanto pare, starebbe lavorando da tempo a un tablet completamente "home made” (design del prodotto quindi compreso) e potrebbe esibirlo pubblicamente già la settimana prossima in occasione di un evento a Los Angeles. L'azienda di Austin ha spiegato in un incontro con gli analisti, nel corso dello Storage Forum tenutosi in questi giorni a Boston, che software e servizi It restano un settore chiave per la crescita della compagnia. Dell è vicina a registrare una crescita media annua del 10 per cento da qui al 2016 proprio nella fornitura di soluzioni di classe enterprise. L'impegno assunto nella diversificazione del business, rispetto alla vendita di Pc e server, sta quindi premiando e sta compensando almeno in parte le perdite registrate in relazione al forte rallentamento del settore hardware tradizionale.

La casa texana non intende comunque chiamarsi fuori da un settoreprofittevolecome quello dei tablet: Dell esordirà con una famiglia di apparecchi Windows 8, il cui primo modello arriverà entro la fine dell'anno fiscale in corso, quindi nell'ultimo trimestre dell'anno. Per contro la società non ha previsto alcuna crescita nel settore Pc consumer, dove è pressochè certa una perdita di quote di mercato rispetto ai concorrenti asiatici, Asus e Lenovo in testa.

Dell ha programmato di tagliare costi per oltre due miliardi di dollari nei prossimi tre anni, intervenendo principalmente sulla supply chain e sull'area vendite. La notizia è stata pubblicata dall'agenzia stampa Reuters, che conferma anche le recenti indiscrezioni secondo cui il secondo produttore mondiale di computer sia pronto a pagare quest'anno il suo primo dividendo agli azionisti. La novità di natura finanziaria ha portato il titolo a guadagnare il 4 per cento in borsa, compensando in parte il calo complessivo del 15 per cento registrato nel 2012.

L'altro obiettivo che si è posta Dell è quello di capitalizzare al meglio i prodotti delle aziende acquisite. Negli ultimi 12 mesi l'azienda ha perfezionato 12 acquisizioni, fra cui Wyse Technology e SonicWall, che secondo le stime della casa texana accelereranno la crescita nei settori più profittevoli dell'attuale panorama IT. Per raggiungere tali obiettiv i sarà però necessario rivedere e riposizionare l'organizzazione dei vendita (non sono quindi esclusi tagli al personale ridondante): Dell intende cioè incorporare i prodotti che ha acquistato nel suo portafoglio invece di gestirli come entità separate. In questo modo si eviteranno ritardi nel time to market e si avrà una copertura più omogenea e adeguata del mercato.

Quello che ha voluto sottolineare Dell pubblicamente è la volontà di non diventare un produttore di software stand-alone, bensì recitare il ruolo di vendor capace di - parole di Brad Anderson, president Enterprise Solutions Group in Dell - "ridisegnare server, storage, networking e sistemi di gestione dell'IT, elementi vitali dell'architettura Fluid Data - per offrire una convergenza tecnologica che assicuri semplicità e migliori le prestazioni del data center riducendo al contempo i costi operativi associati".

C'è stato anche spazio per il Transformer Book, un portatile a tutti gli effetti che si può usare anche come tablet, grazie allo schermo touch che si stacca dalla base. Basato su piattaforma Intel Core i7 Ivy Bridge, questo prodotto sarà disponibile in tre modelli da 11,6, 13 e 14 pollici. Oltre al processore Intel ci sono 4 GB di RAM, un chip grafico dedicato Nvidia e una soluzione di archiviazione ibrida con SSD e HDD.Asus ha poi sfoderato il Taichi, un notebook convertibile con ben due schermi. La parte posteriore di questo prodotto ha infatti un altro schermo, per questo il dispositivo è aperto a una vasta gamma d'uso. Si potrà usare per esempio per far vedere informazioni agli astanti durante una riunione. Tutti questi prodotti non arriveranno prima di ottobre, quando sarà annunciato Windows 8.

Per quanto riguarda gli ultrabook, è in arrivo un ampliamento della gammaZenbookcon i modelli Serie S, caratterizzati da display da 14 e 15 pollici, che si affiancheranno ai già esistenti prodotti da 11,6 e da 13,3 pollici. I prodotti extra large avranno uno spessore di 2,1 centimetri e saranno equipaggiati con i nuovi processori Ivy Bridge, affiancati in questo caso da chip grafici dedicati Nvidia GeForce GT630M, un prodotto di fascia bassa della nuova generazione che non è particolarmente votato alle attività ludiche, ma offre un sostegno maggiore alle applicazioni per l'intrattenimento.Il maggiore spazio a disposizione ha consentito anche di ampliare la connettività rispetto ai modelli più piccoli, e ora sono presenti l'uscita video HDMI standard, quella VGA, il connettore Ethernet, una porta USB 3.0 e due USB 2.0. Come accade con molti ultrabook XXL, non mancherà nemmeno l'unità ottica. Inoltre, stando alle prime informazioni sembra che il modello da 15 pollici beneficerà anche della presenza del tastierino numerico a parte.

Fra gli annunci della giornata di ieri del Computex spicca anche il rinnovo della gamma ultrabook di Lenovo, che ha aggiornato le configurazioni degli U310 e degli U410 con i processori Ivy Bridge. Al momento tuttavia non è noto se questi prodotti saranno importati anche in Italia.Lenovo si conferma il produttore di Pc con l'andamento migliore del panorama mondiale e l'unico, a parte Asus, a guidare la crescita delle vendite dei computer. Nell'anno fiscale chiuso a marzo 2012 infatti l'azienda cinese ha messo a segno una crescita del 73 per cento dell'utile netto. Nel suo secondo trimestre fiscale, invece, Dell ha fatto uno scivolone del 10 per cento.Per l'anno fiscale che è concluso a marzo di quest'anno Lenovo ha registrato profitti per 473 miliardi di dollari e ricavi consolidati pari a 29,6 miliardi di dollari, che segnano una crescita del 37 per cento su base annua, con un margine lordo dell'11,7% e utili netti per azione di 0,0467 dollari.

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Batteria HP HSTNN-LB73

Per questo motivo Canalys reputa che "Windows 8 non fermerà il declino delle quote di mercato di Microsoft almeno fino al terzo trimestre del 2013". Un giudizio pesante che sarà da verificare, perché se così fosse Apple avrebbe modo di espandere ancora di più le sue quote di mercato e conquistare un territorio molto importante per gli equilibri del settore Pc.Una lepre saltellante e pronta a scattare: la metafora scelta da Google per presentare al mondo il suo nuovo servizio di televisione online basata su fibra ottica non è casuale. La velocità di collegamento promessa da Google Fiber Tv non rappresenta un semplice progresso, ma quasi una rivoluzione: un gigabit al secondo. Troppi per l’internauta e le necessità comuni, mautilissimise si parla di contenuti video in alta risoluzione, oppure di Web da fruire in contesti come aziende, scuole, biblioteche, pronto soccorsi ed enti pubblici.

L’altra metafora scelta da Mountain View (si veda il video a fondo pagina) è quella di una sorta di autostrada tridimensionale, in cui tutti i tradizionali ostacoli ancora presenti nella broadband odiera – rallentamenti, download messi in coda, streaming poco fluido, instabilità della connessione, eccetera – sono solo un lontano ricordo. In questa fase promozionale, in realtà, chi opta per uno dei due piani mensili (con vincolo di due anni) è esentato dal il pagamento della cifra una tantum, mentre viceversa si può anche scegliere di sborsare i 300 dollari dell’installazione per avere ben sette anni di Internet gratuito a 5 Mbps. Un incentivo per avvicinare al nuovo servizio anche coloro che al momento non ritengono di averne bisogno.
I dati di Strategy Analytics relativi al secondo trimestre di quest’anno parlano chiaro: la quota di mercato degli iPad è tornata a crescere e quella delle tavolette Android è invece rimasta stabile. Apple, lo si è evinto dalla trimestrale presentata pochi giorni fa, ha venduto nel periodo 17milionidi unità su scala globale, l’84% in più rispetto al 201, e ha fatto il pieno di ricavi, saliti anno su anno del 52% a quota nove miliardi di dollari.
La fetta della casa di Cupertino è risalita al 68,3% su un venduto complessivo di 24,9 milioni di tavolette (in crescita del 67% rispetto ai 14,9 milioni di un anno fa) al cosrispetto al 62% del secondo trimestre di un anno fa.

Le foto di diversi prototipi sono divenuti di dominio pubblico proprio grazie ad Ive, che li ha esibite davanti ai giudici, nel corso delle varie udienze che vedono contrapposta la società californiana a Samsung. Da una decina di giorni queste immagini rimbalzano online fra blog e siti tecnologici e costituiscono insomma una gallery inedita di quello che poteva essere e non è stato il tablet di Apple.

Rispetto al prodotto arrivato nei negozi nel 2010 ci sono ovviamente delle differenze – spessore (decisamente più consistente), diagonale dello schermo (maggiore rispetto ai 9,7 pollici dell’attuale tavoletta), mancanza del tasto centrale "home” – ed elementi che invece caratterizzano tutt’ora il "look” del tablet della Mela: cornice nera con il profilo arrotondato, scocca unibody, la cover posteriore con i logo della Mela morsicata e soprattutto il display tattile da comandare solo con le dita. In attesa di vedere all’opera il fantomatico iPad Mini, che sarebbe la prima vera grande evoluzione sotto il profilo del form factor e delle caratteristiche hardware rispetto ai primi prototipi, dalle rivelazioni di Ive emerge una verità che a questo punto si può definire storica.

Larry Page è gravemente malato? Rischia di "emulare” Steve Jobs? Il tam tammediaticoche sui blog e sulle più autorevoli testate americane sta scendendo il Count down” per Google I/O 2012 – in programma da mercoledi 27 a venerdi 29 giugno al Moscone Center di San Francisco – ha per sottofondo la voce che vedrebbe 39enne co-fondatore di Google afflitto da qualcosa di più di una laringite che lo costringe senza voce. E che l’ha obbligato, questa è cronaca, a disertare l’incontro con gli azionisti dei giorni scorsi. Il memo che il Ceo di Mountain View avrebbe diffuso in azienda sarebbe però rassicurante: "non ho niente di grave” le sue parole riportate dal Wall Street Journal e dall’agenzia Reuters, condite dal messaggio – "continuerò a guidare l’azienda” che scaccia (per il momento) l’ipotesi di un nuovo cambio di poltrona ai vertici della compagnia per cause di forza maggiore.

Per contro è un fatto ancora certo che Page non comunica più ufficialmente all’esterno nemmeno attraverso il social network Google+ (con decorrenza 25 maggio) e che diserterà i prossimi due importanti appuntamenti del colosso californiano: la conferenza I/O per l’appunto e il previsto prossimo incontro per la presentazione dei risultati fiscali relativi al secondo trimestre fiscale, che saranno annunciati a luglio.A presenziare sul palco di San Francisco sono quindi attesi Eric Schmidt oSergeyBrin (o anche entrambi) e a loro toccherà togliere i veli al Nexus Tablet, la nuova tavoletta (sviluppata a quattro mani con Asus) che dovrebbe irrompere sul mercato da fine mese con un prezzo di listino sotto i 200 dollari. Le ultime indiscrezioni sul prodotto in questione parlavano di una tavoletta con schermo da sette pollici, l’architettura di processore Nvidia Kai (un’evoluzione "low cost” della Cpu quad core che oggi equipaggia diversi dispositivi mobili di alto profilo).

L’altra grande "new entry” si chiama invece Jelly Bean, nome in codice della versione 5.0 del sistema operativo mobile Android, ormai prossimo a vantare un milione di nuove attivazioni (su tablet e smartphone) al giorno. Sul fronte servizi, infine, il botto potrebbe essere legato all’annuncio di una nuova piattaforma cloud di tipo Iaas (Infrastructure as a service) con la quale andare a rivaleggiare con l’esistente EC2 di Amazon e con quella che presto dovrebbe presentare Microsoft, aprendo con la società di Redmond un altro fronte della sfida (il primo vede contrapposte le Google Apps for Business a Office 365) per ciò che concerne appunto le soluzioni nella nuvola. Gli ultrabook costano troppo, le aziende non li vogliono. È questo il responso di un sondaggio condotto dal sito TechRepublic, che ha interivstato 12 responsabili IT di grandi aziende per sapere se adotteranno gli ultrabook e, in caso negativo, perché. Quello che ne è uscito è che i nuovi ultrasottili hanno prestazioni in effetti ottimali per le esigenze di chi lavora, peccato che i listini siano di gran lunga superiori ai budget.

Undici intervistati su 12 hanno dichiarato che non arruoleranno gli ultrabook nella dotazione aziendale perché i produttori devono fare ben altro per motivare i benefici che si avrebbero usandoli in ambito business, oltre all'ovvio aspetto lussuoso che è interessante ma non determinante.Il concetto è stato spiegato in dettaglio da Kevin Quealy, direttore IT della Southern Baptist Conservatives of Virginia: "non prenderemo in considerazione gli ultrabook fino a quando i prezzi non saranno in linea con quelli dei normaliportatili".

Sono inoltre stati sollevati dei dubbi sul fatto che le prestazioni degli ultrabook siano uguali o migliori di quelle dei notebook. Il punto è chiaro: se un notebook ha lo stesso livello di prestazioni e gli stessi strumenti per la sicurezza di un ultrabook, ma costa meno, perché scegliere un ultrabook?La domanda è lecita e James Salmon, CIO del BPP Group & University College, ha ammesso che gli ultrabook sono "sufficientemente potenti", ma Madhushan Gokool, IT manager di Storm Models, aggiunge che "il prezzo salato non è certo una buona cosa."Ad essere ancora più severo è Tim Stiles, CIO di Bremerton Housing Authority, che ha dichiarato di non vedere "guadagni in produttività associati alla piattaforma ultrabook". Il più prudente è Ian Auger, responsabile IT di ITN, secondo cui "come ogni tecnologia mobile, bisognerà metterla alla prova per vedere se i benefici giustificano l'incremento di prezzo".

C'è poi chi taglia corto come Graham Yellowley, di LCH equities at financial clearing house secondo cui "è l'iPad il nuovo strumento societario, non gli ultrabook".Insomma, le opinioni sono contrastanti e senza dubbio riflettono le esigenze di aziende molto differenti, ma una cosa è comunque: gli ultrabook non hanno conquistato. C'è da dire che i primi prodotti presentati erano tutti rivolti al mercato consumer, e questo può avere influito pesantemente sui giudizi. Solo la scorsa settimana è stato presentato in Italia il primo ultrabook per uso professionale: si tratta del Lifebook U772 di Fujitsu, il primo con tecnologia vPro, lettore di impronte digitali a scanner, SSD Full Data Encrypt, chip TPM e tecnologia Intel Antitheft.

Ad Apple va riconosciuto che il MacBook Air è il primo prodotto fra quelli oggi in circolazione ad avere adottato questa soluzione per unire design e funzionalità. L'idea è stata buona è da riconoscere, tanto che potenzialmente tutti gli ultrabook in circolazione violerebbero il brevetto della casa di Cupertino. Ci sono rare eccezioni, come per esempio il Folio 13 e quasi tutti gli ultrabook HP, ma si tratta di casi isolati. Per il resto i vari Asus Zenbook, Acer Aspire, Dell XPS, Samsung Serie 5 e via dicendo potrebbero scomparire.Stando alle prime analisi degli esperti in materia sembra che l'unica a cosa a cui gli accusati potrebbero appellarsi è un caso di prior part, relativo al Vaio X505, un ultrasottile che Sonyannunciònel 2004, che ha una forma che ricorda sia il MacBook Air sia gli odierni ultrabook.

Intanto il giudice Richard A. Posner ha annullato il processo di infrazione indetto da Apple contro Motorola perché nessuna delle due parti è stata in grado di "dimostrare di avere subito danni". La causa era importante in quanto era il primo scontro diretto fra Apple e Google da quando Motorola è stata acquisita. Motorola sosteneva che Apple avesse violato alcune delle sue tecnologie wireless, mentre Apple affermava che la concorrente violava alcuni dei suoi brevetti chiave relativi ai dispositivi iOS.In occasione del Computex Asus ha annunciato una serie di nuovi ultrabook e di tablet all'insegna di Windows 8. L'annuncio più corposo riguarda i tablet, con i quattro nuovi modelli Tablet 810, Tablet 600 e Transformer Book: un notebook a tutti gli effetti con schermo touch staccabile. Curioso poi il Taichi, un prodotto convertibile con doppio schermo.

Il Tablet 810 è basato su piattaforma Atom e ha uno schermo touch da 11,6 pollici a 1366 x 768 pixel. Il tablet si collega anche alla dock per beneficiare anche della tastiera fisica. Spesso 8,7 millimetri, integra al suo interno 2 GB di RAM e 64 GB di memoria eMMC per l'archiviazione dati. L'Asus Tablet 600 si distingue dal modello precedente per il display più piccolo da 10,1 pollici identico a quello dell'R810, e per il sistema operativo Windows RT dettato dalla piattaforma Nvidia Tegra 3, accompagnata da 2 GB di memoria RAM e 32 GB di spazio di archiviazione.

Posted by: traumvondir at 04:01 AM | No Comments | Add Comment
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