January 31, 2015

Batteria ASUS Eee PC 1015T

Secondo gli ultimi dati, infatti, Acer è slittata al quarto posto nella classifica mondiale, sorpassata da Dell e Lenovo oltre che da HP, che è stato l'ultimo obiettivo sfiorato da Lanci per un soffio (Lenovo sorpassa Acer: terzo posto globale nei PC). Nel secondo trimestre del 2011 l'azienda taiwanese ha perso il 10,1 percento di market share rispetto allo stesso periodo del 2010, ha mancato l'obiettivo dei tablet tanto da dover ridurre la produzione da 5-7 milioni di unità a 2,5 milioni di unità (Acer manca l'obiettivo: tablet sotto del 50 percento). Dopo l'addio di Lanci Acer ha messo a segno una serie di risultati indiscutibilmente negativi Non ultimo, l'azienda ha dovuto ammettere che le spedizioni dei notebook, fiore all'occhiello dell'azienda ai tempi diLanci, quest'anno cresceranno con percentuali a una singola cifra, cosa che non si vedeva da tempo immemore in casa Acer. A questo panorama desolante c'è da aggiungere il grosso problema delle eccedenze di magazzino scoperte in Europa, che non saranno del tutto smaltite fino alla fine del terzo trimestre, con tutti i costi e le perdite che questo comporta.

Non ci sono conferme ufficiali sul fatto che Acer abbia ricontattato Lanci, ma in caso positivo non ci sarebbe certo bisogno di chiedersene i motivi. L'unico nodo che sembra ancora da sciogliere, secondo il Digitimes, riguarda il contratto di non concorrenza sottoscritto da Gianfranco Lanci con Acer al momento delle dimissioni, che impedirebbe al manager di andare a lavorare per aziende concorrenti per un periodo di un anno. Secondo le fonti del quotidiano tawainese, tuttavia, Samsung starebbe già negoziando con Acer per scioglierlo: Gianfranco Lanci è troppo prezioso e ricercato per aspettare marzo del 2012 per averlo a bordo.

L'obiettivo che si sarebbe posta Samsung con il reclutamento di Lanci,infatti, sarebbe un incremento delle vendite dei notebook del 60 percento già nel 2011. Secondo dati IDC, Samsung nel 2010 ha spedito circa 9,9 milioni di notebook ed era classificato come il settimo più grande fornitore a livello mondiale. Il manager italiano ha detto di non poter confermare o smentire le informazioni, che non sono ufficiali.L’affondo del numero uno del produttore di chip inglese al Computex è stato esplicito: il 50% dei notebook utilizzerà, entro i prossimi quattro anni, processori ARM. Quello del Ceo della casa californiana altrettanto netto: Intel sta sbagliando a concentrarsi su tablet e smartphone, non ha prodotti validi e perderà la leadership nei PC.

È stato il presidente di ARM in persona, Tudor Brown, a gettare il classico sasso nello stagno nella giornata di apertura del Computex 2011. Il monito lanciato al mercato è in sostanza il seguente: grazie ai propri chip il produttore inglese si aggiudicherà la metà del mercato dei processori per computer portatili entro il 2015. Oggi, ha precisato Brown, "oggi copriamo circa il 10% delle vendite di chip per pc mobili, entro la fine del 2011 la nostra quota arriverà al 15% grazie alla crescita del mercato dei tablet e nel 2015 andremo a superare il 50%”.Le convinzioni di ARM si fondano su due elementi: l’esplosione della domanda per le tavolette e le capacità del processore Cortex A15, che dovrebbe arrivare sul mercato fra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, sia in versione dual core che in configurazione quad core. Il chip in questione dovrebbe essere indirizzato in prima battuta a tablet e smartphone ma non è escluso che possa andare ad equipaggiare notebook e desktop con Windows 8 e anche i server.

Il prodotto in questione, in rampa di lancio a fine estate o al più tardi nelquartotrimestre dell’anno, è un portatile costruito in lega di alluminio che limiterà lo spessore massimo dello chassis a soli 17 millimetri e che ha fra le sue peculiarità (inizialmente monterà un chip Sansy Bridge a 32 nanometri) la funzione Instant On, grazie alla quale il sistema torna operativo dalla modalità "sleep” in soli due secondi.
Il mercato dei PC è calato di quasi il 18% nell'Europa Occidentale, nel primo trimestre del 2011. S'interrompe così – bruscamente - una tendenza positiva che durava dal secondo trimestre del 2009. Il calo tuttavia è dovuto almeno in parte a stime più alte, che hanno spinto a riempire i magazzini più del dovuto. Stabilire le ragioni di questa contrazione potrebbe essere complesso. Ci sono consumatori che stanno semplicemente risparmiando, e altri che si stanno orientando su prodotti diversi, vale a dire i tablet multimediali. Il risultato comune, secondo Gartner, è che la vita media di un PC si allunga.

Un'affermazione sostenuta dal fatto che se si guarda solo al settore consumer il calo è del 25%, e sono i netbook a soffrire maggiormente. Nel settore business, invece, la contrazione è "solo" di otto punti percentuale.A proposito dell'accresciuta longevità dei PC, c'è un altro possibile "colpevole" che Gartner non cita. Almeno nel settore consumer, infatti, Windows 7 ha ridotto i requisiti di sistema rispetto a Vista. In altre parole, anche un vecchio – e poco prestante – computer, può offrire ancora molto, insieme al nuovo SOMicrosoft. D'altra parte questo prodotto ha sopratutto spinto il mercato dei PC, nel primo semestre del 2009.

Tra i produttori, la classifica non mostra variazioni rilevanti. HP è ancora in testa, seguita da Acer, Dell e Asus. Al quinto posto troviamo Apple, l'unico produttore ad aver aumentato le vendite. Se guardiamo alle quote di mercato, invece, il leader HP riesce a rosicchiare qualcosa dai propri inseguitori, Acer e Dell. Continua a crescere, come nel resto del mondo, la taiwanese Asus, ma ancora una volta il valore più alto è quello di Apple.La crescita dell'azienda di Cupertino è certamente un dato contrastante, che merita qualche attenzione in più. Apple dopotutto si rivolge quasi esclusivamente al settore consumer (salvo poche eccezioni), cioè quello che ha fatto segnare il calo più sensibile. Eppure la casa della mela riesce a far segnare un trend positivo, e per di più vendendo prodotti che costano mediamente più della concorrenza – o almeno è così che molti la pensano.

Per il momento c’è una sola azienda che può dire, numeri alla mano, che le tavolette sono un business vantaggioso. E questa azienda è "naturalmente” Apple. Perché questo? La risposta sta nei numeri snocciolati dagli analisti di Canalys e relativi alle vendite globali di personal computer nel primo trimestre del 2011. Ebbene la società di Cupertino avrebbe venduto da gennaio a marzo complessivamente 8,4 milioni di unità fra Mac e iPad, registrando un incremento del 188% rispetto ai primi tre mesi del 2010 (solo Lenovo e Toshiba, fra le big, possono esibire risultati in attivo) e posizionandosi di diritto al quarto posto assoluto nella classifica dei vendor di pc.

Cosa significa questo dato? Assumendo il fatto che i tablet sono parte integrante della macro categoria dei personal computer, significa che la società di Steve Jobs non solo domina un settore in fortissima crescita (che prima o poi vedrà la riscossa di Android) ma ne sfrutta l’onda lunga per vendere a consumatori ed aziende anche un numero consistente di macchine Mac.
C’è quindi una riflessione da fare, oltre a quella di partenza che vede ilboomdell’iPad aver giovato finora solo a Cupertino. Nel medio e lungo termine cosa potrà succedere a chi, nei tablet, è partito in ritardo, non ha un prodotto ad hoc e si trova costretto a inventarsi un business model (terminale/servizi/applicazioni) per il quale non ha dimestichezza e capacità adeguate? La domanda andrebbe rivolta in ordine sparso alle varie Acer, Asus, Dell e anche a quella Microsoft che proprio in relazione alla frenata delle vendite di pc - causato dalla cannibalizzazione di netbook e notebook di fascia bassa operata dai tablet - ha dovuto registrare un discreto calo (del 4,4%) dei ricavi della divisione Windows.

Meglio però subito sgombrare il campo da quelle che sono possibili interpretazioni. La casa di Redmond non ha ancora un sistema operativo ad hoc per le tavolette. E questo è un dato di fatto. Ha perso probabilmente tempo nel capire se Windows 7 era adatto a contrastare iOs e magari non creduto a dovere nell’opportunità di adattare la piattaforma Windows Phone. E fin qui le critiche alle scelte di Steve Ballmer & Co. sono lecite. Ma Microsoft resta pur sempre una compagnia che produce utili di oltre cinque miliardi di dollari su un fatturato di circa 16 miliardi (questa l’essenza dell’ultima trimestrale, chiusa con un margine operativo del 35%) e quindi può, in questo momento almeno, aspettare tranquilla che il comparto dei tablet passi da nicchia a mass market. Se Steve Jobs può giustamente filosofeggiare che stiamo entrando nell’era del post pc è anche vero infatti che il rapporto fra pc e iPad venduti (oltre 80milionicontro 4,7 milioni il bilancio del primo trimestre secondo IDC) è al momento di 16 a uno.

Per contro, è altrettanto inconfutabile il crollo inarrestabile della domanda di netbook (meno 40% il saldo negativo in volumi dei primi tre mesi rispetto allo stesso periodo del 2010) e per Microsoft e Intel – il binomio Windows Xp-Atom detiene oltre il 90% di questo mercato – tale fenomeno costituisce una conseguente riduzione automatica delle entrate. Quella che deve vincere il gigante del software è però una battaglia di ben più ampio respiro, e cioè quella di continuare a convincere la maggior parte dei consumatori che, al momento di sostituire il vecchio notebook, la cosa buona e giusta da fare è comprarsene un altro, lasciando da parte l’idea di mettersi in borsa un tablet.

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Batteria Acer Iconia Tab W500

In attesa degli attesi botti delle grandi firme dell’informatica – Ibm, Hp e Oracle, a detta degli analisti, daranno ulteriore seguito al ciclo di acquisizioni miliardarie concretizzate nel 2010 con particolare attenzione alle start up emergenti in campo cloud, security e storage – i riflettori sono puntati su Las Vegas, dove il 6 gennaio apre i battenti l’edizione 2011 del Consumer Electronic Show. Certo nella città del divertimento non si parlerà di database e infrastrutture It ma il Ces è un appuntamento assai importante per l’industria hi-tech nel suo complesso. E la presenza dei grossi calibri del settore – Steve Ballmer, il Ceo di Microsoft, aprirà di fatto la kermesse mercoledi con il suo atteso intervento "tablet oriented” – non fa checonfermarnela valenza.

Al di là dei tanti nuovi prodotti in vetrina, ci sarà innanzitutto da capire se se ci sono le condizioni per poter dire che la crisi economica è definitivamente alle spalle. In termini complessivi, l’industria Ict promette una crescita discreta, nell’ordine del 4% rispetto ai valori di consuntivo del 2010. Certo vi sono comparti, prettamente consumer ma con sempre più intersezioni con il mondo business, che continueranno a far segnare incrementi di domanda assai robusti, ben oltre la classica doppia cifra. Fra questi, e non è una novità, vi sono sicuramente smartphone e tablet, mentre un altro filone che si annuncia scoppiettante (e di cui si parlerà molto anche a Las Vegas) è quello dei servizi cloud. Tutto ormai, può essere accessibile da remoto e in mobilità nella nuvola, dalla musica e dalle apps da scaricare sul telefonino ai sistemi di produttività aziendali (come Google Apps for Business e Office 365) da utilizzare via pc portatile e tablet.

In materia di tablet, il 2011 sarà l’anno della caccia all’iPad. Chi, fraSamsung, Research in Motion e vari altri, vestirà i panni di reale concorrente di Apple? Al momento siamo ancora nel campo delle ipotesi e i numeri che snocciolano in serie gli analisti vedono ancora la tavoletta della Mela il prodotto che dominerà in lungo e in largo questo comparto. Dei previsti 50 milioni di media tablet che si venderanno quest’anno, l’iPad potrebbe catturare una fetta di mercato non inferiore al 70% mentre uno dei suoi rivali più attesi, il Blackberry PlayBook, è accreditato di un business da 2,5 milioni di esemplari (a un prezzo medio di 430 dollari l’uno). Poi ci sono i PalmPad di Hp con a bordo il sistema operativo Webos e soprattutto le tavolette Android, vero e proprio ago della bilancia di un mercato che sì si annuncia ricco ma forse non abbastanza da poter mantenere (leggi economie di scala e margini di profitto) tutti.
I pc a tavoletta di nuova generazione, di cui a Las Vegas un anno fa si vide di fatto un solo prototipo (lo slate di Hp con a bordo Windows 7), hanno nel frattempo fatto terra bruciata o quasi dei device mobili che avrebbero dovuto cambiare usi e abitudini degli utenti, consumer e business. Di smartbook, come l’avveniristico Skylight di Lenovo (una via di mezzo fra smartphone e netbook) presentato in anteprima mondiale proprio in occasione del Ces 2010, non se ne sente praticamente più parlare. Gli stessi pc bonsai hanno sofferto e soffriranno a maggior ragione l’anno venturo la "straordinaria” popolarità dei media tablet touchscreen, che qualcuno (Gartner) ha pronosticato poter ambire a una fetta del 10% del mercato globale dei personal computer entro il 2014. L’iPad ha quindi rotto gli equilibri di un intero settore, così come capitò con l’iPhone nel 2007, e aperto nel contempo un nuovo fronte di sfida, quello che li vede antagonisti agli ebook reader, dove a farla da padrone oggi è una certa Amazon.

A Las Vegas Microsoft presenterà le sue tavolette Windows (con Samsung e Dell) e da Steve Ballmer si attendono precisi segnali finalizzati a poter capire quale ruolo giocherà la società che domina tutt’ora il business dei software per pc nella sempre più affollata arena dei mini computer mobili multimediali. Un’arena che vedrà scendere in campo praticamente tutte le grandi firme del computing e dei cellulari (Hp Acer, Asus, Motorola e Lg), che vedrà fronteggiarsi Google, Apple e Microsoft per la supremazia a livello di piattaforme operative e che registrerà una sempre più accesa battaglia anche nel campo dei chip, con Intel, Qualcomm, Nvidia e Amd a giocarsi le rispettive carte a livello di processori e unità grafiche. Dell sta scomoda sul gradino più basso del podio, e dopo un secondo trimestre traballante riprende la medaglia d'argento e ringrazia Acer per non essere riuscita a vedere quanto avrebbe voluto nel trezo trimestredell'anno.

I dati questa volta sono di iSuppli e non fanno che confermare i dati di vendita che abbiamo riportato nelle scorse settimane: nonostante un parziale recupero (Terzo trimestre: HP prende il volo, Acer recupera), la performance di Acer nel terzo trimestre è stata sotto tono (HP e Acer in calo a novembre, colpa dei Tablet). Nello stesso periodo Dell ha consegnato 11,3 milioni di computer, migliorando la sua prestazione del 7,2 percento rispetto ai 10,5 milioni di pc che aveva venduto nel secondo trimestre. Tanto è bastato per consegnare al produttore statunitense una percentuale di market share del 12,8 percento e restituirgli la seconda posizione a livello mondiale. Confrontando i risultati con quelli annuali del 2009, il numero di unità consegnate da Dell è aumentato del 9,3 percento, mentre Acer risulta in flessione dello 0,7 percento. HP, che mantiene la leadership di mercato, ha registrato invece una flessione dello 0,2 percento.

Matthew Wilkins, analista del settore computer di iSuppli, ha spiegato che "Dell nel terzo trimestre continua a beneficiare della crescita del settore professionale, al contrario di quello consumer che è stato in flessione perché il periodo del back-to-school non ha registrato un tasso di vendite al livello degli altri anni. I sistemi professionali di fascia bassa hanno invece registrato ottime vendite. Acer è più focalizzata sul settore consumer e quindi ha perso quote di mercato, mentre Dell e HP, che da tempo ormai sono più indirizzate alle aziende, hanno beneficiato della situazione”. Al quarto posto della classifica aggiornata da iSuppli si conferma Lenovo, con una crescita del 32,9 percento rispetto allo stesso periodo del 2009. Quinto posto, invece, per Asus, con un incremento delle vendite del 29 percento: abbastanza per sorpassare Toshiba, che ora è in sesta posizione. Il primo portatile identificato dal "look Lamborghini" e costruito da Asus è arrivato sul mercato nel 2005. Da allora, il produttore ha sempre avuto a listino un prodotto contraddistinto dal marchio della casa automobilistica.

La serie P sono particolarmente versate per le presentazioni perché hanno hotkey studiate per controllare meglio le funzionalità durante le presentazioni.
La struttura dei nuovi netbook Asus Eee PC 1018P è interamente in alluminio che conferisce solidità e rende più esclusivi questi pc. In due diverse colorazioni, Brushed Black e Etch White, Eee PC 1018P presenta un’originale finitura "brushed” nella parte interna (touchpad epoggiapolsi) che contribuisce a rendere la superficie più resistente alle impronte, mentre esternamente la cover assume aspetto differente in funzione della scelta di colore: nera, con effetto "satinato”; bianca, con motivo a rilievo per una maggiore resistenza a graffi ed abrasioni.

iSuppli ha fatto queste stime che assicurano ad Apple il dominio completo per il triennio nel mercato tablet nonostante gli attacchi che iPad subirà dai competitor.
Soprattutto quelli basati su Android (e dialetti, soprattutto il tablet made by Google basato su Chrome OS che si vedrà a fine novembre) ma anche le attese novità da parte HP (tablet sia Windows sia WebOS, il sistema operativo della acquisita Palm), le soluzioni che emergeranno da Intel-Nokia con MeeGo come sistema operativo, e quanto Research in Motion potrà proporre con il BlackPad basato su QNX (il sistema operativo Linux molto utilizzato in ambito automotive e in mille altri apparati con OS nascosto nell'hardware), quanto faranno Lenovo, Dell, Acer, Asus, Samsung (con la variante del telefono Galaxy) e chi porterà Windows 7 sui tablet.

La commistione deve essere piaciuta al pubblico e al management della multinazionale dei Pc, se è vero che nel 2011, per la prima volta, i modelli "da gara" saranno due.Si tratta di un netbook, il VX6, sul mercato in questi giorni, che sotto l'aspetto aggressivo tipico della casa automobilistica, nasconde componenti, e quindi prestazioni, da notebook. Cuore del sistema è il processore Intel Atom D525 dual core con frequenza di 1.8 GHz. Lo schermo è un 12,1 pollici, li sottosistema video è Ion2 di nVidia;l'audioè assicurato da un mini-sistema IcePower, studiato congiuntamente con Bang&Olufsen.
Il prezzo, 599 euro, lo pone al top della categoria dei netbook e spesso oltre il confine dei notebook. Si tratta, però di un vero campione di velocità. Peccato il peso (1,42 chilogrammi), superiore a quello dei concorrenti. Avremmo visto meglio, per un prodotto di categoria così alta, l'utilizzo di materiali ultraleggeri.

L'Asus-Lamborghini VX7, che arriverà sul mercato nei primi mesi del 2011, è invece un vero e proprio "mostro". A parte l'impatto estetico quantomeno estremo, spigoli e soluzioni di continuità mai visti prima su un notebook, il 15,6 pollici (full hd) sarà dotato di potenza da vendere, proprio come la Murcielago a cui si ispira. Il prezzo non è ancora stato definito, ma anche in questo caso sarà al top, vista la presenza di processori Intel di ultima generazione (i3, i5 e i7), abbondante quantità di memoria e di un sistema audio realizato con Bang & Olufsen. Di grande impatto le prese d'aria posteriori, non solo un escamotage estetico per ricordare la Lamborghini Murcielago.
Asus presenta du nuove famiglie di notebook rivolte all'utentebusiness: le serie B e P. Alcuni dei modelli utilizzeranno le batterie di tipo Boston-Power per garantire una maggiore efficienza e durata utile di funzionamento oltre ad essere garantite tre anni e con una efficienza per oltre 900 cicli di carica (il triplo delle batterie standard agli ioni di Litio). Altra nota di differenziazione è la tecnologia ASUS Xpress Charge che in 90 minuti le fa ricaricare fino al 90%.

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January 27, 2015

Batteria Toshiba Tecra A9

Prevista una crescita record per le soluzioni enterprise e i servizi Costano troppo e non hanno elementi distintivi. Questa l’accusa che grava in capo alla nuova categoria di computer portatili. Per ora il boom è rimandato: nel 2012 impatteranno solo sul 20% delle vendite totali di notebook e gli europei, secondo i dati raccolti da Digitimes, continuano a preferire i notebook tradizionali da 15 pollici.Lo dicono tutti, e a ragion veduta: quest’anno sarà l’anno degli ultrabook (oltre che dei tablet). L’ultima edizione del Consumer Electronics Show è stata in tal senso sintomatica e ha dato un chiaro segnale circa le prospettive dell’industria dei computer.

A Las Vegas sono sfilati in passerella molte delle novità - a firma delle varie Acer, Asus, Lenovo e via dicendo – che vedremo invadere il mercato nei prossimi mesi.
Se Intel, che ha fortemente voluto questa "nuova” categoria di portatili, hasicuramentefatto un ottimo lavoro (spalla a spalla con i produttori) dal punto di vista progettuale ed ingegneristico – gli ultrabook sono belli da vedere e vantano in molti casi anche ragguardevoli specifiche tecniche, oltre che parametri molto interessanti in fatto di efficienza energetica – rimangono allo stato attuale vari dubbi sulla reale valenza di questi prodotti in ottica mercato. E le perplessità sono sostanzialmente legate al fattore economico, al prezzo di vendita insomma.

La maggior parte dei modelli visti finora in commercio non sono scesi infatti sotto la soglia dei 1000 dollari/1000 euro, un costo giudicato essere eccessivo per prodotti inferiori sotto il profilo prestazionale (processore, grafica) ai classici notebook e che si scontrano inevitabilmente con la presenza dei tablet. Device diversi fin che vogliamo ma oggi ancora molto più a buon mercato.

La speranza – per gli utenti e soprattutto per i vendor di Pc – è che si rivelino esatte le stime degli addetti ai lavori, che predicono per gli ultrabook un taglio dei listini nell’ordine del 20-30% già a partire dal mese prossimo. In concomitanza, fanno notare i bene informati, con il lancio dellanuovapiattaforma Ivy Bridge di Intel, che "obbligherà” necessarie revisioni al ribasso dei prezzi dei modelli già a scaffale dando un robusto impulso alla domanda dei nuovi ultraportatili. Proprio in virtù dei successi appena riscossi i manager di Asus hanno calcolato le previsioni di vendita per il prossimo anno, che prevedono la produzione e la vendita di almeno 14,7 milioni di notebook e di 4,8 milioni di netbook, un mercato che l'azienda non intende abbandonare, ma che ha ridimensionato sensibilmente in seguito al crollo dei fatturati.

Complessivamente il produttore si aspetta di vendere 19,3 milioni di unità onnicomprensive di netbook e notebook, che secondo i dati in possesso di Asus equivarrebbero a superare Dell, che nella classifica dei produttori mondiali di notebook occupa la terza posizione.Nel corso della riunione del 5 dicembre la dirigenza di Asus ha fissato anche gli obiettivi nel settore delle schede madri: dopo averne vendute 23 milioni nel 2011, intende accrescere il volume di un ulteriore 5% per passare a una produzione e vendita di 24,5-25 milioni di unità. Nel 2011 Asus ha già incrementato a sufficienza il gap con il concorrente diretto Gigabyte, quindi per il 2012 si aspetta solo di alzare i margini lordi.

Lenovo ha scalzato Delle dalla seconda posizione nella classifica mondiale delle vendite di computer – 13,9% contro 12,5% le rispettive quote di mercato - e ha quindi accorciato il gap che la separa da Hewlett Packard, che si conferma ancora una volta regina di questo segmento con una share del 18%.

A dirlo i dati di ricerca Ihs iSuppli (pubblicate in anteprima da Digitimes), secondo cui Lenovo ha spedito da luglio a settembre 12,5 milioni di unità, con una crescita del 14,5% rispetto al secondo trimestre di quest’anno e del 24,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La domanda di computer è salita a oltre 90 milioni di unità, in salita del 5,5% dal secondo quarter e del 2,6% anno su anno.

Il produttore cinese, fanno notate gli analisti, deve molto dei suoi brillanti risultati all’exploit di consegne sul mercato locale e in misura minore a quelle in Giappone (dove fa leva su una joint venture con Nec) e Germania (con il marchio Medion, acquisito in giugno). Lenovo ha quindi approfittato del momento no di Acer, le cui vendite (migliori rispetto a quelle del secondo trimestre) sono scese del 20,9% nel raffronto anno su anno, e di fatto si è accaparrata la fetta di domanda (circa 2,5 milioni di computer) lasciata per strada dall’aziendataiwanese.

Nel mirino di Lenovo c’è quindi ora Hp, che sembra per il momento inavvicinabile nonostante nel terzo trimestre abbia conosciuto un incremento in volumi solo del 5,9%, per complessivi 16,3 milioni di pc venduti. Degne di nota, infine, le prestazioni di Asus, Apple e Samsung, rispettivamente quinta, settima e ottava in classifica (al sesto posto c’è Toshiba): per tutte e tre il salto in avanti di venduto rispetto al terzo trimestre è stato del 27% per le prime due e del 36% per il chaebol coreano Gli ultrabook scenderanno di prezzo, è poco ma sicuro. A ipotecare la garanzia che i nuovi ultrasottili di Intel costeranno meno ci ha pensato Intel, che ha deciso di erogare un sussidio di cento dollari per ciascun ultrabook prodotto, per consentire ai produttori di abbassare i prezzi senza rimetterci di tasca loro.

Grazie a questa iniziativa gli ultrabook di Acer, Asus e Toshiba costeranno meno di mille dollari entro la fine dell'anno, e saranno ulteriormente convenienti nel primo trimestre del 2012, quando ci saranno sconti compresi fra il 5 e il 10 percento. Sulla scia di queste considerazioni il presidente di Acer Jim Wong ha spiegato che gli ultrabook Aspire il prossimo anno avranno quotazioni comprese fra 799 e 899 dollari, ma la svolta interessante ci sarà nel 2013, quando scivoleranno ai minimi storici con 499 dollari.Nonostantegli sforzi per realizzare prodotti di qualità, tutti si sono ormai rassegnati all'evidenza, ossia al fatto che il successo degli ultrabook passa per il prezzo, perché gli utenti non sono disposti a pagare le cifre che i "fanboy" spendono per il MacBook Air.

Riguardo ai costi è particolarmente interessante il conteggio del prezzo dei componenti pubblicato dal Digitimes, secondo cui per assemblare un ultrabook da 13 pollici con SSD ci vorrebbero 690 dollari. Di questi la CPU ha un costo compreso fra 175 e 200 dollari, l'SSD da 128 GB costa fra 140 e 150 dollari, mentre lo schermo sarebbe il componente a buon mercato: circa 50 dollari. A questo "conto della serva" vanno poi aggiunti costi di marketing e distribuzione (circa 150 dollari) e un guadagno di altri cento dollari per l'OEM.

Il contributo finanziario di Intel sarà ufficialmente erogato per condividere i costi di marketing, anche se di fatto ci saranno conti meno salati per i rifornimenti delle CPU. La sostanza è comunque che Acer, Asus e Toshiba continueranno a guadagnare come oggi, i clienti pagheranno fino al 10% in meno e Intel ci rimetterà probabilmente una montagna di quattrini. Per l'ultimo trimestre del 2011 era programmata una produzione di 300 mila unità: se anche nel primo trimestre del 2012 il quantitativo dovesse rimanere invariato, Intel dovrebbe pagare di tasca sua più o meno 30 milioni di dollari. Per comprare i nuovi notebook, però, sarà meglio aspettare dopo Natale, quando l'incentivo di Intel avrà effetto.

La tabella che illustra l'escalation del successo degli ultrabook nella visione di iSuppli indica una crescita delle vendite del 10 per cento anno su anno dal 2011 al 2015, con un passaggio da zero al 40 per cento e oltre nel giro di quattro anni. Un andamento che pare francamente un po' troppo regolare, in un mercato che è fortemente influenzato dalla crisi del settore PC e dalla carenza ciclica di alcuni dei componenti (oggi si tratta dei dischi fissi per via dell'alluvione in Tahilandia).

Del resto persino la stessa Intel non era così convinta delle previsioni rialziste sulle vendite degli ultrabook che erano state fatte negli ultimi mesi. A dirla lunga sono i dati di vendita, che parlano di consegne per un terzo di quanto era stato preventivato, e prodotti in arrivo che potrebbero dare battaglia ai nuovi portatili, uno su tutti il Kindle Fire di Amazon. Infatti, oltre a proporsi come concorrenti eletti del MacBook Air, gli ultrabook devono fronteggiare l'agguerrita concorrenza dei tablet, che hanno già spazzato via i netbook.

E' invece condivisibile l'osservazione degli analisti riguardo a Windows 8 e alfattoche il nuovo sistema operativo di Microsoft favorirà le vendite degli ultrabook. Storicamente l'annuncio di una nuova piattaforma da parte dell'azienda di Redmond ha fatto da propulsore alle vendite dei PC. Inoltre, Windows 8 dovrebbe avere un'interfaccia touchscreen avanzata e dovrebbe offrire una migliore gestione energetica, più adatta al concetto di ultraportatile.

HP ha annunciato ufficialmente il Folio 13 Ultrabook, un prodotto conforme al progetto di Intel che si pone in diretta concorrenza con i modelli già in commercio di Acer, Asus e Toshiba. La configurazione prevede un display da 13 pollici, SSD da 128 GB e nove ore di autonomia. La quotazione di 899,99 dollari lo rende un pericoloso concorrente per i modelli di Asus, Acer, Lenovo e Toshiba. A differenza di questi ultimi, pedrò HP indirizza il suo prodotto al settore professionale, dato che è possibile installare opzionalmente un chip TPM. Le opzioni contemplano anche una configurazione di profilo più basso, con processore Core i3 a 1,4 GHz. Fra le caratteristiche interessanti ci sono la tastiera retroilluminata con tasti a isola e la batteria da 6 celle, che insieme alla tecnologia HP CoolSense dovrebbe garantire un'autonomia dichiarata di 9 ore. La connettività prevede l'uscita video HDMI, lapresaEthernet, una USB 2.0 e una USB 3.0, un lettore di schede di memoria e una presa jack combinata per microfono/cuffia. Manca la tradizionale VGA.

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Batteria Toshiba PA3634U-1BRS

C’è però un partito di esperti del settore poco convinto della valenza degli ultrabook e ne predice un futuro prossimo poco incoraggiante. Mark Moskowitz, analista di JP Morgan, è per esempio dell’idea che non se ne venderanno abbastanza per risollevare le vendite fiacche di computer anche perché non hanno caratteristiche distintive che li facciano emergere rispetto ai molto più convenienti netbook.
In poche parole gli ultrabook costano troppo per le capacità che offrono e non avranno quindi il successo sperato. Siamo di fronte a un’opinione troppo Apple (iPad) oriented? Può darsi. Ma le attuali difficoltà degli ultrabook nel fare breccia fra i consumatori sono un dato di fatto.

Prendiamo ad esempio le proiezioni di vendita che Digitimes ha recentemente pubblicato citando come fonte i produttori di componenti taiwanesi. Gli ultrabook, su scala globale, arriveranno al massimo a coprire il 20% delle vendite totali di computer portatili e non il 40% come a suo tempo predetto. In Europa, in particolare, l’utenza sembra essere più attratta dai notebook con schermo da 15 pollici o superiori, che continueranno ad essere la fascia di prodotto più venduta, con una quotastimatafra il 40 e il 45%.

La questione lascia quindi aperti diversi interrogativi. Il primo: l’avvento annunciato dei form factor da 14 pollici (i Samsung Serie 5 e gli Envy 14 Spectre di HP per esempio) darà agli ultrabook una maggiore rilevanza nei cataloghi dei vendor e sugli scaffali dei punti vendita? Il secondo: il design, sicuramente un pregio di questa categoria (e di fatto il plus su cui Apple ha costruito le fortune del suo MacBook Air), saprà ovviare (in termini di appeal commerciale) all’evidente gap prestazionale che gli ultrabook pagano ai più potenti notebook?

Tim Cook è amministratore delegato di Apple solo da pochi mesi, ma ciò nonostante il suo lavoro è stato premiato con un bonus di 376 milioni di dollari. Il dato è emerso dalla documentazione presentata questa notte da Apple alla Securities and Exchange Commission, alla quale tutte le aziende statunitensi quotate in borsa devono rendere conto. Il premio di produzione, che è stato retribuito sotto forma di stock option, si aggiunge allo stipendio base di 1,4 milioni di dollari.Il Consiglio di Amministrazione dell'azienda di Cupertino ha giustificato il premio spiegando che la sua entità è direttamente proporzionale "ai risultati raggiunti da Cook da quando ha assunto la responsabilità della guida di Apple durante il periodo di malattia di Steve Jobs e dopo il suo decesso". Il premio maturerà in un periodo di dieci anni, una tempistica che secondo il board motiverà Cook a rimanere in azienda e declinare ulteriori offerte di lavoro vantaggiose che potrebbero presentarglisi.

Benché l'entità della cifra possa lasciare perplessi, è da riconoscere che nelsistemaimprenditoriale statunitense non è raro che ai dirigenti siano riconosciuti premi così alti, a fronte del raggiungimento degli obiettivi. In questo Cook è stato magistrale, grazie alla forza di mercato dei prodotti creati insieme a Jobs, dell'ottimo posizionamento del marchio Apple e della capacità di continuare ad attirare l'attenzione di consumatori e investitori.

La trimestrale ufficiale di Apple sarà annunciata il prossimo 24 gennaio, ma stando alle indiscrezioni, nel periodo natalizio l'azienda di Cupertino avrebbe superato i suoi record storici, vendendo 1,2 milioni di MacBook Air, 31,4 milioni di iPhone (superando la previsione ottimistica di 30 milioni di unità) e 17 milioni di iPad, surclassando anche in questo caso la previsione di 13,2 milioni di unità.Ovviamente tutte le previsioni sono da confermare con i dati ufficiali. Quel che è certo è che se il trend di crescita di Apple dovesse continuare con questi ritmi, il premio di produttività per il 2012 rischia di mettere in ridicolo al cifra stellare incassata quest'anno.L’ingresso sulla scena del Kindle Fire di Amazon ha imposto un cambio di rotta a tutti o quasi i vendor di tavolette, eccezion fatta per Apple. Questo l’assunto che si può dedurre dalle mosse operate nei giorni scorsi da Sony e Research in Motion oltreoceano. La società nipponica haridottodi 100 dollari il costo a listino della sua tavoletta Android serie S, che ora si compra negli Usa a 399,99 dollari (la versione con 16 Gbyte di memoria) e 499,99 dollari (il modello da 32Gbyte).

In casa Research in Motion, invece, il tentativo di dare una scossa alle vendite dei playbook è coinciso con il riposizionamento a listino di tutte le versioni del tablet, compresa quella da 64 Gbyte, ora disponibili a 300 dollari in promozione fino a fine gennaio. La seconda generazione del tablet di Rim è in rampa di lancio a febbraio, con il supporto per l’e-mail nativo, ed ecco quindi spiegato il motivo della nuova operazione di sconto.

Rispetto ai prezzi fissati da Sony e Rim al momento del lancio del lancio delle rispettive tavolette, la tendenza al ribasso dei prezzi all’utente finale è quanto mai evidente. E si rispecchia anche nelle scelte commerciali di altri produttori che hanno sposato la causa Android come Lenovo e Acer. Non tutto tace, dunque, nel mondo netbook, in questi mesi assediato su più fronti dall'avanzata dei tablet e dallo sviluppo degli ultrabook. L’ondata di mini pc in arrivo avrà qualche buona carta dagiocaresia in termini di prestazioni, sia di durata della batteria. Su questi due aspetti, infatti, la piattaforma Atom promette passi avanti sostanziali. Le funzionalità di gestione energetica della nuova architettura migliorano del 20% la durata della batteria del computer rispetto ai modelli precedenti, garantendo fino a 10 ore di utilizzo continuativo e diverse settimane di stand by.

Per quanto riguarda, invece, le prestazioni di calcolo e riproduzione audio/video, un motore multimediale dedicato di nuova progettazione consente la riproduzione di contenuti in alta definizione in formato 1080p e include diverse opzioni di output e visualizzazione digitale, tra cui Hdmi e DisplayPort, oltre al supporto dello standard Blu-Ray 2.0. Migliorano, a detta di Intel, anche i tempi di risposta e le prestazioni grafiche (fino a due volte superiori rispetto alla piattaforma Atom precedente, sottolinea la nota della compagnia di Santa Clara), grazie alla combinazione del Graphics Media Accelerator 3600/3650 e del controller di memoria, entrambi integrati nel corpo del processore.

Le nuove funzionalità Wireless Display e Wireless Music, inoltre, permettono di trasmettere musica in streaming dal netbook agli altoparlanti di un impianto stereo e di condividere video e foto, tramite connessioni senza fili, il computer e un televisore. Ultimo aspetto, la navigazione Internet: la tecnologia Smart Connect consente di accedere al Web all'accensione del netbook, riducendo i tempi d'attesa dall'avvio del sistema, e di ricevere gli aggiornamenti automatici di e-mail, Twitter e feed Rss anche quando il Pc è in modalità stand by. "È stato un anno difficile, condizionato dalla crisi delle economie mature e da fattori imprevedibili di natura naturale che hanno ostacolato sensibilmente la dinamica di crescita. L’ultimo esempio arriva dalla Thailandia, dove è finito sotto due metri d’acqua uno dei poli produttivo più importanti al mondo per gli hard disk. Evento che sta impattando in modo assai significativo sulla disponibilità e sui costi di questi componenti e che potrebbe andare a ridurre nel 2012 anche del 30-40% non solo la capacità dei produttori di dischi ma anche quella dei vendor di pc”.

Il quadro disegnato da Andrea Galbiati, country manager di Asus per l’Italia, in occasione dell’evento di presentazione del nuovo Eee Salte B121 non è certo dei più rassicuranti. Il rischio che lo shortage degli hard disk provochi seri problemi ai produttori di computer è elevato e lo stato dell’economia (italiana in primis) non lascia molto adito a facili entusiasmi. Eppure Asus ha diversi motivi per brindare sotto l’albero.La casa taiwanese è convinta di continuare a crescere in termini di fatturato - 12 miliardi di dollari il targetfissatoper il 2012, in salita del 25% rispetto al 2011, per ciò che concerne le attività legate al marchio – e consolidare la quinta posizione a livello mondiale nella classifica di vendita dei pc. E non solo: rafforzare il ruolo di seconda forza (dietro Lenovo) in un mercato chiave come la Cina e ribadire lo status di market leader nei notebook in alcuni specifici Paesi. Come l’Italia, dove la multinazionale asiatica primeggia con una share superiore al 30%.

Nel nostro Paese l’anno non è iniziato bene ma – osserva Galbiati – "abbiamo registrato un decollo importante di domanda a partire da metà primavera in tutti i segmenti, fatta eccezione per i provider telco. Il netbook è tornato a essere un oggetto interessante come soluzione ponte per il fatto di essere un prodotto a basso prezzo e per Asus è stato un prodotto fondamentale per la crescita sul mercato italiano, dove sviluppiamo il 60% del nostro business con l’utenza aziendale e dove abbiamo iniziato a vendere anche i desktop, un segmento che vale ancora circa 800-900mila pezzi l’anno”.
Dell’ipotesi che Microsoft possa rilevare da Nokia le attività relative agli smartphone se ne parla da tempo. Ancora prima dell’annuncio ufficiale - avvenuto a metà febbraio a Londra, nell’imminenza dell’apertura del Mobile World Congress di Barcellona – dell’alleanza che ha portato il sistema operativo Windows sui telefonini della casa scandinava. Ieri questa ipotesi è tornata alla ribalta grazie alle indiscrezioni pubblicate dal sito finlandese Talous Sanomat, secondo cui un report della Danske Bank, la maggiore banca dellaDanimarca, darebbe per certa l’operazione entro la prima metà del 2012.
I portavoce di Nokia hanno ancora una volta smentito ufficialmente la notizia, sottolineando in proposito come "la voce gira da tempo senza fondamento”. In realtà sono in molti a credere – il primo a sollevare tale ipotesi era stato Eldar Murtazin, il blogger russo da sempre bene informato sulle mosse del gigante finlandese - che fin dalla definizione dell’accordo con Microsoft sia ricorrente fra i vertici di Nokia l’intenzione di cedere la proprietà della divisione di telefonia mobile.

Asus Transformer Prime da 7 pollici, un nuovo rivale per il Kindle Fire di Amazon Fra le novità più attese e puntualmente arrivata c'era il Transformer Prime TF700T, che esordirà in Italia all'inizio dell'estate ed esibirà un pannello Lcd da 1.920 x 1.200 punti a tecnologia Super IPS+. Inoltre, al posto della fotocamera frontale da 1,3 megapixel del modello attuale, ce ne sarà una da 2.0 megapixel, più adatta per le video chat.Dalla fine di gennaio, invece, saranno sugli scaffali dei negozi italiani i Transformer Prime prima maniera, a un prezzo non ancora confermato ufficialmente mentre è difficile che sbarcheranno nel Belpaese gli Eee Pad MeMo, i tablet da 7 pollici con il pennino anch'essi oggetto di annuncio a Las Vegas.

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January 25, 2015

Batteria SONY VGP-BPS21A

Il secondo attesta una moderata crescita delle vendite di prodotti professionali - comunque in calo a consuntivo del 2,5% anno su anno - dovuta alla sostituzione dei vecchi modelli con quelli nuovi equipaggiati con Windows 7 e mette in risalto come la domanda di notebook e netbook sia scivolata indietro del 5,1% al cospetto di un segmento desktop in timidissima risalita (+0,3%). In attesa dell’arrivo sul mercato dei nuovi modelli di ultrabook con a bordo i processori Intel Ivy Bridge e, a partire dall’autunno, dei primi esemplari di notebook e desktop equipaggiati con Windows 8, c’è quindi da fare i conti con una recessione che affligge in particolare alcuni Paesi e si sente meno in altri.

Il dettaglio descritto dagli analisti è il seguente: Regno Unito e Germania registrano tutto sommato dei risultati buoni, con un bilancio in attivo del 2,4% e del 7,1% rispettivamente. Meno bene va la Francia, che evidenzia segnali incoraggianti ma chiude il periodo con un calo di venduto del 3,1%. Italia, Grecia, Portogallo e Spagna, invece, presentano la situazione peggiore e per il Bel Paese il rosso è del 18,2% per complessivi un milione e 470mila pc spediti da gennaio a marzo.Fra ivendor, in testa al ranking relativo all’Europa Occidentale, si riconferma Hewlett Packard, che incrementa leggermente la propria quota di mercato nel raffronto sui dodici mesi portandola al 22,6%. Gartner fa notare soprattutto come Acer, sebbene ancora al secondo posto, abbia perso ancora molto terreno scendendo al 14,6% e come l’altra big taiwanese dei computer, Asus, sia invece riuscita a conquistare il terzo gradino del podio (con una fetta di venduto pari al 9,5% ) scavalcando Dell.

Alle spalle della casa texana avanza quindi minacciosamente Lenovo, ed è proprio della multinazionale cinese (alla cui guida a livello Emea c’è l’ex numero uno di Acer Gianfranco Lanci) la crescita più sostenuta (34,6%) del primo trimestre. Simile ma con la sostanziale eccezione di Apple la fotografia delle vendite in Italia. Hp primeggia con il 22,3% di share davanti ad Acer, che perde lo scettro lasciando sul campo nel raffronto con il 2011 circa 200mila pezzi, scendendo dal 28,2% al 20,3%. La casa diCupertinoè quarta dietro Asus (al 17,9%) con circa 81mila Mac venduti, abbastanza per essere davanti a Dell (quinta), Toshiba e Lenovo.

La nuova soluzione basata su Android IceCream Sandwich si trasforma rapidamente da smartphone a tablet o a notebook grazie alla combinazione con gli accessori Station e Station Dock. In Italia da maggio a 699 euro, prezzo che esclude la tastiera ma include un pennino stilo funzionante anche come auricolare Bluetooth.Una sintesi di design e funzionalità all’insegna del trasformismo: questo e altro è PadFone, lo smartphone convertibile in tablet con tastiera da tempo annunciato e appena presentato ufficialmente da Asus, congiuntamente agli accessori Station e Station Dock, necessari a realizzare in poche mosse il "cambio d’abito” e di funzione di questo gadget. Candidata a diventare oggetto del desiderio hi-tech per i più attenti allo stile, oltre ai meriti estetici la soluzione presenta anche una certa dose di sostanza, poiché lo smartphone racchiude al suo interno l’ultima versione di Android, la 4.0 IceCream Sandwich. Va detto che forma e sostanza si pagano, e non poco: 699 euro per il set comprensivo di PadFone, PadFone Station e pennino Bluetooth StylusHeadset, che può essere impiegato come stilo per disegnare o scrivere sulla superficie tattile dello schermo o come auricolare per rispondere alle telefonate.

La buone carte di questa innovazione dell’azienda taiwanese non sono da sottovalutare. Il passaggio allo status di tablet si realizza inserendo il telefono nello scompartimento del PadFone Station, altrimenti detto "dockingtablet.” Il risultato è quello di avere due tavolette inserite l’una nell’altra: una più piccola, lo smartphone, con display Super Amoled da 4,3 pollici (con risoluzione 960x540 e Gorilla Glass); e una più grande, con schermo multi touch da 10,1 pollici (risoluzione 1280 x 800 pixel e Gorilla Glass). A rendere possibile l’integrazionedei due sistemi interviene la tecnologia proprietaria Asus DynamicDisplay, che permette di passare dallo schermo più compatto del PadFone a quello più ampio della PadFone Station, e viceversa, adattando automaticamente la visualizzazione delle applicazioni. Nel caso lo smartphone venga estratto dall’alloggiamento docking nel bel mezzo di un gioco o di una sessione Internet, l’app rimane aperta e non si verificano interruzioni di operabilità. A giugno è previsto l'annuncio di un tablet Android: un prodotto significativo non per le caratteristiche tecniche, che per ora non si conoscono, quanto per la scelta del sistema operativo. In passato Fujitsu ha avuto a listino e ha tuttora i prodotti Stylistic, tutti rigorosamente basati su Windows per assicurare alle aziende la piena integrazione con i sistemi aziendali, tranne il modello M350 con Android.

L'intenzione di rivolgersi al mercato consumer con un tablet multimediale concorrente all'iPad ci pare francamente un'ipotesi da scartare. L'ipotesi più papabile è che Fujitsu abbia constatato con il primo prodotto l'interesse delle aziende e che ora parta con una proposta differenziata.
Sempre a giugno è in lista l'annuncio di un notebook ultrasottile per il mainstream, ma al momento non abbiamo elementi per capire se questo prodotto sbarcherà in tutti i mercati occidentali o solo in Romania. A settembre invece è previsto un annuncio interessante: quello di un tablet modulare con tastiera staccabile, che riprende la filosofia vincente degli Eee Pad di Asus, per quello che si può vedere nella slide di presentazione.

A fine anno sarà poi la volta dei desktop all in one con display touch, ovviamente indirizzati alle aziende grazie alla caratterizzazione Thin Client e al basso consumo energetico garantito dallo Zero Client. Infine è interessante notare che l'annuncio di Windows 8 è chiaramente indicato per l'ultimo trimestre del 2012.L’ultimo nato della casa taiwanese per la famiglia Eee Pad, dopo la vetrina dell’ultimo Ces di Las Vegas, è in vendita da domani anche sul mercato italiano a 599 euro. I plus dichiarati deltablet, oltre al prezzo: Android 4.0, il system on chip Tegra 3 a quattro core di Nvidia e il fatto di essere più sottile e leggero del precedente.

È un lungo elenco di pregi quello cui è ricorso Alessandro Salsi, Country Product Manager per il marchio Eee di Asus in Italia, per annunciare ufficialmente la disponibilità in Italia dell’Eee Pad Transformer Prime TF201. Dopo aver fatto capolino al recente Consumer Electronic Show di Las Vegas, il nuovo computer a tavoletta della casa taiwanese si presenta agli utenti del Belpease forte di caratteristiche tecniche già ben conosciute. La dotazione è infatti la seguente: processore Soc (System on chip) Tegra 3 quad core di Nvidia, fotocamera da 8.0 megapixel, pannello Led da 10,1 pollici a tecnologia Ips Plus con protezione Gorilla Glass, memoria da 32 Gbyte e connettività Wi-Fi (il 3G non è previsto).

Il produttore taiwaense e Nvidia hanno annunciato al Ces una tavoletta con display da 7 pollici e SoC Tegra 3 la cui missione sarà quella di fermare l'avanzata del Kindle Fire. In vetrina a Las Vegas anche un nuovo modello di Transformer Prime con pannello Lcd da 10 pollici in alta risoluzione e gli Eee Pad MeMo, che probabilmente non vedranno mai i negozi italiani.Asus intende accaparrarsi tutte le quote di mercato possibili nel settore dei tablet e per questo ha sfruttato la vetrina del Ces 2012 per annunciare un aggiustamento di tiro per i neonati Transformer Prime, che avranno un display tutto nuovo, e per presentare inaspettatamente un modello da 7 pollici che sarà messo in commercio a 249 dollari. Chiaroquindil'intento della casa taiwanese di frenare l'avanzata del Kindle Fire di Amazon.

Il terzo: in una situazione di recessione dei consumi e quindi di minori budget dedicati ai dispositivi hi-tech, gli ultrabook sapranno essere appetibili al cospetto di tablet e smartphone?
Domande a cui si potrebbe rispondere tornando al punto di partenza: se, come è lecito aspettarsi, gli ultrabook scenderanno a livelli di prezzo più abbordabili (600 o 700 dollari/euro al pubblico) le vendite di questi prodotti saliranno esponenzialmente. Il punto è quando. Il mese prossimo o solo per la fine del 2012?

Nel frattempo c’è solo da fare attenzione alle new entry più attese sul mercato fra la primavera e l’autunno Oltre ai già citati modelli di HP e Samsung (che ha appena tolto i velli alla Serie 9, ultrasottili di elevata fattura con a bordo chip Intel Core i7 e candidati al ruolo di anti MacBook Air, di cui tutti aspettano la versione da 15 pollici) sono da marcare stretti (soprattutto alla voce prezzi) i Dell XPS 13, gli Acer Aspire S5 e le novità in cantiere in casa Asus, Lenovo e Toshiba.
Il produttore nipponico ha presentato una roadmap con le novità che saranno introdotte quest'anno: due pc ultraportatili a giugno, probabilmente con Intel Ivy Bridge, e due tavolette, Android e Windows 8, a fine anno.

Nel corso di una conferenza stampa in Romania Fujitsu ha mostrato la roadmap deiprodottimobile per il 2012. L'azienda giapponese focalizzata sui prodotti professionali proporrà due modelli di ultrabook a maggio 2012: il ritardo rispetto ai concorrenti è sicuramente dovuto alla volontà di usare fin da subito la piattaforma Ivy Bridge di Intel, con i tempi necessari al fine di fare tutte le verifiche di stabilità del sistema e dei driver che sono d'obbligo per i sistemi a indirizzo aziendale.

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Batteria TOSHIBA Satellite L755

Non è richiesta, dunque, alcuna sincronizzazione o procedure analoghe, poiché applicazioni e dati risiedono tutti nello smartphone. Il vantaggio è anche un altro: basta una sola scheda Sim, che fornisce connettività 3G anche al tablet, comportando una spesa per un unico piano tariffario. Il passaggio alla modalità notebook si realizza ancora più semplicemente, ovvero collegandovi la tastiera PadFone Station Dock. La keyboard – venduta a parte al prezzo di 149 euro – è equipaggiata con due porte Usb e un lettore di memory card multiformato. Integra inoltre una batteria dedicata, che consente di prolungare l’autonomia dello smartphone fino alla soglia di chiarata di 102 ore di conversazione (dalle 64 previste se non si utilizza la tastiera). Altri dettagli tecnici di nota riguardano il processore, un dual core Qualcomm Snapdragon S4 da 1,5 GHz, la fotocamera digitale con sensore Fuji da 8 megapixel affiancata da fotocamera secondaria Vga, oltre a una completa dotazione di sensori. Per quanto riguarda la qualità dell’audio, gli speaker integrati nella Station si combinano con la tecnologia Asus SonicMaster. Una dote di 32 GB è inoltre concessa agli utenti,gratuitamenteper un periodo di tre anni, nel cloud di AsusWebStorage.

Il dominio della casa finlandese nei cellulari, che durava da 14 anni, è finito: la casa coreana ha completato il sorpasso alla fine del primo trimestre. È l’ennesimo segnale che l’industria tecnologica - software, chip, display, Tv, memorie, computer - è unicamente nelle mani dei produttori asiatici e americani?Dal Sole24ore di oggi, venerdi 13 aprile, si apprende quanto segue: "l'atteso sorpasso è avvenuto prima del previsto e sarà ufficializzato il 27 aprile: Samsung ha superato Nokia come primo produttore mondiale di telefonini per volumi di vendite. Il gruppo sudcoreano mette fine alla leadership finlandese durata 14 anni: nel primo trimestre 2012, secondo la media delle previsioni degli analisti, dovrebbe aver venduto intorno a 90 milioni di dispositivi, di cui quasi la metà smartphone, mentre la società finlandese ha comunicato l'altro ieri di aver consegnato nello stesso periodo 83 milioni di pezzi (di cui solo 12 milioni di smartphone).

Il Ceo di Nvidia ha presentato a Las Vegas il nuovo tablet Asus Transformer Prime da 7 pollici che costerà 250 dollari Il nuovo mini tablet è stato presentato come un futuro componente della famiglia Transformer Prime, dalla quale erediterà la maggior parte delle caratteristiche tecniche. Nella dotazione di base saranno infatti inclusi il SoC (Systems on chip) Tegra 3 e il sistema operativo Android 4.0 Ice Cream Sandwich. Caratteristiche molto simili a quelle dei nuovi prodotti della gamma MeMo, fatta eccezione per il pennino.

Il tablet dovrebbe arrivare sul mercato in estate con il preciso intento dicontrastareil Kindle Fire di Amazon e il Nook di Barnes & Noble. Il prezzo supera di appena 50 dollari quello della tavoletta di Amazon ma dalla sua, come hanno assicurato i vertici di Asus e Nvidia, chi sceglierà questo prodotto sarà ripagato con una velocità di elaborazione vicina a quella del Transformer Prime, in un case più compatto e maneggevole. Il pannello Lcd, inoltre, avrà una risoluzione di 1.280 x 800 punti e una densità di pixel abbastanza elevata da supportare al meglio la lettura di contenuti statici.

Numeri che, se confermati, dicono parecchie cose. Innanzitutto che Samsung, dopo aver scalato prepotentemente la classifica di vendita nei televisori – dove oggi è incontrastata numero uno nel mondo e ancora di più in Italia – ha piantato un’altra importante bandierina. Ora nel mirino, lo hanno detto a più riprese i top manager della casa coreana, c’è il mondo business e quindi è lecito aspettarsi nuove azioni importanti (nel marketing e non solo) nel campo dei computer (notebook), delle stampanti e delle soluzioni di mobilità di classe enterprise (legate per esempio ai tablet).

Tornando al cambio al vertice nei cellulari c’è da fare unaconsiderazionecerto non originale: fino a metà anni 2000 i marchi che andavano ancora per la maggiore erano Nokia e Motorola. Oggi, fatta eccezione per Apple, scesa in campo nel 2007 con l’iPhone, e per Research in Motion (ma la casa dei BlackBerry non naviga certo in acque tranquille), il pallino è in mano alle aziende asiatiche e i nomi sono quelli di Samsung, Lg, Htc, con Sony (dopo aver voltato pagina assorbendo tutti gli asset della joint venture con Ericsson) e le cinesi Huawei e Zte a fare da illustri outsider.

Certo l’alleanza di interessi stretta fra Nokia e Microsoft, il successo imperturbabile dei telefonini della Mela e la consolidata supremazia di Android (Google) a livello di piattaforma fa lecitamente pensare che la sorte della sfida fra produttori occidentali ed orientali non sia irrimediabilmente segnata a favore dei secondi. Anzi. Dalla loro Samsung e compagnia hanno però un peso notevole nel business dei componenti (memorie, schermi) anche se le varie Intel, Qualcomm e Nvidia sono californiane e Arm (che fornisce loro la tecnologia per i chip per smartphone e tablet) è inglese.

Per contro pc, notebook, iPad, iPhone e molti altri device elettronici sono prodotti in larga misura in Cina dai grandi Oem asiatici, da Quanta a Compal passando per la tristemente nota Foxconn. Ed è quindi l’Asia il centro produttivo dell’hi-tech globale, non certo l’Est Europa.Non può inoltre passare inosservato come il Vecchio Continente abbia perso via via peso sotto il profilo della ricerca e sviluppo e della capacità di innovazione. Symbian, il sistema operativo che ha fatto la fortuna di Nokia, è finito in un angolo a favore di Windows. Philips, un nome storico del mercato Tv, ha ceduto gli asset alla cinese Tpv Technology e ora il destino dei suoi prodotti e del suo marchio (nei televisori) è deciso ad Hong Kong. Per non parlare dei grandi player in campo semiconduttori, da Siemens a Sgs Thomson passando per la stessa Philips, oggi molto più defilate rispetto al passato.

Rispetto al primo EeePad Transformer Prime, due le migliorie che vanno a valorizzare concretamente lo chassis in alluminio, lo spessore ridotto a 8,3 millimetri e il peso inferiore ai 600 grammi, che lo fanno ad oggi in assoluto uno fra i più leggeri tablet in commercio.A livello di sistema operativo c’è Android 4.0 Ice Cream Sandwich e su questo fronte l’enfasi data da Salsi, ricordando nell’occasione il forte legame in essere fra Asus e Microsoft, è stata assai netta: "è come passare da Vista a Windows 7”. Così come è forte la promessa fatta agli utenti sul fronte delle prestazioni – "superiori nell’ordine di due volte e mezzo rispetto ai prodotti concorrenti” – grazie al lavoro di squadra effettuato con Nvidia (nel nuovo Transformer è preinstallato Tegra Zone, marketplace che ospita applicazioni sviluppate in modo esclusivo per l’architettura Tegra 3) e Google.

La keyboard, però, nel caso di Lenovo non si scollega fisicamente, ma può ruotare grazie a una doppia cerniera che permette di utilizzarla come strumento di scrittura o come base d'appoggio. Le dimensioni dello schermo, inoltre, fanno la differenza, poiché Yoga è caratterizzato da un display da 13,1 pollici (contro i 10 del Trasformer Prime già in commercio e contro i 7 del nuovo modello annunciato da Asus in questi giorni), che lo rende più adatto a un utilizzo simil-notebook; la risoluzione è di 1600 x 900 pixel. E diversità ancora più sostanziale sta nel sistema operativo, non Android bensì Windows 8: una scelta che, associata a un processore Intel Core, 8GB di RAM e disco Ssd da 256GB, offre funzionalità paragonabili a quelle di un notebook, più che di un semplice tablet. Le misure di spessore e peso del tablet, tastiera inclusa, sono rispettivamente 16,9 millimetri e 1,47 chili, in linea con quelle degli ultrabook più leggeri, e l'autonomia energetica dichiarata dal produttore è di otto ore. L'IdeaPad Yoga sarà messo in commercio nella seconda metà del 2012, a un prezzo che si aggirerà intorno ai 950 euro.

Non è tutto per quanto riguarda Lenovo, azienda che in questa edizione del Ces si è distinta per quantità di nuove proposte annunciate: entro la prima metà dell'anno verrà avviata la distribuzione di IdeaCentre A720, un all-in-one che punta su appeal hi-tech ed estetica. Si tratta di un dispositivo con schermo multi-touch da 27 pollici, spesso 2,5 centimetri e privo di cornice, ampiamente regolabile in inclinazione (da 5° a 90°).

È dotato di sistema operativo Windows 8 e di processori della famiglia Intel Core, scheda grafica Nvidia GeForce e, per quanto riguarda la memoria, a scelta un Ssd da 64 GB oppure un hard disk da 1 TB. Il prezzo della configurazione di base parte da circa 1.015 euro.Il pallino della tecnologia (hardware e software) che si muove dietro i device che vanno per la maggiore fra semplici consumatori e generici appassionati, professionisti e top manager è in mano alle aziende americane ed asiatiche (coreane, taiwanesi e giapponesi) e su questo c’è poco da discutere. Ed è la trasversalità del sistema operativo mobile di Google a far nascere qualche dubbio intorno alla tavoletta a marchio BigG. Non sono pochi infatti coloro che vedono l’entrata in scena diretta della casa californiana come un danno per chi oggi sta pian piano rosicchiando quote di mercato ad Apple e al suo iPad. Perché un danno? Perché il Nexus Tab, alla lunga, si rivelerebbe come un inutile costo di vendita per Samsung e gli altri vendor (Motorola naturalmente compresa) fedeli alla causa Android.

Pensare di trovare l’equilibrio perfetto fra un prodotto Googleco-marchiatoSamsung o Asus e un Galaxy Tab o un Transformer per non pestarsi i piedi a vicenda non è impresa facile. Soprattutto in un mercato, quello dei tablet, ancora agli albori e dalle enormi potenzialità di sviluppo.Se il Nexus Tab, questa la riflessione che rimbalza fra gli analisti, dovesse imporsi e quindi costituire una sorta di standard per i tablet Android come farebbero i partner di Google a proporsi alle grandi catene retail come alternative ad Apple con device il cui prezzo sarebbe praticamente doppio rispetto a quello di Google?

Per contro, l’arrivo sul mercato di un tablet "low cost” targato BigG è una buona notizia per i consumatori, che si troverebbero a poter scegliere fra più dispositivi, da quello a spiccatissima vocazione multimediale (il Kindle Fire) a quelli in grado di assicurare funzionalità per il business (il Galaxy Tab). Il punto focale della questione è però un altro: come faranno i tanti (troppi) vendor di tavolette androidi a conciliare volumi di vendita e margini di profitto? E come farà Google ad evitare un nuovo flop senza il supporto di un canale di vendita proprio fatto di punti vendita fisici (gli Apple Store, tanto per capirci) distribuiti capillarmente in tutti i Paesi del globo?
La casa texana ha annunciato la disponibilità del nuovo portatile da 13 pollici con Cpu Core i5 o i7 di Intel e chip TPM 1.2. Fra i plus il display Gorilla Glass, lo chassis in lega di alluminio e fibra di vetro e la garanzia Pro Support per interventi entro il giorno successivo alla chiamata.

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January 19, 2015

Batteria COMPAQ Armada E500

L’iPad è nato nei laboratori di Cupertino prima dell’iPhone ed è stata la prima creatura con interfaccia multitouch voluta da Jobs, che poi virò lo sviluppo di questa tecnologia (perfezionandola via via) in direzione dei telefonini, oggetto ritenuto più idoneo a soddisfare il gusto dei consumatori. E non si può dire che l’ex Ceo di Apple non avesse visto bene.
Asus, HTC e Samsung stanno lavorando all'aggiornamento software di alcuni dei propri prodotti di punta, che presto potrebbero supportare l'ultima versione di Android, la 4.1, nome in codice Jelly Bean. La certezza riguarda gli smartphone top di gamma e alcuni tablet delle due aziende taiwanesi, mentre per i telefonini Galaxy S2 e S3 del colosso coreano resta qualche dubbio.

Gli ultrabook costeranno davvero 699 dollari, ne è convinto il numero uno di Intel Paul Otellini, che discutendo gli ottimi risultati finanziari dell'ultimo trimestre ha ribadito nuovamente che sì, entro fine anno ci saranno in commercio ultrasottili di ultima generazione che costeranno 200 dollari in meno di quelliattuali. Il CEO non ha mancato di sottolineare anche l'imminente arrivo di 140 nuovi modelli con processore Ivy Bridge di cui almeno 40 avranno schermi touch e soluzioni convertibili.

Il tentativo scontato era quello di tranquillizzare gli azionisti, che si sono trovati davanti risultati di gran lunga inferiori alle aspettative proprio per quanto riguarda gli ultrabook. Il problema di Intel, come fa notare Rachel King di ZDNet, è che gli ultrabook sono i concorrenti diretti del MacBook Air, che è in vendita allo stesso prezzo (999 dollari) ma ha un appeal maggiore per via del fascino del marchio Apple, dell'elevata integrazione del sistema con le soluzioni cloud, iTunes e via dicendo. Anche ai detrattori di Apple è inoltre evidente che gli Air sono ormai uno status symbol in molti ambiti.

Il punto quindi è che chi può permettersi di spendere 999 dollari per comprarsi un portatile nella stragrande maggioranza dei casi compra un MacBook Air. Intel lo sapeva fin dall'inizio, ma non è mai riuscita finora a ottenere una collaborazione adeguata dai produttori hardware, che hanno sempre pianto sull'impossibilità di sfornare portatili con rivestimento in leghe metalliche e tutte le caratteristiche imposte da Intel, a prezzi allettanti.

Il tentativo scontato era quello di tranquillizzare gli azionisti, che si sono trovati davanti risultati di gran lunga inferiori alle aspettative proprio per quanto riguarda gli ultrabook. Il problema di Intel, come fa notare Rachel King di ZDNet, è che gli ultrabook sono i concorrenti diretti del MacBook Air, che è in vendita allo stesso prezzo (999 dollari) ma ha un appeal maggiore per via del fascino del marchio Apple, dell'elevata integrazione del sistema con le soluzioni cloud, iTunes e via dicendo. Anche aidetrattoridi Apple è inoltre evidente che gli Air sono ormai uno status symbol in molti ambiti.

Il punto quindi è che chi può permettersi di spendere 999 dollari per comprarsi un portatile nella stragrande maggioranza dei casi compra un MacBook Air. Intel lo sapeva fin dall'inizio, ma non è mai riuscita finora a ottenere una collaborazione adeguata dai produttori hardware, che hanno sempre pianto sull'impossibilità di sfornare portatili con rivestimento in leghe metalliche e tutte le caratteristiche imposte da Intel, a prezzi allettanti.

Le vendite hanno dimostrato inequivocabilmente che continuando così si andrà incontro a un flop clamoroso, quindi è ora di correre ai ripari. Per risolvere il problema del prezzo si useranno materiali meno lussuosi (come gli chassis in plastica), per il resto si conterà sul calo di prezzo delle unità SSD e si useranno più intensivamente soluzioni ibride di archiviazione dati (SSD da 32 o 64 GB massimi affiancati a dischi fissi tradizionali da 500 o più GB) che mediano fra prestazioni e costi. Microsoft, in altri termini, potrebbe scendere in campo con un prodotto a proprio marchio, con a bordo Windows 8, per sfidare direttamente Apple e riprendere la strada abbondonata nel 2010 quando fu cancellato il progetto Courier.

Così facendo, però, il colosso di Redmond sconfesserebbe di fatto il tradizionale "business model” che l’ha accompagnata fin qui nel mondo dei pc e dei telefonini. E cioè lasciare al vendor di turno l’onere/onore di annunciare (e poi vendere) il prodotto finale. E gli annunci recenti di tablet, portatili ibridi e ultrabook al Computex di Taipei a firma di Acer e Asus vanno esattamente in questa direzione.
Assurdo pensare a una tavoletta marchiata Microsoft che sarebbe un diretto concorrente non solo dell’iPad ma anche dei tanti modelli in rampa di lancio delle varie Hewlett Packard, Dell, Lenovo, Toshiba e Nokia? Probabilmente sì, ma l’esempio di Google in campo smartphone dice che la convivenza fra prodotto "branded” e piattaforma operativa ceduta in licenza ai produttori può reggere.

Microsoft, a quanto pare, starebbe lavorando da tempo a un tablet completamente "home made” (design del prodotto quindi compreso) e potrebbe esibirlo pubblicamente già la settimana prossima in occasione di un evento a Los Angeles. L'azienda di Austin ha spiegato in un incontro con gli analisti, nel corso dello Storage Forum tenutosi in questi giorni a Boston, che software e servizi It restano un settore chiave per la crescita della compagnia. Dell è vicina a registrare una crescita media annua del 10 per cento da qui al 2016 proprio nella fornitura di soluzioni di classe enterprise. L'impegno assunto nella diversificazione del business, rispetto alla vendita di Pc e server, sta quindi premiando e sta compensando almeno in parte le perdite registrate in relazione al forte rallentamento del settore hardware tradizionale.

La casa texana non intende comunque chiamarsi fuori da un settoreprofittevolecome quello dei tablet: Dell esordirà con una famiglia di apparecchi Windows 8, il cui primo modello arriverà entro la fine dell'anno fiscale in corso, quindi nell'ultimo trimestre dell'anno. Per contro la società non ha previsto alcuna crescita nel settore Pc consumer, dove è pressochè certa una perdita di quote di mercato rispetto ai concorrenti asiatici, Asus e Lenovo in testa.

Dell ha programmato di tagliare costi per oltre due miliardi di dollari nei prossimi tre anni, intervenendo principalmente sulla supply chain e sull'area vendite. La notizia è stata pubblicata dall'agenzia stampa Reuters, che conferma anche le recenti indiscrezioni secondo cui il secondo produttore mondiale di computer sia pronto a pagare quest'anno il suo primo dividendo agli azionisti. La novità di natura finanziaria ha portato il titolo a guadagnare il 4 per cento in borsa, compensando in parte il calo complessivo del 15 per cento registrato nel 2012.

L'altro obiettivo che si è posta Dell è quello di capitalizzare al meglio i prodotti delle aziende acquisite. Negli ultimi 12 mesi l'azienda ha perfezionato 12 acquisizioni, fra cui Wyse Technology e SonicWall, che secondo le stime della casa texana accelereranno la crescita nei settori più profittevoli dell'attuale panorama IT. Per raggiungere tali obiettiv i sarà però necessario rivedere e riposizionare l'organizzazione dei vendita (non sono quindi esclusi tagli al personale ridondante): Dell intende cioè incorporare i prodotti che ha acquistato nel suo portafoglio invece di gestirli come entità separate. In questo modo si eviteranno ritardi nel time to market e si avrà una copertura più omogenea e adeguata del mercato.

Quello che ha voluto sottolineare Dell pubblicamente è la volontà di non diventare un produttore di software stand-alone, bensì recitare il ruolo di vendor capace di - parole di Brad Anderson, president Enterprise Solutions Group in Dell - "ridisegnare server, storage, networking e sistemi di gestione dell'IT, elementi vitali dell'architettura Fluid Data - per offrire una convergenza tecnologica che assicuri semplicità e migliori le prestazioni del data center riducendo al contempo i costi operativi associati".

C'è stato anche spazio per il Transformer Book, un portatile a tutti gli effetti che si può usare anche come tablet, grazie allo schermo touch che si stacca dalla base. Basato su piattaforma Intel Core i7 Ivy Bridge, questo prodotto sarà disponibile in tre modelli da 11,6, 13 e 14 pollici. Oltre al processore Intel ci sono 4 GB di RAM, un chip grafico dedicato Nvidia e una soluzione di archiviazione ibrida con SSD e HDD.Asus ha poi sfoderato il Taichi, un notebook convertibile con ben due schermi. La parte posteriore di questo prodotto ha infatti un altro schermo, per questo il dispositivo è aperto a una vasta gamma d'uso. Si potrà usare per esempio per far vedere informazioni agli astanti durante una riunione. Tutti questi prodotti non arriveranno prima di ottobre, quando sarà annunciato Windows 8.

Per quanto riguarda gli ultrabook, è in arrivo un ampliamento della gammaZenbookcon i modelli Serie S, caratterizzati da display da 14 e 15 pollici, che si affiancheranno ai già esistenti prodotti da 11,6 e da 13,3 pollici. I prodotti extra large avranno uno spessore di 2,1 centimetri e saranno equipaggiati con i nuovi processori Ivy Bridge, affiancati in questo caso da chip grafici dedicati Nvidia GeForce GT630M, un prodotto di fascia bassa della nuova generazione che non è particolarmente votato alle attività ludiche, ma offre un sostegno maggiore alle applicazioni per l'intrattenimento.Il maggiore spazio a disposizione ha consentito anche di ampliare la connettività rispetto ai modelli più piccoli, e ora sono presenti l'uscita video HDMI standard, quella VGA, il connettore Ethernet, una porta USB 3.0 e due USB 2.0. Come accade con molti ultrabook XXL, non mancherà nemmeno l'unità ottica. Inoltre, stando alle prime informazioni sembra che il modello da 15 pollici beneficerà anche della presenza del tastierino numerico a parte.

Fra gli annunci della giornata di ieri del Computex spicca anche il rinnovo della gamma ultrabook di Lenovo, che ha aggiornato le configurazioni degli U310 e degli U410 con i processori Ivy Bridge. Al momento tuttavia non è noto se questi prodotti saranno importati anche in Italia.Lenovo si conferma il produttore di Pc con l'andamento migliore del panorama mondiale e l'unico, a parte Asus, a guidare la crescita delle vendite dei computer. Nell'anno fiscale chiuso a marzo 2012 infatti l'azienda cinese ha messo a segno una crescita del 73 per cento dell'utile netto. Nel suo secondo trimestre fiscale, invece, Dell ha fatto uno scivolone del 10 per cento.Per l'anno fiscale che è concluso a marzo di quest'anno Lenovo ha registrato profitti per 473 miliardi di dollari e ricavi consolidati pari a 29,6 miliardi di dollari, che segnano una crescita del 37 per cento su base annua, con un margine lordo dell'11,7% e utili netti per azione di 0,0467 dollari.

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Per questo motivo Canalys reputa che "Windows 8 non fermerà il declino delle quote di mercato di Microsoft almeno fino al terzo trimestre del 2013". Un giudizio pesante che sarà da verificare, perché se così fosse Apple avrebbe modo di espandere ancora di più le sue quote di mercato e conquistare un territorio molto importante per gli equilibri del settore Pc.Una lepre saltellante e pronta a scattare: la metafora scelta da Google per presentare al mondo il suo nuovo servizio di televisione online basata su fibra ottica non è casuale. La velocità di collegamento promessa da Google Fiber Tv non rappresenta un semplice progresso, ma quasi una rivoluzione: un gigabit al secondo. Troppi per l’internauta e le necessità comuni, mautilissimise si parla di contenuti video in alta risoluzione, oppure di Web da fruire in contesti come aziende, scuole, biblioteche, pronto soccorsi ed enti pubblici.

L’altra metafora scelta da Mountain View (si veda il video a fondo pagina) è quella di una sorta di autostrada tridimensionale, in cui tutti i tradizionali ostacoli ancora presenti nella broadband odiera – rallentamenti, download messi in coda, streaming poco fluido, instabilità della connessione, eccetera – sono solo un lontano ricordo. In questa fase promozionale, in realtà, chi opta per uno dei due piani mensili (con vincolo di due anni) è esentato dal il pagamento della cifra una tantum, mentre viceversa si può anche scegliere di sborsare i 300 dollari dell’installazione per avere ben sette anni di Internet gratuito a 5 Mbps. Un incentivo per avvicinare al nuovo servizio anche coloro che al momento non ritengono di averne bisogno.
I dati di Strategy Analytics relativi al secondo trimestre di quest’anno parlano chiaro: la quota di mercato degli iPad è tornata a crescere e quella delle tavolette Android è invece rimasta stabile. Apple, lo si è evinto dalla trimestrale presentata pochi giorni fa, ha venduto nel periodo 17milionidi unità su scala globale, l’84% in più rispetto al 201, e ha fatto il pieno di ricavi, saliti anno su anno del 52% a quota nove miliardi di dollari.
La fetta della casa di Cupertino è risalita al 68,3% su un venduto complessivo di 24,9 milioni di tavolette (in crescita del 67% rispetto ai 14,9 milioni di un anno fa) al cosrispetto al 62% del secondo trimestre di un anno fa.

Le foto di diversi prototipi sono divenuti di dominio pubblico proprio grazie ad Ive, che li ha esibite davanti ai giudici, nel corso delle varie udienze che vedono contrapposta la società californiana a Samsung. Da una decina di giorni queste immagini rimbalzano online fra blog e siti tecnologici e costituiscono insomma una gallery inedita di quello che poteva essere e non è stato il tablet di Apple.

Rispetto al prodotto arrivato nei negozi nel 2010 ci sono ovviamente delle differenze – spessore (decisamente più consistente), diagonale dello schermo (maggiore rispetto ai 9,7 pollici dell’attuale tavoletta), mancanza del tasto centrale "home” – ed elementi che invece caratterizzano tutt’ora il "look” del tablet della Mela: cornice nera con il profilo arrotondato, scocca unibody, la cover posteriore con i logo della Mela morsicata e soprattutto il display tattile da comandare solo con le dita. In attesa di vedere all’opera il fantomatico iPad Mini, che sarebbe la prima vera grande evoluzione sotto il profilo del form factor e delle caratteristiche hardware rispetto ai primi prototipi, dalle rivelazioni di Ive emerge una verità che a questo punto si può definire storica.

Larry Page è gravemente malato? Rischia di "emulare” Steve Jobs? Il tam tammediaticoche sui blog e sulle più autorevoli testate americane sta scendendo il Count down” per Google I/O 2012 – in programma da mercoledi 27 a venerdi 29 giugno al Moscone Center di San Francisco – ha per sottofondo la voce che vedrebbe 39enne co-fondatore di Google afflitto da qualcosa di più di una laringite che lo costringe senza voce. E che l’ha obbligato, questa è cronaca, a disertare l’incontro con gli azionisti dei giorni scorsi. Il memo che il Ceo di Mountain View avrebbe diffuso in azienda sarebbe però rassicurante: "non ho niente di grave” le sue parole riportate dal Wall Street Journal e dall’agenzia Reuters, condite dal messaggio – "continuerò a guidare l’azienda” che scaccia (per il momento) l’ipotesi di un nuovo cambio di poltrona ai vertici della compagnia per cause di forza maggiore.

Per contro è un fatto ancora certo che Page non comunica più ufficialmente all’esterno nemmeno attraverso il social network Google+ (con decorrenza 25 maggio) e che diserterà i prossimi due importanti appuntamenti del colosso californiano: la conferenza I/O per l’appunto e il previsto prossimo incontro per la presentazione dei risultati fiscali relativi al secondo trimestre fiscale, che saranno annunciati a luglio.A presenziare sul palco di San Francisco sono quindi attesi Eric Schmidt oSergeyBrin (o anche entrambi) e a loro toccherà togliere i veli al Nexus Tablet, la nuova tavoletta (sviluppata a quattro mani con Asus) che dovrebbe irrompere sul mercato da fine mese con un prezzo di listino sotto i 200 dollari. Le ultime indiscrezioni sul prodotto in questione parlavano di una tavoletta con schermo da sette pollici, l’architettura di processore Nvidia Kai (un’evoluzione "low cost” della Cpu quad core che oggi equipaggia diversi dispositivi mobili di alto profilo).

L’altra grande "new entry” si chiama invece Jelly Bean, nome in codice della versione 5.0 del sistema operativo mobile Android, ormai prossimo a vantare un milione di nuove attivazioni (su tablet e smartphone) al giorno. Sul fronte servizi, infine, il botto potrebbe essere legato all’annuncio di una nuova piattaforma cloud di tipo Iaas (Infrastructure as a service) con la quale andare a rivaleggiare con l’esistente EC2 di Amazon e con quella che presto dovrebbe presentare Microsoft, aprendo con la società di Redmond un altro fronte della sfida (il primo vede contrapposte le Google Apps for Business a Office 365) per ciò che concerne appunto le soluzioni nella nuvola. Gli ultrabook costano troppo, le aziende non li vogliono. È questo il responso di un sondaggio condotto dal sito TechRepublic, che ha interivstato 12 responsabili IT di grandi aziende per sapere se adotteranno gli ultrabook e, in caso negativo, perché. Quello che ne è uscito è che i nuovi ultrasottili hanno prestazioni in effetti ottimali per le esigenze di chi lavora, peccato che i listini siano di gran lunga superiori ai budget.

Undici intervistati su 12 hanno dichiarato che non arruoleranno gli ultrabook nella dotazione aziendale perché i produttori devono fare ben altro per motivare i benefici che si avrebbero usandoli in ambito business, oltre all'ovvio aspetto lussuoso che è interessante ma non determinante.Il concetto è stato spiegato in dettaglio da Kevin Quealy, direttore IT della Southern Baptist Conservatives of Virginia: "non prenderemo in considerazione gli ultrabook fino a quando i prezzi non saranno in linea con quelli dei normaliportatili".

Sono inoltre stati sollevati dei dubbi sul fatto che le prestazioni degli ultrabook siano uguali o migliori di quelle dei notebook. Il punto è chiaro: se un notebook ha lo stesso livello di prestazioni e gli stessi strumenti per la sicurezza di un ultrabook, ma costa meno, perché scegliere un ultrabook?La domanda è lecita e James Salmon, CIO del BPP Group & University College, ha ammesso che gli ultrabook sono "sufficientemente potenti", ma Madhushan Gokool, IT manager di Storm Models, aggiunge che "il prezzo salato non è certo una buona cosa."Ad essere ancora più severo è Tim Stiles, CIO di Bremerton Housing Authority, che ha dichiarato di non vedere "guadagni in produttività associati alla piattaforma ultrabook". Il più prudente è Ian Auger, responsabile IT di ITN, secondo cui "come ogni tecnologia mobile, bisognerà metterla alla prova per vedere se i benefici giustificano l'incremento di prezzo".

C'è poi chi taglia corto come Graham Yellowley, di LCH equities at financial clearing house secondo cui "è l'iPad il nuovo strumento societario, non gli ultrabook".Insomma, le opinioni sono contrastanti e senza dubbio riflettono le esigenze di aziende molto differenti, ma una cosa è comunque: gli ultrabook non hanno conquistato. C'è da dire che i primi prodotti presentati erano tutti rivolti al mercato consumer, e questo può avere influito pesantemente sui giudizi. Solo la scorsa settimana è stato presentato in Italia il primo ultrabook per uso professionale: si tratta del Lifebook U772 di Fujitsu, il primo con tecnologia vPro, lettore di impronte digitali a scanner, SSD Full Data Encrypt, chip TPM e tecnologia Intel Antitheft.

Ad Apple va riconosciuto che il MacBook Air è il primo prodotto fra quelli oggi in circolazione ad avere adottato questa soluzione per unire design e funzionalità. L'idea è stata buona è da riconoscere, tanto che potenzialmente tutti gli ultrabook in circolazione violerebbero il brevetto della casa di Cupertino. Ci sono rare eccezioni, come per esempio il Folio 13 e quasi tutti gli ultrabook HP, ma si tratta di casi isolati. Per il resto i vari Asus Zenbook, Acer Aspire, Dell XPS, Samsung Serie 5 e via dicendo potrebbero scomparire.Stando alle prime analisi degli esperti in materia sembra che l'unica a cosa a cui gli accusati potrebbero appellarsi è un caso di prior part, relativo al Vaio X505, un ultrasottile che Sonyannunciònel 2004, che ha una forma che ricorda sia il MacBook Air sia gli odierni ultrabook.

Intanto il giudice Richard A. Posner ha annullato il processo di infrazione indetto da Apple contro Motorola perché nessuna delle due parti è stata in grado di "dimostrare di avere subito danni". La causa era importante in quanto era il primo scontro diretto fra Apple e Google da quando Motorola è stata acquisita. Motorola sosteneva che Apple avesse violato alcune delle sue tecnologie wireless, mentre Apple affermava che la concorrente violava alcuni dei suoi brevetti chiave relativi ai dispositivi iOS.In occasione del Computex Asus ha annunciato una serie di nuovi ultrabook e di tablet all'insegna di Windows 8. L'annuncio più corposo riguarda i tablet, con i quattro nuovi modelli Tablet 810, Tablet 600 e Transformer Book: un notebook a tutti gli effetti con schermo touch staccabile. Curioso poi il Taichi, un prodotto convertibile con doppio schermo.

Il Tablet 810 è basato su piattaforma Atom e ha uno schermo touch da 11,6 pollici a 1366 x 768 pixel. Il tablet si collega anche alla dock per beneficiare anche della tastiera fisica. Spesso 8,7 millimetri, integra al suo interno 2 GB di RAM e 64 GB di memoria eMMC per l'archiviazione dati. L'Asus Tablet 600 si distingue dal modello precedente per il display più piccolo da 10,1 pollici identico a quello dell'R810, e per il sistema operativo Windows RT dettato dalla piattaforma Nvidia Tegra 3, accompagnata da 2 GB di memoria RAM e 32 GB di spazio di archiviazione.

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