January 25, 2015

Batteria TOSHIBA Satellite L755

Non è richiesta, dunque, alcuna sincronizzazione o procedure analoghe, poiché applicazioni e dati risiedono tutti nello smartphone. Il vantaggio è anche un altro: basta una sola scheda Sim, che fornisce connettività 3G anche al tablet, comportando una spesa per un unico piano tariffario. Il passaggio alla modalità notebook si realizza ancora più semplicemente, ovvero collegandovi la tastiera PadFone Station Dock. La keyboard – venduta a parte al prezzo di 149 euro – è equipaggiata con due porte Usb e un lettore di memory card multiformato. Integra inoltre una batteria dedicata, che consente di prolungare l’autonomia dello smartphone fino alla soglia di chiarata di 102 ore di conversazione (dalle 64 previste se non si utilizza la tastiera). Altri dettagli tecnici di nota riguardano il processore, un dual core Qualcomm Snapdragon S4 da 1,5 GHz, la fotocamera digitale con sensore Fuji da 8 megapixel affiancata da fotocamera secondaria Vga, oltre a una completa dotazione di sensori. Per quanto riguarda la qualità dell’audio, gli speaker integrati nella Station si combinano con la tecnologia Asus SonicMaster. Una dote di 32 GB è inoltre concessa agli utenti,gratuitamenteper un periodo di tre anni, nel cloud di AsusWebStorage.

Il dominio della casa finlandese nei cellulari, che durava da 14 anni, è finito: la casa coreana ha completato il sorpasso alla fine del primo trimestre. È l’ennesimo segnale che l’industria tecnologica - software, chip, display, Tv, memorie, computer - è unicamente nelle mani dei produttori asiatici e americani?Dal Sole24ore di oggi, venerdi 13 aprile, si apprende quanto segue: "l'atteso sorpasso è avvenuto prima del previsto e sarà ufficializzato il 27 aprile: Samsung ha superato Nokia come primo produttore mondiale di telefonini per volumi di vendite. Il gruppo sudcoreano mette fine alla leadership finlandese durata 14 anni: nel primo trimestre 2012, secondo la media delle previsioni degli analisti, dovrebbe aver venduto intorno a 90 milioni di dispositivi, di cui quasi la metà smartphone, mentre la società finlandese ha comunicato l'altro ieri di aver consegnato nello stesso periodo 83 milioni di pezzi (di cui solo 12 milioni di smartphone).

Il Ceo di Nvidia ha presentato a Las Vegas il nuovo tablet Asus Transformer Prime da 7 pollici che costerà 250 dollari Il nuovo mini tablet è stato presentato come un futuro componente della famiglia Transformer Prime, dalla quale erediterà la maggior parte delle caratteristiche tecniche. Nella dotazione di base saranno infatti inclusi il SoC (Systems on chip) Tegra 3 e il sistema operativo Android 4.0 Ice Cream Sandwich. Caratteristiche molto simili a quelle dei nuovi prodotti della gamma MeMo, fatta eccezione per il pennino.

Il tablet dovrebbe arrivare sul mercato in estate con il preciso intento dicontrastareil Kindle Fire di Amazon e il Nook di Barnes & Noble. Il prezzo supera di appena 50 dollari quello della tavoletta di Amazon ma dalla sua, come hanno assicurato i vertici di Asus e Nvidia, chi sceglierà questo prodotto sarà ripagato con una velocità di elaborazione vicina a quella del Transformer Prime, in un case più compatto e maneggevole. Il pannello Lcd, inoltre, avrà una risoluzione di 1.280 x 800 punti e una densità di pixel abbastanza elevata da supportare al meglio la lettura di contenuti statici.

Numeri che, se confermati, dicono parecchie cose. Innanzitutto che Samsung, dopo aver scalato prepotentemente la classifica di vendita nei televisori – dove oggi è incontrastata numero uno nel mondo e ancora di più in Italia – ha piantato un’altra importante bandierina. Ora nel mirino, lo hanno detto a più riprese i top manager della casa coreana, c’è il mondo business e quindi è lecito aspettarsi nuove azioni importanti (nel marketing e non solo) nel campo dei computer (notebook), delle stampanti e delle soluzioni di mobilità di classe enterprise (legate per esempio ai tablet).

Tornando al cambio al vertice nei cellulari c’è da fare unaconsiderazionecerto non originale: fino a metà anni 2000 i marchi che andavano ancora per la maggiore erano Nokia e Motorola. Oggi, fatta eccezione per Apple, scesa in campo nel 2007 con l’iPhone, e per Research in Motion (ma la casa dei BlackBerry non naviga certo in acque tranquille), il pallino è in mano alle aziende asiatiche e i nomi sono quelli di Samsung, Lg, Htc, con Sony (dopo aver voltato pagina assorbendo tutti gli asset della joint venture con Ericsson) e le cinesi Huawei e Zte a fare da illustri outsider.

Certo l’alleanza di interessi stretta fra Nokia e Microsoft, il successo imperturbabile dei telefonini della Mela e la consolidata supremazia di Android (Google) a livello di piattaforma fa lecitamente pensare che la sorte della sfida fra produttori occidentali ed orientali non sia irrimediabilmente segnata a favore dei secondi. Anzi. Dalla loro Samsung e compagnia hanno però un peso notevole nel business dei componenti (memorie, schermi) anche se le varie Intel, Qualcomm e Nvidia sono californiane e Arm (che fornisce loro la tecnologia per i chip per smartphone e tablet) è inglese.

Per contro pc, notebook, iPad, iPhone e molti altri device elettronici sono prodotti in larga misura in Cina dai grandi Oem asiatici, da Quanta a Compal passando per la tristemente nota Foxconn. Ed è quindi l’Asia il centro produttivo dell’hi-tech globale, non certo l’Est Europa.Non può inoltre passare inosservato come il Vecchio Continente abbia perso via via peso sotto il profilo della ricerca e sviluppo e della capacità di innovazione. Symbian, il sistema operativo che ha fatto la fortuna di Nokia, è finito in un angolo a favore di Windows. Philips, un nome storico del mercato Tv, ha ceduto gli asset alla cinese Tpv Technology e ora il destino dei suoi prodotti e del suo marchio (nei televisori) è deciso ad Hong Kong. Per non parlare dei grandi player in campo semiconduttori, da Siemens a Sgs Thomson passando per la stessa Philips, oggi molto più defilate rispetto al passato.

Rispetto al primo EeePad Transformer Prime, due le migliorie che vanno a valorizzare concretamente lo chassis in alluminio, lo spessore ridotto a 8,3 millimetri e il peso inferiore ai 600 grammi, che lo fanno ad oggi in assoluto uno fra i più leggeri tablet in commercio.A livello di sistema operativo c’è Android 4.0 Ice Cream Sandwich e su questo fronte l’enfasi data da Salsi, ricordando nell’occasione il forte legame in essere fra Asus e Microsoft, è stata assai netta: "è come passare da Vista a Windows 7”. Così come è forte la promessa fatta agli utenti sul fronte delle prestazioni – "superiori nell’ordine di due volte e mezzo rispetto ai prodotti concorrenti” – grazie al lavoro di squadra effettuato con Nvidia (nel nuovo Transformer è preinstallato Tegra Zone, marketplace che ospita applicazioni sviluppate in modo esclusivo per l’architettura Tegra 3) e Google.

La keyboard, però, nel caso di Lenovo non si scollega fisicamente, ma può ruotare grazie a una doppia cerniera che permette di utilizzarla come strumento di scrittura o come base d'appoggio. Le dimensioni dello schermo, inoltre, fanno la differenza, poiché Yoga è caratterizzato da un display da 13,1 pollici (contro i 10 del Trasformer Prime già in commercio e contro i 7 del nuovo modello annunciato da Asus in questi giorni), che lo rende più adatto a un utilizzo simil-notebook; la risoluzione è di 1600 x 900 pixel. E diversità ancora più sostanziale sta nel sistema operativo, non Android bensì Windows 8: una scelta che, associata a un processore Intel Core, 8GB di RAM e disco Ssd da 256GB, offre funzionalità paragonabili a quelle di un notebook, più che di un semplice tablet. Le misure di spessore e peso del tablet, tastiera inclusa, sono rispettivamente 16,9 millimetri e 1,47 chili, in linea con quelle degli ultrabook più leggeri, e l'autonomia energetica dichiarata dal produttore è di otto ore. L'IdeaPad Yoga sarà messo in commercio nella seconda metà del 2012, a un prezzo che si aggirerà intorno ai 950 euro.

Non è tutto per quanto riguarda Lenovo, azienda che in questa edizione del Ces si è distinta per quantità di nuove proposte annunciate: entro la prima metà dell'anno verrà avviata la distribuzione di IdeaCentre A720, un all-in-one che punta su appeal hi-tech ed estetica. Si tratta di un dispositivo con schermo multi-touch da 27 pollici, spesso 2,5 centimetri e privo di cornice, ampiamente regolabile in inclinazione (da 5° a 90°).

È dotato di sistema operativo Windows 8 e di processori della famiglia Intel Core, scheda grafica Nvidia GeForce e, per quanto riguarda la memoria, a scelta un Ssd da 64 GB oppure un hard disk da 1 TB. Il prezzo della configurazione di base parte da circa 1.015 euro.Il pallino della tecnologia (hardware e software) che si muove dietro i device che vanno per la maggiore fra semplici consumatori e generici appassionati, professionisti e top manager è in mano alle aziende americane ed asiatiche (coreane, taiwanesi e giapponesi) e su questo c’è poco da discutere. Ed è la trasversalità del sistema operativo mobile di Google a far nascere qualche dubbio intorno alla tavoletta a marchio BigG. Non sono pochi infatti coloro che vedono l’entrata in scena diretta della casa californiana come un danno per chi oggi sta pian piano rosicchiando quote di mercato ad Apple e al suo iPad. Perché un danno? Perché il Nexus Tab, alla lunga, si rivelerebbe come un inutile costo di vendita per Samsung e gli altri vendor (Motorola naturalmente compresa) fedeli alla causa Android.

Pensare di trovare l’equilibrio perfetto fra un prodotto Googleco-marchiatoSamsung o Asus e un Galaxy Tab o un Transformer per non pestarsi i piedi a vicenda non è impresa facile. Soprattutto in un mercato, quello dei tablet, ancora agli albori e dalle enormi potenzialità di sviluppo.Se il Nexus Tab, questa la riflessione che rimbalza fra gli analisti, dovesse imporsi e quindi costituire una sorta di standard per i tablet Android come farebbero i partner di Google a proporsi alle grandi catene retail come alternative ad Apple con device il cui prezzo sarebbe praticamente doppio rispetto a quello di Google?

Per contro, l’arrivo sul mercato di un tablet "low cost” targato BigG è una buona notizia per i consumatori, che si troverebbero a poter scegliere fra più dispositivi, da quello a spiccatissima vocazione multimediale (il Kindle Fire) a quelli in grado di assicurare funzionalità per il business (il Galaxy Tab). Il punto focale della questione è però un altro: come faranno i tanti (troppi) vendor di tavolette androidi a conciliare volumi di vendita e margini di profitto? E come farà Google ad evitare un nuovo flop senza il supporto di un canale di vendita proprio fatto di punti vendita fisici (gli Apple Store, tanto per capirci) distribuiti capillarmente in tutti i Paesi del globo?
La casa texana ha annunciato la disponibilità del nuovo portatile da 13 pollici con Cpu Core i5 o i7 di Intel e chip TPM 1.2. Fra i plus il display Gorilla Glass, lo chassis in lega di alluminio e fibra di vetro e la garanzia Pro Support per interventi entro il giorno successivo alla chiamata.

Posted by: traumvondir at 02:48 AM | No Comments | Add Comment
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