January 27, 2015

Batteria Toshiba PA3634U-1BRS

C’è però un partito di esperti del settore poco convinto della valenza degli ultrabook e ne predice un futuro prossimo poco incoraggiante. Mark Moskowitz, analista di JP Morgan, è per esempio dell’idea che non se ne venderanno abbastanza per risollevare le vendite fiacche di computer anche perché non hanno caratteristiche distintive che li facciano emergere rispetto ai molto più convenienti netbook.
In poche parole gli ultrabook costano troppo per le capacità che offrono e non avranno quindi il successo sperato. Siamo di fronte a un’opinione troppo Apple (iPad) oriented? Può darsi. Ma le attuali difficoltà degli ultrabook nel fare breccia fra i consumatori sono un dato di fatto.

Prendiamo ad esempio le proiezioni di vendita che Digitimes ha recentemente pubblicato citando come fonte i produttori di componenti taiwanesi. Gli ultrabook, su scala globale, arriveranno al massimo a coprire il 20% delle vendite totali di computer portatili e non il 40% come a suo tempo predetto. In Europa, in particolare, l’utenza sembra essere più attratta dai notebook con schermo da 15 pollici o superiori, che continueranno ad essere la fascia di prodotto più venduta, con una quotastimatafra il 40 e il 45%.

La questione lascia quindi aperti diversi interrogativi. Il primo: l’avvento annunciato dei form factor da 14 pollici (i Samsung Serie 5 e gli Envy 14 Spectre di HP per esempio) darà agli ultrabook una maggiore rilevanza nei cataloghi dei vendor e sugli scaffali dei punti vendita? Il secondo: il design, sicuramente un pregio di questa categoria (e di fatto il plus su cui Apple ha costruito le fortune del suo MacBook Air), saprà ovviare (in termini di appeal commerciale) all’evidente gap prestazionale che gli ultrabook pagano ai più potenti notebook?

Tim Cook è amministratore delegato di Apple solo da pochi mesi, ma ciò nonostante il suo lavoro è stato premiato con un bonus di 376 milioni di dollari. Il dato è emerso dalla documentazione presentata questa notte da Apple alla Securities and Exchange Commission, alla quale tutte le aziende statunitensi quotate in borsa devono rendere conto. Il premio di produzione, che è stato retribuito sotto forma di stock option, si aggiunge allo stipendio base di 1,4 milioni di dollari.Il Consiglio di Amministrazione dell'azienda di Cupertino ha giustificato il premio spiegando che la sua entità è direttamente proporzionale "ai risultati raggiunti da Cook da quando ha assunto la responsabilità della guida di Apple durante il periodo di malattia di Steve Jobs e dopo il suo decesso". Il premio maturerà in un periodo di dieci anni, una tempistica che secondo il board motiverà Cook a rimanere in azienda e declinare ulteriori offerte di lavoro vantaggiose che potrebbero presentarglisi.

Benché l'entità della cifra possa lasciare perplessi, è da riconoscere che nelsistemaimprenditoriale statunitense non è raro che ai dirigenti siano riconosciuti premi così alti, a fronte del raggiungimento degli obiettivi. In questo Cook è stato magistrale, grazie alla forza di mercato dei prodotti creati insieme a Jobs, dell'ottimo posizionamento del marchio Apple e della capacità di continuare ad attirare l'attenzione di consumatori e investitori.

La trimestrale ufficiale di Apple sarà annunciata il prossimo 24 gennaio, ma stando alle indiscrezioni, nel periodo natalizio l'azienda di Cupertino avrebbe superato i suoi record storici, vendendo 1,2 milioni di MacBook Air, 31,4 milioni di iPhone (superando la previsione ottimistica di 30 milioni di unità) e 17 milioni di iPad, surclassando anche in questo caso la previsione di 13,2 milioni di unità.Ovviamente tutte le previsioni sono da confermare con i dati ufficiali. Quel che è certo è che se il trend di crescita di Apple dovesse continuare con questi ritmi, il premio di produttività per il 2012 rischia di mettere in ridicolo al cifra stellare incassata quest'anno.L’ingresso sulla scena del Kindle Fire di Amazon ha imposto un cambio di rotta a tutti o quasi i vendor di tavolette, eccezion fatta per Apple. Questo l’assunto che si può dedurre dalle mosse operate nei giorni scorsi da Sony e Research in Motion oltreoceano. La società nipponica haridottodi 100 dollari il costo a listino della sua tavoletta Android serie S, che ora si compra negli Usa a 399,99 dollari (la versione con 16 Gbyte di memoria) e 499,99 dollari (il modello da 32Gbyte).

In casa Research in Motion, invece, il tentativo di dare una scossa alle vendite dei playbook è coinciso con il riposizionamento a listino di tutte le versioni del tablet, compresa quella da 64 Gbyte, ora disponibili a 300 dollari in promozione fino a fine gennaio. La seconda generazione del tablet di Rim è in rampa di lancio a febbraio, con il supporto per l’e-mail nativo, ed ecco quindi spiegato il motivo della nuova operazione di sconto.

Rispetto ai prezzi fissati da Sony e Rim al momento del lancio del lancio delle rispettive tavolette, la tendenza al ribasso dei prezzi all’utente finale è quanto mai evidente. E si rispecchia anche nelle scelte commerciali di altri produttori che hanno sposato la causa Android come Lenovo e Acer. Non tutto tace, dunque, nel mondo netbook, in questi mesi assediato su più fronti dall'avanzata dei tablet e dallo sviluppo degli ultrabook. L’ondata di mini pc in arrivo avrà qualche buona carta dagiocaresia in termini di prestazioni, sia di durata della batteria. Su questi due aspetti, infatti, la piattaforma Atom promette passi avanti sostanziali. Le funzionalità di gestione energetica della nuova architettura migliorano del 20% la durata della batteria del computer rispetto ai modelli precedenti, garantendo fino a 10 ore di utilizzo continuativo e diverse settimane di stand by.

Per quanto riguarda, invece, le prestazioni di calcolo e riproduzione audio/video, un motore multimediale dedicato di nuova progettazione consente la riproduzione di contenuti in alta definizione in formato 1080p e include diverse opzioni di output e visualizzazione digitale, tra cui Hdmi e DisplayPort, oltre al supporto dello standard Blu-Ray 2.0. Migliorano, a detta di Intel, anche i tempi di risposta e le prestazioni grafiche (fino a due volte superiori rispetto alla piattaforma Atom precedente, sottolinea la nota della compagnia di Santa Clara), grazie alla combinazione del Graphics Media Accelerator 3600/3650 e del controller di memoria, entrambi integrati nel corpo del processore.

Le nuove funzionalità Wireless Display e Wireless Music, inoltre, permettono di trasmettere musica in streaming dal netbook agli altoparlanti di un impianto stereo e di condividere video e foto, tramite connessioni senza fili, il computer e un televisore. Ultimo aspetto, la navigazione Internet: la tecnologia Smart Connect consente di accedere al Web all'accensione del netbook, riducendo i tempi d'attesa dall'avvio del sistema, e di ricevere gli aggiornamenti automatici di e-mail, Twitter e feed Rss anche quando il Pc è in modalità stand by. "È stato un anno difficile, condizionato dalla crisi delle economie mature e da fattori imprevedibili di natura naturale che hanno ostacolato sensibilmente la dinamica di crescita. L’ultimo esempio arriva dalla Thailandia, dove è finito sotto due metri d’acqua uno dei poli produttivo più importanti al mondo per gli hard disk. Evento che sta impattando in modo assai significativo sulla disponibilità e sui costi di questi componenti e che potrebbe andare a ridurre nel 2012 anche del 30-40% non solo la capacità dei produttori di dischi ma anche quella dei vendor di pc”.

Il quadro disegnato da Andrea Galbiati, country manager di Asus per l’Italia, in occasione dell’evento di presentazione del nuovo Eee Salte B121 non è certo dei più rassicuranti. Il rischio che lo shortage degli hard disk provochi seri problemi ai produttori di computer è elevato e lo stato dell’economia (italiana in primis) non lascia molto adito a facili entusiasmi. Eppure Asus ha diversi motivi per brindare sotto l’albero.La casa taiwanese è convinta di continuare a crescere in termini di fatturato - 12 miliardi di dollari il targetfissatoper il 2012, in salita del 25% rispetto al 2011, per ciò che concerne le attività legate al marchio – e consolidare la quinta posizione a livello mondiale nella classifica di vendita dei pc. E non solo: rafforzare il ruolo di seconda forza (dietro Lenovo) in un mercato chiave come la Cina e ribadire lo status di market leader nei notebook in alcuni specifici Paesi. Come l’Italia, dove la multinazionale asiatica primeggia con una share superiore al 30%.

Nel nostro Paese l’anno non è iniziato bene ma – osserva Galbiati – "abbiamo registrato un decollo importante di domanda a partire da metà primavera in tutti i segmenti, fatta eccezione per i provider telco. Il netbook è tornato a essere un oggetto interessante come soluzione ponte per il fatto di essere un prodotto a basso prezzo e per Asus è stato un prodotto fondamentale per la crescita sul mercato italiano, dove sviluppiamo il 60% del nostro business con l’utenza aziendale e dove abbiamo iniziato a vendere anche i desktop, un segmento che vale ancora circa 800-900mila pezzi l’anno”.
Dell’ipotesi che Microsoft possa rilevare da Nokia le attività relative agli smartphone se ne parla da tempo. Ancora prima dell’annuncio ufficiale - avvenuto a metà febbraio a Londra, nell’imminenza dell’apertura del Mobile World Congress di Barcellona – dell’alleanza che ha portato il sistema operativo Windows sui telefonini della casa scandinava. Ieri questa ipotesi è tornata alla ribalta grazie alle indiscrezioni pubblicate dal sito finlandese Talous Sanomat, secondo cui un report della Danske Bank, la maggiore banca dellaDanimarca, darebbe per certa l’operazione entro la prima metà del 2012.
I portavoce di Nokia hanno ancora una volta smentito ufficialmente la notizia, sottolineando in proposito come "la voce gira da tempo senza fondamento”. In realtà sono in molti a credere – il primo a sollevare tale ipotesi era stato Eldar Murtazin, il blogger russo da sempre bene informato sulle mosse del gigante finlandese - che fin dalla definizione dell’accordo con Microsoft sia ricorrente fra i vertici di Nokia l’intenzione di cedere la proprietà della divisione di telefonia mobile.

Asus Transformer Prime da 7 pollici, un nuovo rivale per il Kindle Fire di Amazon Fra le novità più attese e puntualmente arrivata c'era il Transformer Prime TF700T, che esordirà in Italia all'inizio dell'estate ed esibirà un pannello Lcd da 1.920 x 1.200 punti a tecnologia Super IPS+. Inoltre, al posto della fotocamera frontale da 1,3 megapixel del modello attuale, ce ne sarà una da 2.0 megapixel, più adatta per le video chat.Dalla fine di gennaio, invece, saranno sugli scaffali dei negozi italiani i Transformer Prime prima maniera, a un prezzo non ancora confermato ufficialmente mentre è difficile che sbarcheranno nel Belpaese gli Eee Pad MeMo, i tablet da 7 pollici con il pennino anch'essi oggetto di annuncio a Las Vegas.

Posted by: traumvondir at 04:02 AM | No Comments | Add Comment
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