February 25, 2015

Batteria Sony VGP-BPS13/S

La semplificazione ed evoluzione del data center è uno dei temi tecnologici più caldi, che tocca da vicino i fornitori di hardware, di soluzioni di networking e di cloud. Da un nuovo accordo fra Dell, Emerson, HP e Intel è nato RedFish, una specifica per il system management che mira a migliorare la scalabilità, a espandere l’accesso e l’analisi dei dati, nonché la gestione remota.Tale specifica, attualmente in fase di sviluppo, agirà dunque sui tre fronti della sicurezza, della scalabilità e delle funzionalità dei centri dati, e sarà adattabile a una moltitudine di utenti finale e applicazioni, dagli operatori di data center alle console gestionali usate dalle aziende. In parole ancor più semplici, RedFish sarà progettato per migliorare la scalabilità, potenziare l’accesso e l’analisi dei dati, abbattere i costi e abilitare funzioni di gestione remota, salvaguardando allo stesso tempo tutti i requisiti di sicurezza.

A detta dei quattro colossi It coinvolti nel progetto, il "pesciolino rosso” è uno dei più completi standard industriali mai creati dal lancio della Intelligent Platform Management Interface, nel lontano 1998. "Benché sia la più prolifica fra le specifiche di gestione dei server”, si legge sul sito dedicato a RedFish, "la Ipmi è stata introdotta più di dieci anni fa, in un’era in cui i server erano amministrati da controller a 8-bit”, e oggi non può più tenere testa ad ambienti complessi. RedFish si propone dunque come "un’evoluzione dell’Ipmi in grado di superare i suoi limiti in modi nuovi e semplici”.Tra i principi fondanti di RedFish c’è l’interoperabilità fra le piattaforme server, il che significa che gli amministratori di data center potranno parlare un unico linguaggio a prescindere dalle singole tecnologie usate, e dunque potranno essere più produttivi.

Dal punto di vista dell’affermazione sul mercato, l’iter prevede diversi passaggi. Dell, Emerson, HP e Intel stanno attualmente collaborando con diversi organismi e associazioni che si occupano di standard industriali, con l’obiettivo di accelerare il processo di sviluppo di RedFish. Una volta terminata questa fase, la specifica verrà trasmessa alla Distributed Management Task Force per l’approvazione, e solo dopo verrà resa disponibile.Dalla scrivania, da casa o mentre si è in viaggio, per tutte le esigenze di elevata potenza di calcolo e di elaborazione grafica da oggi sono a disposizione le nuove workstation Hp della linea Z. Una gamma presentata dall’azienda statunitense come "la più potente ed espandibile” della sua offerta, e che si presta ad ambiti di impiego che vanno dalla creazione video, al design grafico, alla progettazione Cad, alla fotografia all’industria manifatturiera, alla finanza e ad altri settori industriali.

Due i form factor proposti, ovvero le versioni desktop HP Z840, Z640 e Z440, equipaggiate con processori Intel Xeon, e i portatili ZBook 15 G2 e 17 G2, con processori Intel Core i5 e i7 di ultima generazione e con schede grafiche professionali Nvidia Quadro e Amd FirePro. Diverse le caratteristiche comuni a tutti questi modelli, a cominciare dalla loro espandibilità, cioè dalla possibilità di aggiungere memoria e potenza di calcolo in base alle proprie esigenze. Lo chassis, fra l’altro, è facilmente smontabile e non contiene cavi a vista.

I sistemi desktop si caratterizzano per la presenza di memorie Ddr4 e di un Bios di sistema riprogettato per consentire prestazioni più eleate e maggiore sicurezza. Dispongono, inoltre, di interfaccia Thunderbolt per la trasmissione rapida dei dati e tecnologie proprietarie HP Z Turbo Drive (per eliminare i colli di bottiglia nella memorizzazione dei dati), HP Performance Advisor (per il monitoraggio di sistema) e HP Remote Graphics Software (per la collaborazione remota in applicazioni ad alto contenuto grafico). Il sistema operativo a bordo è Windows 7 o 8.1, ma è anche possibile installarvi distribuzioni di Linux, fra cui Ubuntu. Altro dettaglio da evidenziare è la presenza di una porta per la ricarica di dispositivi mobili.

HP Z840 è una workstation a doppio processore che può essere configurata sfruttando dieci alloggiamenti di espansione e 16 slot di memoria, e che può arrivare a 36 core di calcolo e 2 TB di memoria. Subito al di sotto, nella scala di prezzo e performance, si colloca HP Z640, sistema che può anch’esso arrivare a 36 core e che si distingue per un ingombro più ridotto e per la particolare silenziosità; rispetto al modello predecessore Z620nil numero di core è stato incrementato del 50%, la memoria del 30%. La terza opzione è HP Z440, che mantiene il formato mini-tower, con chassis accessibile senza utensili, del modello prevedente (Z420) raddoppiando però la disponibilità di memoria.

Anche per i nuovi portatili ZBook HP ha progettato uno chassis facilmente smontabile (aprendo uno sportello si possono rimuovere e inserire dischi rigidi) e ha incluso l’opzione del Thunderbolt 2 e della tecnologia Z Turbo Drive per sveltire i trasferimenti e il salvataggio dei dati. HP ZBook 15 G2 e 17 GS, seconde generazioni degli analoghi modelli da 15 e da 17 pollici, possono entrambi arrivare a 32 GB di memoria Ddr3 e a 2,2 TB di storage. Come opzione, la workstation più grande può utilizzare un display HP DreamColor ad alta definizione, particolarmente utile per chi lavora con l’immagine poiché garantisce una visualizzazione del colore costante in tutto il flusso di attività.

Le workstation HP Z440, Z640 e Z840 saranno disponibili in Italia dalla metà di novembre, mentre i portatili ZBook 15 G2 e ZBook 17 G2 arriveranno alla fine di ottobre.Per le necessità di stampa quotidiane dei piccoli o medi uffici, in cui si richiedano velocità e qualità ma anche attenzione ai costi, HP ha progettato due modelli che vanno ad ampliare la sua gamma di periferiche a getto d’inchiostro: Officejet Pro 6830 e-All-in-One e Officejet Pro 6230 ePrinter. Come suggerito dal nome, si tratta in un caso di un dispositivo multifunzione e nell’altro di una stampante, ma la filosofia di fondo è in entrambi i casi quella di offrire un prodotto dalle dimensioni compatte e dai costi contenuti.

Per costi si intende sia il prezzo di vendita della periferica, sia il calcolo dei consumi legato alla longevità degli inchiostri e al dispendio energetico. HP assicura che, in base a test eseguiti internamente, queste Officejet Pro producono risultati di qualità comparabile a quella di stampanti laser della stessa categoria (con prezzi inferiori ai 400 dollari), ma con un costo per pagina che a seconda delle impostazioni di output e della carta utilizzata può essere fino al 50% più basso.Tra gli elementi che contribuiscono a questo risultato rientrano l’opzione fronte/retro automatico e la certificazione Energy Star per la Officejet Pro 6830 e-All-in-One, la quale utilizza il 50% di energia in meno rispetto alle stampanti laser a colori.

Questo modello (159 euro, Iva inclusa) svolge anche funzioni di copia, scansione e invio/ricezione di fax, è dotata di interfacce Usb, Ethernet e WiFi e può gestire un volume di lavoro che va (questi i parametri raccomandati) dai 200 agli 800 documenti stampati mensilmente. La risoluzione arriva a 600x1200 dpi sia in modalità a colori, sia in nero, mentre la velocità arriva rispettivamente a 18 e a 10 pagine per minuto per il risultato a risoluzione massima, oppure a 29 e 24 ppm con l’opzione "bozza”.La Officejet Pro 6230 ePrinter (79 euro) presenta analoghe caratteristiche di velocità, qualità di stampa e carico di lavoro gestibile mensilmente, a fronte di dimensioni più compatte e dell’assenza delle funzioni di fax, scanner e fotocopiatrice.

"HP è attivamente impegnata a fornire alle piccole e medie imprese soluzioni di stampa economiche ed efficaci” , ha commentato Mark Quiroz, vice president Current business management della divisione Inkjet and Printing Solutions. "Con l'aggiunta della HP Officejet Pro 6830 e della HP Officejet 6230 nella gamma a getto d'inchiostro rivolta alle Pmi, HP offre alle piccole e medie imprese un’ampia gamma di opzioni per stampare facilmente e in modo economico rendendo più efficienti i flussi di lavoro”.

La modesta crescita proviene interamente dal settore Pc, tuttavia non è detto che tale tendenza sia destinata a continuare. HP infatti sta beneficiando della transizione da XP a Windows 7/8 ma tale passaggio è destinato a concludersi nei prossimi trimestri.Comunque sia le vendite della divisione Personal Systems Group sono salite del 12% nel trimestre in esame chiudendo a 8,7 miliardi di dollari, quasi tutti provenienti dal settore business.Anche la divisione Enterprise ha registrato una crescita con un incremento delle vendite del 2% pari a 6,9 miliardi di dollari. Al contrario il fatturato della divisione Print ha perso il 4% così come quello della divisione Services and Software.Nonostante tutto HP ha ottenuto risultati migliori rispetto a quanto previsto dagli analisti, che avevano messo in preventivo una perdita dell'1%. I ricavi dell'ultimo trimestre sono stati di 985 milioni di dollari, pari al 29% in meno dello stesso periodo dello scorso anno in parte dovuti ai costi di ristrutturazione.

L'operazione dovrebbe chiudersi nel quarto trimestre fiscale, ed andrà a rafforzare la gamma di servizi cloud offerti dall'azienda. Novità anche dal punto di vista manageriale: una volta completato il passaggio di proprietà infatti Marten Mickos (attuale CEO di Eucalyptus) diventerà il nuovo direttore generale della divisione HP Cloud Business e risponderà direttamente al presidente Meg Whitman.

Il passaggio di proprietà si colloca in un contesto di forte espansione dei servizi business dell'azienda, necessari per fronteggiare la pressante domanda di soluzioni cloud da parte dei clienti. Un patrimonio ormai divenuto indispensabile per non perdere quote di mercato.Uno dei problemi principali degli smartphone sta nella loro fragilità: una caduta o un colpo fortuito portano spesso a danni come la rottura dello schermo. Panasonic, azienda già nota per i suoi portatili super-resistenti, ha così deciso di offrire due dispositivi da cinque pollici nati per l'uso in condizioni estreme. Il Toughpad FZ-E1 è basato sul sistema operativo Windows Embedded 8.1 Handheld, mentre il Toughpad FZ-X1 utilizza il più diffuso Android 4.4.2.

Posted by: traumvondir at 02:19 AM | No Comments | Add Comment
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