November 09, 2014

Batteria Fujitsu FMVNBP186

La strategia per raggiungere l'ambizioso obiettivo è quella spiegata anche da Gianfranco Lanci di recente: "oltre alle vendite localizzate e alla distribuzione nei principali mercati, Lenovo sta incrementando la presenza produttiva nei Paesi più importanti, sta aumentando investimenti in R&D e sta stendendo le basi per portare avanti in modo ancora più deciso la strategia Protect & Attack".
L'obiettivo è ambizioso, ma i concorrenti al momento hanno altri problemi su cui concentrarsi:

Il bilancio di fine anno sarà in rosso. Non accadeva dal 2011
Lo stato di crisi dei Pc, intanto, è ai massimi storici. Le stime ufficiali di Gartner e IDC circoscritte al terzo trimestre 2012 sono ancora più nere: secondo Gartner il terzo trimestre è in flessione dell'8,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre IDC ha calcolato un ribasso dell'8,6%, peggiore di qualsiasi aspettativa.E non finisce qui. Per la prima volta da 11 anni a questa parte le vendite saranno più basse dell'anno precedente. I produttori di computer non riusciranno a pareggiare nemmeno il lieve incremento dello scorso anno in quanto, lo dice l'ultima rilevazione di IHS iSuppli si registrerà a fine 2012 una contrazione di domanda dell'1,2 percento. In totale saranno consegnati 348,7 milioni di computer, rispetto ai 352,8 milioni di pezzi spediti nel 2011.

Stando alle indiscrezioni pubblicate dal sito specializzato Modaco, il terminale in questione sarà infine dotato di schermo touch a tecnologia True-HD Ips da 1.280 x 768 pixel di risoluzione e una camerca digitale con sensore da 8.0 megapixel e verrà lanciato con il corredo di un ricaricatore wireless. Motorola Mobility evolve, per sua scelta o per volontà altrui. È un momento di transizione quello vissuto dall’azienda acquisita da Google, che da un lato subisce le decisioni figlie della strategia di BigG, ovvero l’abbandono della telefonia mobile tradizionale in favore del solo segmento degli smartphone, con conseguenti tagli di produzione e personale; e che dall’altro lato fa shopping di piccole società incorporando Viewdle, impresa della Silivon Valley titolare di tecnologie di riconoscimento facciale e realtà aumentata.

I tagli voluti da Google rientrano in un più ampio piano di ristrutturazione e coinvolgeranno soprattutto la forza lavoro delle fabbriche asiatiche e di altre aree al di fuori degli States: si parla di un ridimensionamento pari al 20% dell’attuale parco dipendenti di Motorola, con la prospettiva di risparmiare 300 milioni di dollari.In questo quadro a luci e ombre, una piccola delusione per Motorola riguarda un’altra notizia trapelata in questi giorni: l’abbandono del progetto "Webtop”, un nuovo concept lanciato qualche mese fa con il modello Motorola Atrix 4G. Una sperimentazione che avrebbe dovuto dare il via a un nuovo approccio "smartphone-centrico” al computing, dal momento che una volta inserito in un dock il telefono è in grado di trasferire la propria interfaccia su un laptop, diventandone il motore pensante.

Motorola ha spiegato di essere stata costretta a rinunciare all’idea a causa dei costi del progetto, uniti ad alcuni ostacoli tecnici: su tutti, il fatto che la potenza di calcolo dello smartphone non fosse sufficiente per una buona user experience da Pc. In tempi recenti, Asus ha tentato una strada simile con il suo Padfone, un dispositivo componibile che unisce smartphone e tablet: un prodotto sui generis, che ancora non è riuscito a fare tendenza ma che traccia un’ipotesi su un’evoluzione possibile. Nel frattempo, Motorola torna a concentrarsi sui "fondamentali” e su un futuro più vicino e tangibile, fatto di telefoni e applicazioni smart.
Acer, Asus, Dell, Fujitsu, HP, Lenovo, Lg Electronics, Samsung e Zte: in rigoroso ordine alfabetico sono questi i vendor che salteranno da subito sul carro del nuovo sistema operativo di Microsoft utilizzando, per i rispettivi pc a tavoletta e convertibili, i processori Atom e Core di ultima generazione.

Gli analisti hanno accolto con un certo scetticismo la notizia, dal momento che un prezzo inferiore ai 100 euro, anche per la variante più povera di spazio di archiviazione o caratteristiche tecniche di pregio, sembra un po’ irrealistico per un device che monti componentistica Asus in abbinamento al sistema operativo Android.Quel che è certo è che, dopo l’ingresso nell’arena tablet da parte di Amazon con il suo Kindle Fire – e specie dopo l’arrivo della seconda versione del Fire anche nei negozi del Vecchio Continente – la competizione fra i produttori intenzionati a presidiare la fascia medio-bassa del mercato si è fatta più serrata.

La tavoletta Kindle, infatti, è proposta a 199 euro nella variante da 16 GB e a 249 euro in quella da 32 GB (entrambe già acquistabili in preordine dal sito di Amazon). L’attuale Nexus 7 da 16 GB costa invece 249 euro: per considerare attendibili i rumors di cui sopra, bisognerebbe ipotizzare che Google e Asus vogliano fare una serie di rinunce hardware o software non da poco.
Tablet e Pc potrebbero installare sia Windows RT sia Android in dual boot, se i produttori fossero interessati a sviluppare questa caratteristica. Lo sostiene l'azienda Insyde Software, specializzata nella produzione di firmware e strumenti di avvio.

Il punto è che probabilmente ci sono accordi commerciali e di fornitura che non rendono facile la sua applicazione pratica. Asus e Samsung, per fare un esempio, avranno sicuramente stretto accordi con Microsoft per la fornitura di Windows, e c'è da scommettere che l'azienda di Redmond non li avrebbe sottoscritti se avesse saputo che i tablet avrebbero avuto anche "il lato oscuro della forza". Peccato perché l'idea è interessante, speriamo che in futuro qualcuno la prenderà seriamente in considerazione.In tempismo quasi sincronizzato con il lancio italiano del Nexus 7 di Asus e Google e in anticipo sul (ventilato) iPad Mini di Apple, Amazon porta finalmente il suo tablet sul mercato nostrano, in due varianti: Kindle Fire e Kindle Fire HD. È passato un anno dal lancio mondiale della prima versione del Kindle Fire, premiato con il record storico di vendita per singolo articolo su Amazon, mai arrivato in Italia, e c’è da chiedersi se il successo verrà bissato anche dai due tablet discendenti. Due tavolette da 7 pollici (per quella HD anche una declinazione da 8,9 pollici) che puntano a intercettare la cosiddetta "pancia” del mercato. Ovvero la fascia d’utenza interessata a dispositivi piccoli e compatti, funzionali supporto alla navigazione, alla fruizione multimediale e – come da DNA di Amazon – alla lettura di libri digitali.

I due dispositivi godono dunque di un posizionamento ben definito, diverso tanto da quello dell’iPad classico, quanto da quello dell’ondata di nuovi tablet-netbook ibridi basati su Windows 8 presentati in queste settimane da molti produttori, da HP a Samsung, passando per Sony, Acer e Asus. Nel caso del Kindle Fire HD, va detto però che non si tratta nemmeno della classica mini-tavoletta, bensì di un device che Amazon si spinge a definire come "il tablet da 7 pollici più avanzato del mondo”. La sensazione, passeggiando fra gli stand di Ifa 2012, è che – per qualche giorno almeno – dei prodotti made in Cupertino (e della guerra dei brevetti) – si può tranquillamente fare a meno. L’assunto, provocatorio, è il seguente: se non esistessero l’iPhone, l’iPad e tutti gli altri prodotti della Mela, appassionati di tecnologia e comuni consumatori avrebbero modo di dilettarsi con prodotti altrettanto cool, funzionali e capaci di regalare un’esperienza d’uso tale da appagare anche i palati più fini? La risposta, che arriva direttamente dalla Messe di Berlino, è affermativa.

E offre anche una postilla non trascurabile: aziende come Sony o Samsung hanno portato in vetrina soluzioni d’avanguardia in almeno una mezza dozzina di diverse categorie di prodotto: Tv, digital imaging, smartphone, computer, tablet, accessori audio, gaming. Apple può vantare tale trasversale capacità "innovativa”? No, e il gap aumenta se si amplia il discorso al mondo del bianco (una delle peculiarità recenti di Ifa), di tutti quegli elettrodomestici intelligenti a bordo dei quali operano schermi touch, software e pure le immancabili apps.Da Berlino arrivano, provocazioni a parte, anche messaggi più pragmatici Prendiamo il fronte tablet: l’arrivo di Windows 8 mette di fatto in un angolo Android per ciò che concerne i pc a tavoletta con velleità professionali e business oriented. Di modelli basati sulla nuova versione Jelly Bean della piattaforma mobile di Google se ne sono contati sulle dita di una mano (tre sono di Lenovo, presente anche con un modello da sette pollici) e sembra proprio che i vendor abbiano fatto una scelta di campo.

In attesa del verdetto definitivo del processo di San Jose che ha decretato la vittoria di Apple, atteso per il 20 settembre, Ifa 2012 sancisce che la categoria dei "phablet” (oggetti a metà strada fra smartphone e tablet) è un ulteriore terreno dove si giocherà la supremazia in campo hi-tech. Ultima provocazione: questa categoria di device non è ancora presente nel catalogo di Apple.

Non di soli tablet, ormai, è fatto il mondo del computing basato su interazione tattile: Acer ha infatti scelto di portare lo schermo touch sui suoi nuovi ultrabook e notebook della gamma Aspire, presentati in questi giorni congiuntamente a due Pc a tavoletta Iconia. Aspire M3 touch Series, Aspire V5 touch Series, Aspire S7 Ultrabook, Iconia W510 e W700: ecco i nomi del quintetto di novità, caratterizzate da un generale miglioramento delle specifiche tecniche – a cominciare da peso e spessore – e dalla presenza dell’ultimo sistema operativo di Microsoft.
Il primo fra i due ultrasottili, l’Aspire M3, punta sul comfort di visione di un pannello touch da 15,6 pollici con dieci punti di contatto. Il produttore ha ridotto a 22 millimetri lo spessore e a 2,3 chili il peso del dispositivo, le cui performance sono affidate a processori Intel Core di ultima generazione e chip grafici Nvidia GeForce GT640M. Oltre che alla potenza e fluidità dell’esperienza multimediale, Acer ha pensato più in generale a garantire velocità e sprint al suo nuovo modello, per esempio con la tecnologia proprietaria Green Instant-On, che risveglia il sistema dalla modalità sleep in 1,5 secondi, e con Instant Connect, che realizza il collegamento a Internet in 2,5 secondi. Lo chassis è in alluminio.

Per i suoi due nuovi tablet Iconia, i primi equipaggiati con Windows 8, Acer punta sui formati da 11,6 e 10 pollici, rispettivamente con i modelli Iconia W700 e W500. Il primo è, nelle intenzioni dichiarate del produttore, un dispositivo in cui si combinano ergonomia, utilizzo user-friendly e performance paragonabili a quelle di un notebook. Particolari caratteristiche di pregio multimediale sono la risoluzione Full HD dello schermo e il Dolby Home Theater v4, oltre a una webcam capace di scattare foto in alta risoluzione e catturare video a 1080p.L’Iconia W510, leggermente più piccolo, si distingue anch’esso per il design con tastiera estraibile (con batteria aggiuntiva che estende l’autonomia fino a 18 ore) e costruito intorno al concetto di "tri-mode”: toccare, scrivere e vedere, trasformando il device a seconda dell’utilizzo ruotandone la base fino a 195 gradi. Non mancano le tecnologie Always On e Always Connect.

Posted by: traumvondir at 06:09 AM | No Comments | Add Comment
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