November 09, 2014

Batteria Fujitsu FMVNBP186

La strategia per raggiungere l'ambizioso obiettivo è quella spiegata anche da Gianfranco Lanci di recente: "oltre alle vendite localizzate e alla distribuzione nei principali mercati, Lenovo sta incrementando la presenza produttiva nei Paesi più importanti, sta aumentando investimenti in R&D e sta stendendo le basi per portare avanti in modo ancora più deciso la strategia Protect & Attack".
L'obiettivo è ambizioso, ma i concorrenti al momento hanno altri problemi su cui concentrarsi:

Il bilancio di fine anno sarà in rosso. Non accadeva dal 2011
Lo stato di crisi dei Pc, intanto, è ai massimi storici. Le stime ufficiali di Gartner e IDC circoscritte al terzo trimestre 2012 sono ancora più nere: secondo Gartner il terzo trimestre è in flessione dell'8,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre IDC ha calcolato un ribasso dell'8,6%, peggiore di qualsiasi aspettativa.E non finisce qui. Per la prima volta da 11 anni a questa parte le vendite saranno più basse dell'anno precedente. I produttori di computer non riusciranno a pareggiare nemmeno il lieve incremento dello scorso anno in quanto, lo dice l'ultima rilevazione di IHS iSuppli si registrerà a fine 2012 una contrazione di domanda dell'1,2 percento. In totale saranno consegnati 348,7 milioni di computer, rispetto ai 352,8 milioni di pezzi spediti nel 2011.

Stando alle indiscrezioni pubblicate dal sito specializzato Modaco, il terminale in questione sarà infine dotato di schermo touch a tecnologia True-HD Ips da 1.280 x 768 pixel di risoluzione e una camerca digitale con sensore da 8.0 megapixel e verrà lanciato con il corredo di un ricaricatore wireless. Motorola Mobility evolve, per sua scelta o per volontà altrui. È un momento di transizione quello vissuto dall’azienda acquisita da Google, che da un lato subisce le decisioni figlie della strategia di BigG, ovvero l’abbandono della telefonia mobile tradizionale in favore del solo segmento degli smartphone, con conseguenti tagli di produzione e personale; e che dall’altro lato fa shopping di piccole società incorporando Viewdle, impresa della Silivon Valley titolare di tecnologie di riconoscimento facciale e realtà aumentata.

I tagli voluti da Google rientrano in un più ampio piano di ristrutturazione e coinvolgeranno soprattutto la forza lavoro delle fabbriche asiatiche e di altre aree al di fuori degli States: si parla di un ridimensionamento pari al 20% dell’attuale parco dipendenti di Motorola, con la prospettiva di risparmiare 300 milioni di dollari.In questo quadro a luci e ombre, una piccola delusione per Motorola riguarda un’altra notizia trapelata in questi giorni: l’abbandono del progetto "Webtop”, un nuovo concept lanciato qualche mese fa con il modello Motorola Atrix 4G. Una sperimentazione che avrebbe dovuto dare il via a un nuovo approccio "smartphone-centrico” al computing, dal momento che una volta inserito in un dock il telefono è in grado di trasferire la propria interfaccia su un laptop, diventandone il motore pensante.

Motorola ha spiegato di essere stata costretta a rinunciare all’idea a causa dei costi del progetto, uniti ad alcuni ostacoli tecnici: su tutti, il fatto che la potenza di calcolo dello smartphone non fosse sufficiente per una buona user experience da Pc. In tempi recenti, Asus ha tentato una strada simile con il suo Padfone, un dispositivo componibile che unisce smartphone e tablet: un prodotto sui generis, che ancora non è riuscito a fare tendenza ma che traccia un’ipotesi su un’evoluzione possibile. Nel frattempo, Motorola torna a concentrarsi sui "fondamentali” e su un futuro più vicino e tangibile, fatto di telefoni e applicazioni smart.
Acer, Asus, Dell, Fujitsu, HP, Lenovo, Lg Electronics, Samsung e Zte: in rigoroso ordine alfabetico sono questi i vendor che salteranno da subito sul carro del nuovo sistema operativo di Microsoft utilizzando, per i rispettivi pc a tavoletta e convertibili, i processori Atom e Core di ultima generazione.

Gli analisti hanno accolto con un certo scetticismo la notizia, dal momento che un prezzo inferiore ai 100 euro, anche per la variante più povera di spazio di archiviazione o caratteristiche tecniche di pregio, sembra un po’ irrealistico per un device che monti componentistica Asus in abbinamento al sistema operativo Android.Quel che è certo è che, dopo l’ingresso nell’arena tablet da parte di Amazon con il suo Kindle Fire – e specie dopo l’arrivo della seconda versione del Fire anche nei negozi del Vecchio Continente – la competizione fra i produttori intenzionati a presidiare la fascia medio-bassa del mercato si è fatta più serrata.

La tavoletta Kindle, infatti, è proposta a 199 euro nella variante da 16 GB e a 249 euro in quella da 32 GB (entrambe già acquistabili in preordine dal sito di Amazon). L’attuale Nexus 7 da 16 GB costa invece 249 euro: per considerare attendibili i rumors di cui sopra, bisognerebbe ipotizzare che Google e Asus vogliano fare una serie di rinunce hardware o software non da poco.
Tablet e Pc potrebbero installare sia Windows RT sia Android in dual boot, se i produttori fossero interessati a sviluppare questa caratteristica. Lo sostiene l'azienda Insyde Software, specializzata nella produzione di firmware e strumenti di avvio.

Il punto è che probabilmente ci sono accordi commerciali e di fornitura che non rendono facile la sua applicazione pratica. Asus e Samsung, per fare un esempio, avranno sicuramente stretto accordi con Microsoft per la fornitura di Windows, e c'è da scommettere che l'azienda di Redmond non li avrebbe sottoscritti se avesse saputo che i tablet avrebbero avuto anche "il lato oscuro della forza". Peccato perché l'idea è interessante, speriamo che in futuro qualcuno la prenderà seriamente in considerazione.In tempismo quasi sincronizzato con il lancio italiano del Nexus 7 di Asus e Google e in anticipo sul (ventilato) iPad Mini di Apple, Amazon porta finalmente il suo tablet sul mercato nostrano, in due varianti: Kindle Fire e Kindle Fire HD. È passato un anno dal lancio mondiale della prima versione del Kindle Fire, premiato con il record storico di vendita per singolo articolo su Amazon, mai arrivato in Italia, e c’è da chiedersi se il successo verrà bissato anche dai due tablet discendenti. Due tavolette da 7 pollici (per quella HD anche una declinazione da 8,9 pollici) che puntano a intercettare la cosiddetta "pancia” del mercato. Ovvero la fascia d’utenza interessata a dispositivi piccoli e compatti, funzionali supporto alla navigazione, alla fruizione multimediale e – come da DNA di Amazon – alla lettura di libri digitali.

I due dispositivi godono dunque di un posizionamento ben definito, diverso tanto da quello dell’iPad classico, quanto da quello dell’ondata di nuovi tablet-netbook ibridi basati su Windows 8 presentati in queste settimane da molti produttori, da HP a Samsung, passando per Sony, Acer e Asus. Nel caso del Kindle Fire HD, va detto però che non si tratta nemmeno della classica mini-tavoletta, bensì di un device che Amazon si spinge a definire come "il tablet da 7 pollici più avanzato del mondo”. La sensazione, passeggiando fra gli stand di Ifa 2012, è che – per qualche giorno almeno – dei prodotti made in Cupertino (e della guerra dei brevetti) – si può tranquillamente fare a meno. L’assunto, provocatorio, è il seguente: se non esistessero l’iPhone, l’iPad e tutti gli altri prodotti della Mela, appassionati di tecnologia e comuni consumatori avrebbero modo di dilettarsi con prodotti altrettanto cool, funzionali e capaci di regalare un’esperienza d’uso tale da appagare anche i palati più fini? La risposta, che arriva direttamente dalla Messe di Berlino, è affermativa.

E offre anche una postilla non trascurabile: aziende come Sony o Samsung hanno portato in vetrina soluzioni d’avanguardia in almeno una mezza dozzina di diverse categorie di prodotto: Tv, digital imaging, smartphone, computer, tablet, accessori audio, gaming. Apple può vantare tale trasversale capacità "innovativa”? No, e il gap aumenta se si amplia il discorso al mondo del bianco (una delle peculiarità recenti di Ifa), di tutti quegli elettrodomestici intelligenti a bordo dei quali operano schermi touch, software e pure le immancabili apps.Da Berlino arrivano, provocazioni a parte, anche messaggi più pragmatici Prendiamo il fronte tablet: l’arrivo di Windows 8 mette di fatto in un angolo Android per ciò che concerne i pc a tavoletta con velleità professionali e business oriented. Di modelli basati sulla nuova versione Jelly Bean della piattaforma mobile di Google se ne sono contati sulle dita di una mano (tre sono di Lenovo, presente anche con un modello da sette pollici) e sembra proprio che i vendor abbiano fatto una scelta di campo.

In attesa del verdetto definitivo del processo di San Jose che ha decretato la vittoria di Apple, atteso per il 20 settembre, Ifa 2012 sancisce che la categoria dei "phablet” (oggetti a metà strada fra smartphone e tablet) è un ulteriore terreno dove si giocherà la supremazia in campo hi-tech. Ultima provocazione: questa categoria di device non è ancora presente nel catalogo di Apple.

Non di soli tablet, ormai, è fatto il mondo del computing basato su interazione tattile: Acer ha infatti scelto di portare lo schermo touch sui suoi nuovi ultrabook e notebook della gamma Aspire, presentati in questi giorni congiuntamente a due Pc a tavoletta Iconia. Aspire M3 touch Series, Aspire V5 touch Series, Aspire S7 Ultrabook, Iconia W510 e W700: ecco i nomi del quintetto di novità, caratterizzate da un generale miglioramento delle specifiche tecniche – a cominciare da peso e spessore – e dalla presenza dell’ultimo sistema operativo di Microsoft.
Il primo fra i due ultrasottili, l’Aspire M3, punta sul comfort di visione di un pannello touch da 15,6 pollici con dieci punti di contatto. Il produttore ha ridotto a 22 millimetri lo spessore e a 2,3 chili il peso del dispositivo, le cui performance sono affidate a processori Intel Core di ultima generazione e chip grafici Nvidia GeForce GT640M. Oltre che alla potenza e fluidità dell’esperienza multimediale, Acer ha pensato più in generale a garantire velocità e sprint al suo nuovo modello, per esempio con la tecnologia proprietaria Green Instant-On, che risveglia il sistema dalla modalità sleep in 1,5 secondi, e con Instant Connect, che realizza il collegamento a Internet in 2,5 secondi. Lo chassis è in alluminio.

Per i suoi due nuovi tablet Iconia, i primi equipaggiati con Windows 8, Acer punta sui formati da 11,6 e 10 pollici, rispettivamente con i modelli Iconia W700 e W500. Il primo è, nelle intenzioni dichiarate del produttore, un dispositivo in cui si combinano ergonomia, utilizzo user-friendly e performance paragonabili a quelle di un notebook. Particolari caratteristiche di pregio multimediale sono la risoluzione Full HD dello schermo e il Dolby Home Theater v4, oltre a una webcam capace di scattare foto in alta risoluzione e catturare video a 1080p.L’Iconia W510, leggermente più piccolo, si distingue anch’esso per il design con tastiera estraibile (con batteria aggiuntiva che estende l’autonomia fino a 18 ore) e costruito intorno al concetto di "tri-mode”: toccare, scrivere e vedere, trasformando il device a seconda dell’utilizzo ruotandone la base fino a 195 gradi. Non mancano le tecnologie Always On e Always Connect.

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Batteria LENOVO 3000 Y410

L’autonomia delle batterie del Padfone 2 è promessa in 16 ore di parlato su reti 3G, di 13 ore in modalità browsing e di nove ore in riproduzione video. La camera digitale esibisce invece un sensore da 13.0 megapixel e promette una velocità di scatto e una capacità di registrazione video in formato Hd 720p di 60 frame per secondo, superiore a detta del produttore a quella dell’Htc One X e del Samsung Galaxy SIII.I modelli previsti sono due, accomunati da 4 GB di memoria, grafica integrata e batteria da 6 celle che dovrebbe garantire un'autonomia di 5 ore. La configurazione del Taichi 21 DH51 prevede il processore Intel Core i5 e unità SSD da 128 GB, a un prezzo di 1299 dollari. È previsto anche il Taichi 21 DH71 con un processore Core i7 e SSD da 256GB: in questo caso si arriva a 1599 dollari.

Senz'altro sarà più popolare l'RT Vivo Tab, un tablet con display IPS da 10 pollici a 1366 x 768 punti, processore Nvidia Tegra 3 quad-core, 2 GB di memoria, 32 GB di spazio di archiviazione e sistema operativo Windows RT. Costa 599 dollari. Aggiungendo 170 dollari al conto si possono poi avere accessori come la tastiera dock con touchpad e batteria supplementare.L'offerta di Samsung e Dell L'offerta di Samsung punta sui tablet Serie 5 e Serie 7, che oltreoceano si possono prenotare a prezzi rispettivamente di 650 e 1200 dollari.Il Samsung Serie 5/Ativ 500T è un tablet con Windows RT che ha in dotazione un display da 11,6 pollici a 1366 768 pixel, processore Atom Z2760 dual-core a 1.8 GHz, 2 GB di RAM e SSD da 64 GB. La connettività prevede una porta USB 2.0, Wi-Fi 802.11a/b/g/n, Bluetooth 4.0, l'uscita video microHDMI e la presa jack da 3,5 millimetri per l'audio. Sono previste inoltre una fotocamera frontale da 2 megapixel e una retrostante da 8 megapixel. Il prezzo è di 649,99 dollari, che sale di cento dollari se si vuole anche la tastiera dock opzionale.

Il Samsung Serie 7/Ativ Smart PC Pro 700T è invece un prodotto con Windows 8 che è proposto a un prezzo di partenza di 1199,99 dollari. La dotazione include un processore Intel Core i5-3317U, 4 GB di RAM, unità SSD da 128 GB e display da 11,6 pollici a 1920 x 1080 pixel. La tastiera dock è inclusa nel prezzo.Quanto invece al Nexus 4 prodotto con LG, si tratterà di una versione modificata di un altro modello high end dell’azienda sudcoreana, l’Optimus G. Il nuovo smartphone integrerà processori quad-core Qualcomm SnapDragon, 2 MB di Ram, 16 GB di spazio per l’archiviazione, una fotocamera da 8 megapixel e uno schermo con risoluzione 1.280 x 768. Le solite fonti anonime specificano che non sarà presente il supporto allo standard Lte.

Accordo in vista con la Fcc per brevetti Motorola?
Accanto al lancio di nuovi prodotti, Google è protagonista delle cronache anche per un’altra questione. Secondo il Wall Street Journal, la multinazionale starebbe valutando un accordo con la Federal Trade Commission degli Stati Uniti, in relazione all’accusa di aver violato la libera concorrenza. Accusa che riguarda, in questo specifico caso, non l’attività di search engine, ma la cessione di alcuni brevetti di Motorola Mobility. Fra le soluzioni meno tradizionali c'è il Transformer Book, un notebook con la base sganciabile che diventa un tablet. La configurazione è basata sul processore Core i7. Lo spessore complessivo è pari a 11 millimetri, e il display in dotazione è un modello IPS Full HD da 13,3 pollici. Il produttore dichiara un'autonomia di un giorno lavorativo e in modalità notebook e di 5 ore come tablet. Sarà disponibile a dicembre a un prezzo consigliato di 1.499 euro.

Nei negozi e negli Asus Point (presto tramite operatori) verrà proposto a 599 euro nella versione con 32 GB di memoria e connettività Wi-Fi (il modello 3G costa 100 euro in più) in bundle promozionale per Natale con la mobile docking (la docking come singolo accessorio si comprerà a 179 euro mentre il kit, da gennaio in avanti, sarà proposto a 749 euro). VivoTab Smart è il tablet equipaggiato con Windows 8, che offre piena compatibilità con tutte le applicazioni x86. Ha uno spessore di 9 millimetri e sarà dotato di cover magnetiche a cui collegare la tastiera, anch'essa magnetica. La configurazione a dire il vero non è così allettante, dato che si basa sul processore Intel Clover Trail, affiancato da 64 GB di spazio di archiviazione. Il prodotto sarà in commercio dalla fine di novembre in versione Wi-Fi al prezzo di 549 euro e da gennaio in versione 4G LTE a 649 euro (docking esclusa). L'offerta include 1 anno di garanzia contro i danni accidentali.

Il Padfone 2 si è rivelato all’insegna del motto "it’s intuitive” e di un form factor che premia leggerezze (135 grammi di peso) ed ergonomia (9 mm di spessore). Le caratteristiche dello smartphone sono le seguenti: schermo da 4,7 pollici a tecnologia Ips con risoluzione Hd da 1.280 x 720 pixel e rivestimento Corning Fit Glass, processore Snapdragon S4 quad core a 1,5 GHz, memoria interna Flash da 64 Gbyte (cui si aggiungono i 50 Gbyte garantiti dal servizio di cloud storage di Asus) e memoria di sistema Dram da 2 Gbyte, supporto per le reti 4G Lte e della tecnologia Nfc per i collegamenti di prossimità con altri apparecchi compatibili. Il tutto comandato dall’ultima versione del sistema operativo Android di Google.

Infilato ed alloggiato nella "tasca” posizionata sul retro del tablet cui si accompagna, il Padfone 2 si trasforma in un device ultra leggero (649 grammi di peso), la Padfone Station in grado di sincronizzare in modo istantaneo i dati e le applicazioni in uso fra un dispositivo e l’altro (senza alcun problema di conversione imposte dalle diverse dimensioni dello schermo) e di gestire l’accesso a ontenuti digitali e ad applicazioni di business (Microsoft Office) direttamente nella cloud. L'arrivo di Windows 8 rivoluziona la gamma di notebook, ultrabook e tablet firmata Asus. L'offerta si compone delle famiglie VivoBook, Zenbook Touch, Transformer Book e Taichi. per ciò che concerne i classici pc portatili mentre in ambito tablet entrano a catalogo le linee VivoTab, VivoTab RT e VivoTab Smart. I prezzi dei portatili vanno da un minimo di 499 euro a un massimo di 1800 euro, quelli dei tablet sono compresi fra 599 e 799 euro.

In campo ultrabook la gamma più interessante è quella dei VivoBook. Il prodotto di fascia bassa è identificato dalla sigla S200 e ha in dotazione un display da 11,6 pollici con risoluzione HD. Il prezzo di 499 euro è dovuto alla configurazione entry level con processore Core i3, affiancato da 4 GB di memoria e da un disco fisso tradizionale da 500 GB. Salendo di prezzo si passa all'S400, un modello da 14 pollici con processore Core i5, soluzione ibrida per il disco fisso con hard disk tradizionale da 500 GB e SSD da 24 GB. In questo caso il peso arriva a 1,8 chilogrammi e il prezzo è di 699 euro. Più avanti arriverà anche la serie S500, con schermo da 15,7 pollici.

L'analista Neil Mawston di Strategy Analytics ha precisato che questi numeri (soprattutto in relazione al Nexus 7) promuovono già oggi Asus come secondo produttore mondiale di tablet dietro a Apple. Il Nexus 7 da 32 GB dovrebbe tenere alte le vendite di Asus, che da ieri però deve fare i conti con il Nexus 10 sempre di Google, che questa volta ha affidato la produzione a Samsung.Contestualmente Asus ha annunciato anche i risultati relativi agli altri comparti produttivi: detiene circa il 7,3 per cento del mercato dei personal computer, grazie a un aumento del 12 per cento nelle spedizioni. In dettaglio, nel terzo trimestre 2012 l'azienda ha spedito 5 milioni di notebook e ha visto i suoi profitti aumentare del 43 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Entusiasmo in GoogleLa notizia emerge da una ricerca di Strategy Analytics, che conferma comunque il dominio di Apple, con il 57% di quote di mercato. Neil Mawston, direttore esecutivo di Strategy Analytics, ha spiegato che il merito di questa impennata delle vendite non può essere imputato a nessun produttore in particolare, ma a un influsso positivo di diversi marchi, fra cui cita Asus, Samsung e i Nook.

Mawston rimarca la lieve flessione rilevata nelle vendite di prodotti Apple: nello stesso periodo dello scorso anno Apple aveva il 64% di market share. La colpa è imputabile quasi esclusivamente all'incertezza economica, alle scelte dettate dalle promozioni che hanno attirato chi ha un budget limitato. È inoltre da tenere conto che il tam tam mediatico che ha preceduto l'esordio dell'iPad mini ha portato molti ad aspettare il momento più favorevole agli acquisti. ttori di tablet si chiude con Asus e Lenovo. Nel primo caso, al Nexus 7 progettato con Google spetta il merito di aver più che raddoppiato le spedizioni dell’azienda taiwanese, +242,9% sul 2011, portando a 8,6% il suo attuale market share. Lenovo sgranocchia qualche punto arrivando all’1,4%, grazie soprattutto alle vendite sul mercato cinese.

Gli iPad immessi sul mercato negli ultimi tre mesi sono decisamente in numero superiore rispetto a quelli spediti un anno fa ma è altrettanto evidente come la posizione dominate di Apple sia ora meno marcata. Samsung è ancora lontana – il chaebol coreano vanta a fine settembre una quota del 18,4 per cento – ma ha quadruplicato le vendite (salite a quota 5,1 milioni) di Galaxy Tab nel terzo trimestre. Amazon, da parte propria, occupa il terzo gradino del podio con 2,5 milioni di Kindle Fire spediti (nei soli Stati Uniti) e una quota del 9 per cento. Ottime infine anche le prestazioni registrate da Asus (che ha sfruttato il boom di richieste iniziale per il Nexus 7 di Google) ed Acer, accreditate rispettivamente di 2,4 milioni e 400mila pezzi venduti nel periodo. Ovviamente HP non ha tardato a emettere una nota in cui evidenzia i parametri dei numeri a lei favorevole. "C'è una varietà di ricerche di mercato sulle quote nel mercato dei Pc, alcune delle quali non misurano il mercato nella sua interezza. L'analisi di IDC comprende il segmento workstation che per noi è molto importante, ed è quindi più completa". Il produttore americano, in ogni caso, è in flessione del 16,4% in entrambe le classifiche, e meglio non fa Dell, che perde circa il 14%. Anche Acer, che ha recuperato terreno rispetto allo scorso anno, è ancora in flessione del 10%.

Differenze minime di calcolo fra IDC e Gartner ce ne sono sempre state, il problema è che questa volta la sfumatura minima è bastata a decretare un cambio di guardia sul trono mondiale dei computer. Siamo in attesa di una risposta di Gartner all'appunto mosso da HP per fare chiarezza.Il dato di fatto che abbiamo davanti comunque non cambia, e riguarda una tendenza che prosegue da mesi: Lenovo sta guadagnando quote di mercato trimestre dopo trimestre ed è la locomotiva del settore Pc. Tutti gli altri produttori, eccetto Asus, perdono continuamente venduto e market share. Non a caso da un anno si presagisce il sorpasso di Lenovo ai danni di HP, dopo che l'azienda cinese ha superato nell'ordine prima Acer e poi Dell issandosi mesi fa al secondo posto.

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November 05, 2014

Batteria Fujitsu Siemens Amilo Pa 2510

In sostanza Microsoft potrebbe finanziare Dell con la cifra che abbiamo riportato e, qualora il debito non venisse saldato entro termini prestabiliti, potrebbe tradurlo in una partecipazione nell'azienda texana. Attualmente il valore di Dell è di circa 22,85 miliardi di dollari, quindi un ipotetico investimento di 3 miliardi consentirebbe a Microsoft di controllarne il 13% circa.Spingere i prodotti con Windows RT infatti ha due contrindicazioni: la prima è che servirebbe una campagna di marketing costosa perché la richiesta è bassa, la seconda è che bisognerebbe istruire sia i consumatori sia gli addetti alle vendite al dettaglio circa i vantaggi di Windows RT, perché entrambi sono molto confusi sulla differenza fra Windows RT e Windows 8. Un'operazione che richiederebbe tempo e molto denaro.

Lo ha spiegato il vice presidente della divisione tablet di Samsung Mike Abary, che ha anche precisato che i prodotti con Windows RT per avere successo dovrebbero costare molto meno di quelli con Windows 8. Per scendere a sufficienza con i prezzi però bisognerebbe tagliare pesantemente sulla dotazione e l'azienda non è disposta a farlo.Il fatto che la notizia riguardi solo gli Stati Uniti passa quindi in secondo piano di fronte a un problema generale che è ben più grande. Con l'annuncio di Windows 8 Microsoft ha cercato in tutti i modi di far capire la differenza fra le soluzioni tradizionali e quelle con Windows RT, evidentemente non è bastato. Con il nuovo tablet per il business, i cui prezzi di listino saranno annunciati solo in prossimità del lancio commerciale, Hp ha annunciato anche un modulo di ricarica (Multi-tablet Charging Module) capace di gestire fino a 20 dispositivi contemporaneamente con un’unica presa di corrente. Il sistema, anch’esso indirizzato alle aziende come il tablet, sarà sul mercato a marzo 2013 e costerà 499 euro.

Un dato che va preso con le dovute precauzioni ma di per sè molto indicativo. Perchè un calo ben oltre le due cifre percentuali non può passare inosservato e tanto meno può essere ignorato se si registra nel primo mese di disponibilità di Windows 8. Il dato in questione, diffuso ieri dalla società di ricerca NPD, è il seguente e gli analisti lo battezzano come un segnale non incoraggiante: le vendite di pc Windows negli Usa sono scese nelle quattro settimane successive al lancio di Otto del 21% rispetto allo stesso periodo del 2011. Il tutto in uno scenario in cui sono andati complessivamente peggio i notebook dei desktop: i primi, dove si concentra la maggior parte delle novità (fra ultrabook e ibridi) legate al nuovo sistema operativo di Microsoft, hanno perso in volumi il 24%, i secondo "solo” il 9%. Tutta colpa di Otto? Certo che no. "É ancora presto – ha sentenziato in proposito Stephen Baker, vice president of industry analysis in NPD – per attribuire le responsabilità della mancata ripresa del mercato pc a Windows 8”.

La notizia della scorsa settimana trova conferma nelle nuove informazioni pubblicate dalla CNBC. Non sono stati rivelati dettagli relativi alle modalità di investimento che il colosso di Redmond sarebbe intenzionato a fare. Gli esperti del settore parlano di una partecipazione in azioni e debito, che sarebbe sostanzialmente la replica di quanto era stato proposto nel 2011 proprio da Microsoft e Silver Lake per l'acquisto di Yahoo, che si chiuse con un nulla di fatto.La stagione dello shopping natalizio alle porte potrebbe segnare subito un’inversione di tendenza ma è evidente che l’avvento della nuova generazione di computer touch ha generato un impatto tutt’altro che vigoroso sulle vendite, così come molti degli addetti ai lavori si aspettavano. In casa Microsoft, intanto, si ragiona su una percentuale, quella che vede i prodotti con a bordo Windows 8 (del conteggio non fa parte Surface) aver catturato il 58% della domanda complessiva di pc Windows. Rispetto alle prime quattro settimane di vita di Windows 7, i cui prodotti si accaparrarono l’83% del venduto, il confronto è impietoso (anche se Seven sfruttò al meglio il buco lasciato da Vista).

Rispetto alle iniziali stime di vendita per l’anno prosimo, pari a 14,6 milioni, il dato è sensibilmente inferiore per motivi - dicono gli analisti - imputabili all’accoglienza meno forte del previsto riservata dai consumatori al tablet. In totale Google dovrebbe vendire circa 4 milioni di Nexus 7 a tutto il 31 dicembre 2012, che non è comunque un risultato deprezzabile anche in relazione al milione di unità oggi spedite mensilmente (il dato arriva dal Chief Financial Officer di Asus, l’azienda che il Nexus 7 lo produce per conto di Mountain view). Il Kindle Fire di Amazon, per contro, sembra viaggiare a gonfie vele ed anche il Cyber Monday ha confermato l’appeal esercitato dalla tavoletta della casa di Seattle sugli americani; la casa di Seattle cattura oltre il 20% del mercato tablet Usa ed anche questo non è un numero da poco. L’attenzione degli addetti ai lavori d’Oltreoceano è ora tutta per le vendite che saprà sviluppare l’iPad mini approfittando dello shopping natalizio. I tre milioni di tablet (sommando al nuovo arrivato anche l’iPad 4) venduti nel primo weekend di vendita non hanno impressionato gli investitori, che sembrano invece maggiormente interessati ai nuovi prodotti che ha in serbo la società della Mela (nuova Apple Tv in testa). Il mercato dei personal computer vive un momento difficile? É fuor di dubbio. E anche le ultime rilevazioni di Gartner per quanto riguarda l’Europa Occidentale lo confermano (nella seconda pagina di questo articolo i dettagli). Se però nel computo delle vendite si considerano anche i tablet – come ha fatto Sirmi per fotografare il terzo trimestre 2012 relativo all’Italia – allora il giudizio cambia.
Nel suo complesso, il settore dei Pc client (tavolette incluse) ha chiuso in attivo il periodo con un salto in avanti dell’11,6% alla voce fatturato, arrivando a superare quota 662 milioni di euro, e del 12,1% in termini di volumi, per un totale di circa 1,5 milioni di unità spedite (che portano il totale dei primi nove mesi oltre quota 4,7 milioni).

Quanto i tablet abbiano inciso sul bilancio di consuntivo è presto intuibile con i dati che seguono: fra luglio e settembre ne sono stati venduti infatti poco meno di 648mila (la crescita anno su anno è del 221%) per un giro d’affari di 263,7 milioni di euro (in salita del 195%). Molto buoni anche i riscontri relativi ai notebook professionali, in aumento del 10,7% a valore (186,7 milioni di euro) e del 25,3% a volumi (296mila unità vendute) ma le buone notizie per i vendor si fermano qui.

Un calo sostanziale caratterizza infatti il segmento dei netbook, in picchiata del 94% a meno di 9mila unità spedite, e quello dei desktop, che perdono il 29,3% in termini di fatturato e il 25,6% in termini di unità consegnate. Negativi sono quindi i risultati, sia in valore che in volumi, per i notebook consumer, i thin client e le workstation.Quanto ai vendor, il mercato italiano è di fatto in mano a cinque marchi, che se ne accaparrano circa l’80%: Apple e Samsung, forti del venduto nei tablet (in discesa anche se lieve invece le quote di mercato dei due colossi nei computer tradizionali), sono in vetta alla classifica con una quota complessiva di oltre il 42%. Alle loro spalle figurano Acer (in crescita nei pc del 10%), Asus e Hp; insieme i tre vendor coprono il 38% della domanda complessiva (tablet compresi) e circa il 60% di quella relativa ai personal computer tradizionali.

Manca in questo quadro, per pure ragioni "anagrafiche”, il tassello rappresentato da Windows RT e Windows 8: i tablet equipaggiati con il sistema operativo di Microsoft sono appena sbarcati in distribuzione e nei prossimi mesi potrebbero dare del filo da torcere ad Android e iOS. Considerando il posizionamento di prezzo e le caratteristiche di molti dei modelli (formato 10 pollici, design trasformabile con tastiera integrata), è improbabile tuttavia che il Pc a tavoletta Windows possano nell’immediato ritagliarsi una fetta nella competizione dei tablet ultraportatili e destinati a un’utenza di massa.
"I competitor stanno facendo pressione sul leader di mercato Apple”, ha commentato Ryan Reith, program manager Mobile Device Trackers di Idc. "Con la recente introduzione di un certo numero di tablet Windows 8 e Windows RT, i consumatori hanno una terza possibile piattaforma tra cui scegliere. In ogni caso, il fattore prezzo è cruciale per i tablet, e Microsoft e i suoi partner dovranno lottare duramente per conquistare una porzione del mercato consumer, considerando i prezzi non inferiori ai 500 dollari”.

La società della Mela si conferma regina di un settore che continua a correre – 27,8 milioni i tablet spediti da agosto ad ottobre, con un incremento del 49,5 per cento rispetto ai 18,6 milioni dello stesso periodo del 2011 – ma vede la propria market share scendere di ben nove punti percentuali nel raffronto sui dodici mesi (e di poco meno di 18 rispetto al secondo trimestre di quest’anno).
Questo il responso, per ciò che concerne Apple, che emerge dal consueto rapporto di Idc relativo al terzo trimestre dell’anno, rapporto secondo cui la casa di Cupertino ha venduto 14 milioni di iPad catturando il 50,4 per cento della domanda globale. L’altra tendenza confermata dagli analisti interessa i dispositivi Android, il cui gradimento è salito di parecchio fra gli utenti, e in modo particolare quelli di Samsung ed Asus.

Sui costi di produzione dell’iPad mini si sono invece espressi gli analisti di IHS iSupply, secondo cui (la notizia è stata riportata da All Things Digital) la spesa messa a bilancio da Apple per portarlo sul mercato (nella versione Wi-Fi con 16 Gbyte di memoria) sia di 188 dollari. Il prezzo di vendita di questo modello è fissato a 329 dollari. I tablet di Asus stanno andando a gonfie vele: grazie alla produzione del Nexus 7 di Google l'azienda taiwanese prevede di spedire il prossimo anno almeno 10 milioni di unità. Già nel terzo trimestre di quest'anno infatti Asus ha spedito 2,3 milioni di tablet: un record che supera il totale complessivo delle spedizioni dei tre trimestri precedenti.

Tutto grazie all'accordo di produzione del Nexus 7 di Google, proposto a un prezzo di partenza di 199 dollari, alla pari con il Kindle Fire di Amazon. Proprio grazie alla bassa quotazione le vendite sono andate molto bene e l'amministratore delegato di Asus Jerry Shen si aspetta un incremento dovuto all'annuncio del modello da 32 GB, che sarà venduto a 249 dollari, e della versione 3G, con un prezzo di listino di 299 dollari.L'azienda taiwanese conta di incrementare il volume di vendita anche grazie ai prodotti con Windows, fra cui il VivoTab RT. Per il quarto trimestre del 2012 si prospettano pertanto consegne per 2,6 milioni di unità, in modo da chiudere l'anno con 6,3 milioni di tablet venduti. L'incremento a 10 milioni di unità su proiezione annua quindi non è un balzo impossibile, tant'è vero che lo stesso Shen lo definisce "un obiettivo conservativo".

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Batteria Dell FRR0G

Batteria Dell FRR0G

Probabilmente l'exploit sarà dovuto al gran numero di modelli in cantiere: si parla di due prodotti a marchio Lenovo, altrettanti di HP e 3 di Acer e Asus, tutti all'esordio nella prima metà del 2013. L'unica perplessità su questa previsione riguarda i prezzi: Intel sta spingendo affinché si resti nell'intorno del 699 dollari, ossia la quotazione ritenuta adeguata per non smorzare l'interesse dei consumatori. Per centrarla i produttori dovrebbero puntare su telai in fibra di vetro rinforzata in plastica o in alluminio, soluzioni ibride per l'archiviazione, tradizionali batterie agli ioni di litio e scherni convenzionali. La tendenza invece sembra quella di optare per prodotti con chassis unibody in metallo, unità SSD, batterie ai polimeri di litio e display touch, che non potranno scendere sotto ai mille dollari. Due le nuove famiglie di coprocessori che saranno introdotte sul mercato, basate su transistor tri-gate 3D a 22 nanometri: il coprocessore Xeon Phi 5110P è stato rilasciato oggi, con disponibilità generale dal 28 gennaio, al prezzo consigliato di 2.649 dollari; la serie Xeon Phi 3100 sarà invece disponibile nella prima metà del 2013, con un prezzo consigliato inferiore a 2.000 dollari.Con queste soluzioni, l’ottimizzazione delle applicazioni con strumenti quali Intel Cluster Studio XE 2013 aiuta a ottenere le migliori prestazioni per watt del settore, per livelli elevati di parallelismo con i coprocessori Xeon Phi, nonché un incremento significativo della produttività con la famiglia di processori Xeon E5.

Per gli Oem, questo significa la possibilità di offrire un migliore e più potente supporto hardware per le complesse attività dell’High Performance Computing: un settore che va dalle elaborazioni meteo alle simulazioni della fisica, dalla ricerca genetica alle attività dell’industria petrolifera. Intel ha fatto sapere che oltre 50 produttori stanno già progettando soluzioni basate su coprocessori Xeon Phi: tra questi Acer, Appro, Asus, Bull, Colfax, Cray, Dell, Eurotech, Fujitsu, Hitachi, HP, IBM, Inspur, NEC, Quanta, SGI, Supermicro e Tyan.Probabilmente l'exploit sarà dovuto al gran numero di modelli in cantiere: si parla di due prodotti a marchio Lenovo, altrettanti di HP e 3 di Acer e Asus, tutti all'esordio nella prima metà del 2013.

L'unica perplessità su questa previsione riguarda i prezzi: Intel sta spingendo affinché si resti nell'intorno del 699 dollari, ossia la quotazione ritenuta adeguata per non smorzare l'interesse dei consumatori. Per centrarla i produttori dovrebbero puntare su telai in fibra di vetro rinforzata in plastica o in alluminio, soluzioni ibride per l'archiviazione, tradizionali batterie agli ioni di litio e scherni convenzionali. La tendenza invece sembra quella di optare per prodotti con chassis unibody in metallo, unità SSD, batterie ai polimeri di litio e display touch, che non potranno scendere sotto ai mille dollari. Due le nuove famiglie di coprocessori che saranno introdotte sul mercato, basate su transistor tri-gate 3D a 22 nanometri: il coprocessore Xeon Phi 5110P è stato rilasciato oggi, con disponibilità generale dal 28 gennaio, al prezzo consigliato di 2.649 dollari; la serie Xeon Phi 3100 sarà invece disponibile nella prima metà del 2013, con un prezzo consigliato inferiore a 2.000 dollari.Con queste soluzioni, l’ottimizzazione delle applicazioni con strumenti quali Intel Cluster Studio XE 2013 aiuta a ottenere le migliori prestazioni per watt del settore, per livelli elevati di parallelismo con i coprocessori Xeon Phi, nonché un incremento significativo della produttività con la famiglia di processori Xeon E5.

Per gli Oem, questo significa la possibilità di offrire un migliore e più potente supporto hardware per le complesse attività dell’High Performance Computing: un settore che va dalle elaborazioni meteo alle simulazioni della fisica, dalla ricerca genetica alle attività dell’industria petrolifera. Intel ha fatto sapere che oltre 50 produttori stanno già progettando soluzioni basate su coprocessori Xeon Phi: tra questi Acer, Appro, Asus, Bull, Colfax, Cray, Dell, Eurotech, Fujitsu, Hitachi, HP, IBM, Inspur, NEC, Quanta, SGI, Supermicro e Tyan.La mossa di Samsung in ogni caso assesta un duro colpo agli sforzi di Microsoft per inserirsi nel settore mobile. La casa sud coreana è uno dei principali produttori mondiali di smartphone e tablet, e per questo è un partner chiave per ogni produttore software. Asus e Acer hanno annunciato l'intenzione di dismettere la produzione dei netbook, il che significa che quando le scorte saranno del tutto esaurite "il mercato dei netbook morirà ufficialmente".

Asus e Acer erano rimasti gli unici due baluardi dei mini PC. Ormai li producevano quasi esclusivamente per i mercati emergenti come il sud-est asiatico e il Sud America, ora obiettivi primari per i tablet Android a basso costo. Sono proprio i tablet i primi colpevoli della fine dei netbook, perché chi è alla ricerca di un prodotto ultraeconomico con prestazioni limitate trova proprio in questi sistemi un'alternativa altrettanto valida.Come fa notare il Guardian il declino dei netbook è iniziato quando i produttori hanno arricchito oltre misura la dotazione per soddisfare le richieste di maggiore potenza. Così facendo i prezzi sono lievitati al punto da limitare il vantaggio economico di un netbook rispetto a un notebook.Dopo l’iniziale confusione e alcune smentite, i rumors propendono ora per l’ipotesi che si tratti di un Nexus, realizzato e distribuito dunque in collaborazione con Google. Disporrà di Cpu single-core, 1 GB di Ram, 8 GB di spazio interno e batteria da 4270 mAh, e arriverà sul mercato nella primavera del 2013 a un prezzo ancora da definirsi. Anche in questo caso, per avere delle certezze si dovrà aspettare l’appuntamento del Ces.

Intanto, non in ambito tablet bensì notebook, c’è un’altra notizia ufficiosa che riguarda Acer. Secondo la redazione taiwanese di Digitimes, l’azienda avrebbe siglato un accordo con la connazionale Wistron Corporation per aprire un centro produttivo in Brasile: la fabbrica si concentrerà sui prodotti con schermo da 14 pollici e avvierà le produzioni nel mese di maggio 2013. Né Acer né Winstron, interpellati dai giornalisti, hanno rilasciato conferme o smentite.La mossa dell'azienda di Redmond per quanto plateale non ha dell'incredibile. Il Sole24Ore ricorda infatti che il 30 settembre scorso Microsoft aveva dichiarato di disporre di una liquidità pari a oltre 66,6 miliardi di dollari per investimenti nel breve termine. Appurato che i capitali non mancano, vediamo l'interpretazione strategica.

I dati rilevati da IDC sono più negativi di quelli di Gartner, ma il succo dell'analisi non cambia. A livello globale Lenovo è l'unica che è riuscita ad attutire il colpo. Ha comunque subito una battuta d'arresto e nel periodo in esame ha registrato esattamente gli stessi numeri del primo trimestre 2012. Brutto segno visto che fino a fine 2012 cresceva a doppia cifra.Gli altri hanno buoni motivi per disperarsi: HP a livello globale ha incassato un calo del 23,7 percento secondo IDC (23,6% secondo Gartner), Acer ha perso il 31,3% (Gartner calcola un -29,3%). Incognita per i dati di Asus, che è data a -19,2% da IDC e a -3,5% da Gartner. Quando sarà pubblicata la relazione trimestrale sapremo quale delle due aziende ha pubblicato la rilevazione corretta.Nel 2012 sono stati venduti 720 milioni di smartphone, il 56 per cento in più rispetto all’anno precedente; per contro la domanda di telefonini "standard” è scesa del 14 per cento, a complessive 886 milioni di unità. Se il saldo complessivo della telefonia mobile è in attivo, del 7 per cento, il merito non è certo dei cosiddetti "feature phone”, e cioè gli apparecchi di fascia bassa e privi di connettività Internet e attributi multimediali.

Un altro dato di tendenza è inoltre il seguente: la Cina è il mercato a più elevata espansione, con una crescita di venduto nel 2012 pari al 133 per cento (rispetto al 34 per cento dell’Europa) e un’incidenza degli smartphone sul totale nell’ordine del 65 per cento. Nel Vecchio Continente tale percentuale si ferma al 50 per cento mentre in America Latina, Africa e Medio Oriente prevalgono ancora i cellulari tradizionali. Se i produttori cinesi si candidano al ruolo di più seri concorrenti di Samsung ed Apple, anche nella fascia più pregiata del mercato mobile, non bisogna quindi stupirsi più di tanto.Idealmente questo prodotto si colloca fra gli Atom e i Core i3 nel panorama tablet, e a livello dei Pentium e dei Celeron nei mini notebook. La piattaforma di riferimento mostrata da AMD è l'Acer Aspire V5-122P, equipaggiato con APU A6-1450, grafica Radeon HD 8280, 4 GB di memoria DDR3, disco fisso da 500 GB e sistema operativo Windows 8. Arriverà in Italia a giugno a 499 euro.

Si chiama Zenbook Infinity il nuovo ultrabook che Asus presenterà in occasione del Computex 2013 di Taiwan. La casa taiwanese ha anticipato con un comunicato ufficiale che questo nuovo prodotto sarà caratterizzato da uno spessore di 15,5 millimetri, pari al 14% in meno rispetto ai modelli attualmente in commercio. Il rivestimento della base sarà come sempre in lega di alluminio, ma sul coperchio e attorno alla tastiera ci sarà una copertura aggiuntiva Corning Gorilla Glass 3 con Native Damage Resistance. Stando al comunicato ufficiale in questo modo sarà quasi impossibile graffiare la superficie. Asus sottolinea infatti come Corning Gorilla Glass 3 con NDR abbia una resistenza ai graffi tre volte superiore rispetto a Gorilla Glass 2, garantendo una riduzione del 40% nel numero di graffi visibili.

Dell e altri produttori hanno posticipato l'annuncio dei rispettivi tablet con Windows 8 basati sulla piattaforma Clover Trail. I nuovi chip di Intel erano stati scelti perché ritenuti in grado di eguagliare gli iPad e i prodotti Android sia in termini di prestazioni sia per i consumi.Stando a quanto riportato da Information Week tuttavia sembra che proprio i driver per la gestione energetica dell'Atom Z2760 stiano causando grattacapi ai produttori, che non riescono a risolverli in tempo utile per rispettare i tempi di annuncio preventivati.Fra le caratteristiche peculiari di Clover Trail c'è la capacità di sfruttare la funzione Connected Standby di Window 8, che permette in sostanza di scaricare la posta elettronica, i messaggi di testo e di aggiornare altre informazioni anche quando il prodotto è in standby. Il tutto dovrebbe avvenire senza penalizzare l'autonomia, che dovrebbe comunque essere di un giorno.

I prodotti interessati sarebbero il Dell Latitude 10, il ThinkPad Tablet 2 di Lenovo e il VivoTab Smart di Asus. L'Acer W510, invece, nonostante installi lo stesso chip non subisce ritardi.Nel dettaglio, secondo il sito di e-commerce di Dell il Latitude 10 (in vendita con Windows 8 Pro a un prezzo di partenza di 649 dollari) non sarà in consegna fino al 22 gennaio prossimo, nonostante Dell un mese fa avesse promesso ai clienti statunitensi che le spedizioni sarebbero avvenute entro il 12 dicembre. A rendere più difficile il compito di vendor e retailer sono state quindi le sostanziose scorte di prodotto accumulate da questi ultimi durante il periodo "back-to-school” (settembre), che sicuramente hanno inficiato negativamente sulle dinamiche di offerta e domanda. Quindi il fattore economico. Secondo NPD il prezzo medio a listino dei notebook Windows 8 è più alto oggi rispetto a quelli con Windows 7 in commercio un anno fa e parliamo nel dettaglio di una differenza di 80 dollari; l’aumento nei desktop è invece di circa il 10% per i desktop. Differenza che si giustifica con l’extra costo imputabile ai pannelli touch presenti sia sui portatili (quelli con display tattili hanno pesato per il 6% del totale dei notebook Windows venduti) che sulle macchine da tavolo all in one. Nel complesso il prezzo medio di vendita dei computer Windows è salito dai 433 dollari del novembre 2001 ai 477 del novembre 2012. Numeri. Che pesano. Il mondo dell’hi-tech è fatto non solo di innovazioni tecnologiche, user experience e battaglie legali per i brevetti anche di cifre e percentuali: il successo di iPhone e iPad (di numeri) ne è farcito, tanto per fare un esempio. A questa sorta di lotteria vogliono giocare con profitto anche Google e Samsung, le altre aziende che – con quella di Cupertino – dominano in campo tablet e smartphone. La casa di Mountain View, stando alle ultime elaborazioni degli analisti della società di ricerca indipendente Pacific Crest, potrebbe vendere nel corso del 2013 poco meno di 10 milioni (9,6 milioni per la precisione) di tavolette Nexus.

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November 03, 2014

Batteria Dell Vostro 1000

Lo schermo, come si deduce, è di tipo touch, con dieci punti di contatto, e integra una fotocamera Vga frontale da 0,3 megapixel. La dotazione è imperniata su un processore quad-core Rockhip RK3188 1,6 GHz, affiancato da un massimo di 2 GB di RAM e da 16 oppure 32 GB di spazio per lo storage.Il prezzo? Mancano ancora informazioni ufficiali riguardo ai listini e all’eventuale arrivo sul mercato europeo, ma alcuni retailer tedeschi hanno già riportato una cifra di 250 euro. Il che non è affatto male, specie considerando che l’autonomiadichiarata è di nove ore di utilizzo e che il peso è inferiore al chilo. Intanto, per Lenovo si tratta sicuramente di un’espansione di gamma interessante: l’A10 è infatti il suo primo modello convertibile basato su Android.

Google ha anche cambiato il modo in cui Android gestisce le notifiche. Ora è possibile vedere una cronologia delle stesse e permettere ad applicazioni di terze parti di accedere a tali notifiche, così da favorire la sincronia su più dispositivi. Passi avanti anche sul fronte della protezione dei contenuti, con nuove API DRM per consentire la codifica hardware di flussi streaming: Sky, Netflix e altri ringraziano. Segnaliamo infine una nuova modalità Wi-Fi per favorire la geolocalizzazione con un minor dispendio di risorse energetiche (anche con Wi-Fi spento!) e l'arrivo di due app: Google Play Games e Textbook.È il quinto trimestre consecutivo in discesa: ovvero il periodo di declino continuativo più lungo mai verificatosi per quello che fino a poco tempo fa era il "re” dei prodotti tecnologici. Questa la fotografia scattata da Gartner per il mercato dei Pc, intendendo con questa definizione i desktop e laptop tradizionali. Nel secondo quarter di quest’anno, secondo le stime della società di ricerca (non si tratta ancora di conteggi effettivi), le consegne sono calate del 10,9%, con poco più di 76 milioni di unità consegnate (76.000.986) a fronte degli oltre 85 milioni del medesimo periodo del 2012.
Una caduta che i media specializzati non hanno esitato a definire "spettacolare”,nonostantele ripetute, recenti affermazioni dei principali produttori circa l’importanza ancora attuale di questo prodotto. Certamente i computer, tanto quelli da scrivania quanto i portatili, non sembrano destinati a rapida estinzione, ma è da notare come la contrazione di della domanda affligga un po’ tutti i vendor e un po’ tutte le aree geografiche.

I cinque principali produttori di Pc, infatti, hanno tutti registrato nel trimestre compreso fra inizio aprile e fine giugno contrazioni di una qualche entità per questa categoria, con il solo top player Lenovo quasi stabile con lo 0,6% di calo fra il secondo quarter del 2012 e quello di quest’anno; Hp scende, invece, del 4,8%, Dell del 3,9%, Acer e Asus addirittura, rispettivamente, del 35,3% e del 20,5%. I restanti marchi scendono, in media, del 10,5%.A fare notizia, più dei record e dei soliti nomi in classifica, è l'assenza di Microsoft, che ha esordito con Surface RT nel corso del trimestre ma non è riuscita a registrare numeri sufficienti per rientrare nella top 5. IDC specifica che le spedizioni del tablet con Windows RT sono state poco meno di 900.000.

"I dispositivi basati sui nuovi sistemi operativi Windows 8 e Windows RT non sono riusciti a guadagnare molto terreno nel trimestre dell'esordio. La reazione verso Surface RT è stata di indifferenza nel migliore dei casi" scrive Ryan Reith nella relazione conclusiva di IDC."Reputiamo che Microsoft e i suoi partner debbano adeguarsi rapidamente al mercato, realizzando prodotti con schermi più piccoli e prezzi più bassi. Nel lungo periodo, i consumatori potrebbero aumentare e convincersi della maggiore utilità dei prodotti difasciaalta con un sistema operativo desktop standard. Fino ad allora però i prezzi medi devono scendere per far crescere i volumi" ha concluso Reith.L'uscita di Dell da Wall Street potrebbe essere cofinanziata da Microsft e dal fondo di private equity Silver Lake, che potrebbero stanziare una cifra compresa fra 1 e 3 miliardi di dollari per aiutare Michael Dell a ritirare dal mercato tutte le azioni in circolazione e fare il delisting dal Nasdaq.

A dare potenza al FonePad c’è un processore Intel Atom Z2420, mentre i tagli di memoria predefiniti sono di 8 e 16 GB. Quanto al prezzo di listino, Asus sembra fortemente intenzionata a dare battaglia: 249 dollari negli Stati Uniti e in Asia, e 219 euro in Europa (nella versione con 16 Gbyte e priva di rear camera). La casa taiwanese non lo chiama espressamente phablet, bensì combinazione fra smartphone e tablet (che è di fatto la stessa cosa), ma a Barcellona ha fatto chiaramente capire di volersi ritagliare un posto al sole in questo mercato dalla (presunte) grandi prospettiva di crescita.
Il calo di domanda di personal computer relativo all’ultimo trimestre del 2012 nell’area Western Europe è stato dell’11,7%; il consuntivo dello spedito a volumi si è fermato a 15,3 milioni di unità. Ancora brutte notizie per i vendor quelle che arrivano da Gartner, secondo cui anche il bilancio dell’intero anno solare è in rosso: decrescita dell’8,4 % in virtù dei 58 milioni di notebook e desktop finiti sul mercato. A fine 2011 si registrò un decremento di venduto pari al 14%. Frenata considerevole e non certo sorprendente, visti gli indicatori già diffusi da altre società di ricerca. Frenata che conferma come la popolarità dei tablet impatti in modo drastico sulla domanda di pc, soprattutto in campo consumer, in caduta libera anno su anno del 17,%. Le spedizioni di tablet nell'ultimo trimestre del 2012 hanno raggiunto la quota record di 52,5 milioni di unità in tutto il mondo, equivalenti a una crescita del 75,3% rispetto ai 29,9 milioni di unità spediti nell'ultimo trimestre del 2011. Rispetto al periodo luglio-settembre 2012, invece l'incremento è stato del 74,3% (erano stati conteggiati 30,1 milioni di unità).

I dati sono stati calcolati da IDC, che imputa il successo dei tablet al calo del prezzo medio di vendita, unito all'ampliamento dell'offerta. "L'annuncio di nuovi prodotti da parte delle aziende leader del settore, e l'arrivo di Microsoft fra i concorrenti in gioco, hanno portato a un aumento dell'interesse da parte dei consumatori e un'impennata delle vendite durante il periodo natalizio" ha spiegato Tom Mainelli di IDC nel documento riassuntivo.Mainelli ha tenuto inoltre a sottolineare il "netto contrasto fra l'andamento in continua crescita dei tablet e la crisi dei PC, le cui spedizioni sono calate nel corso dell'ultimo trimestre 2012 per la prima volta in più di cinque anni".È insomma possibile che, dal mese prossimo, si assista a unrallentamentodella migrazione al nuovo OS da parte di chi voglia acquistare il solo sistema operativo per aggiornare un device già in uso. Diverso discorso vale per le aziende: un rinnovo del parco macchine su larga scala non dovrebbe risentire di questi cambiamenti di listino, dal momento che un po’ tutti i produttori partner di Microsoft – come Acer, Asus, Dell, HP, Samsung e Sony – hanno già presentato e presenteranno nel corso del 2013 nuovi modelli di all-in-one, notebook e ultrabook già nativamente equipaggiati con Windows 8. L'esordio è stato lento, complice la crisi e i budget ridotti in azienda, ma per la creatura di Redmond c'è ancora tutto il tempo per recuperare.

Nel frattempo i notebook proseguiranno sulla china discendente. Secondo un altro articolo del Digitimes HP e Lenovo hanno fatto stime al ribasso per le vendite di computer portatili. In particolare si aspettano un decremento sequenziale di circa il 20% nel primo trimestre del 2013, superiore al calo medio del 10% che era preventivato.Che ci potesse essere confusione fra le due versioni l'aveva già messo in preventivo uno dei top manager di Dell, che aveva addirittura consigliato Steve Ballmer di mettere da parte il marchio Windows. Ovviamente non fu ascoltato e ora il problema diventa dei produttori. Già, perché se un consumatore compra un tablet a marchio Windows e poi non riesce a installare le sue applicazioni preferite non se la prende con Microsoft, ma con chi ha fatto il prodotto.Per quanto riguarda gli addetti alle vendite, non deve essere facile spiegare in dettaglio ai clienti perché dovrebbero spendere 300 dollari in più per compare un prodotto Windows ( invece di un altro (RT) e sembrare credibili. Per tanti consumatori Windows è Windows, e ci sarebbe il sospetto che il venditore voglia propinargli il prodotto più caro per fare bella figura con i capi.

Si aggiunga che a quanto pare la domanda per i prodotti Windows RT è bassa, e le conclusioni sono facili da tirare. A questo punto è lecito chiedersi se Samsung deciderà di togliere i prodotti Windows RT anche dal mercato europeo.Inaugurato un nuovo calendario, quello del 2013, Apple può scrivere la parola successo accanto a quella che sembrava la scommessa più azzardata del suo anno precedente, l’iPad mini. Con vendite superiori alle aspettative nell’ultimo trimestre e, per i mesi a venire, previsioni diulterioricrescite, la versione mignon del tablet potrà riservare ancora molte soddisfazioni alla casa madre. E, forse, qualche novità per l’utente finale.Mentre Asus e Acer continuano a coltivare l’orto di Android con nuovi modelli di tablet in arrivo nel 2013, c’è chi semina invece nel campo di Windows: è Htc, azienda che secondo Bloomberg sarebbe in procinto di introdurre due nuovi modelli di Pc a tavoletta basati su piattaforma Windows RT. Si tratterà di un 7 pollici, misura ormai standard e inseguita anche dagli altri due produttori taiwanesi sopra menzionati, e di un 12 pollici, entrambi funzionanti grazie a processori Qualcomm. Sei mesi fa fonti confidenziali riportare da Engadget avevano escluso l’eventualità di un lavoro a braccetto fra Microsoft e Htc in campo tablet, a causa dell’insufficiente esperienza della compagnia di Taiwan per questa specifica categoria di prodotto. I nuovi rumors smentiscono però questa ipotesi, e prefigurano invece un allargamento dell’offerta mobile di Htc su ambiente Windows, con l’affiancamento dei tablet agli smartphone basati su Windows Phone presentati quest’anno.

Un’ulteriore indicazione riguarda la data di messa in commercio dei due tablet Windows RT: arriveranno nel terzo trimestre del 2013. La gola profonda di Bloomberg ha infine parlato di un incontro fra Steve Ballmer e l’amministratore delegato di Htc, Peter Chou, in cui i due avrebbero discusso di future partnership intorno ai Windows Phone. Che Nokia debba iniziare a preoccuparsi? Dopo il Kindle Fire di Amazon, il Nexus 7 di Google e Asus avrà presto un altro concorrente temibile a competere nel segmento dei tablet da 7 pollici basati su Android: si tratta del nuovo Iconia B1 di Acer, da poco passato al vaglio della Federal Communications Commission statunitense e atteso probabilmente al prossimo Ces di LasVegas, l’8 gennaio, per le presentazioni ufficiali. A far già discutere è il prezzo: la versione WiFi-only costerà forse addirittura solo 99 dollari (altre voci parlano di 129 dollari), quella con il 3G una cifra compresa fra i 129 e i 150 dollari.Proposte di prezzo più accessibili rispetto ai 249 dollari del Nexus 7, a fronte di specifiche tecniche leggermente inferiori ma comunque di tutto rispetto e della presenza di Android nella versione Jelly Bean. Secondo informazioni non ufficiali, e riprese un po’ da tutti i siti hi-tech stranieri, l’Iconia B1 monterà uno schermo da 1024 x 600 pixel (è la risoluzione, forse, il punto più debole) e conterrà al suo interno un processore Mediatek dual-core da 1,2 GHz, Gpu PowerVR SGX 531, 512MB di Ram e 8 GB di storage, espandibili sia attraverso scheda microSD, sia tramite Sim card.

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