February 04, 2015

Batteria ASUS A32-N55

I cinesi, in particolare, rappresenteranno il 17% dell'intera "popolazione di Internet", vale a dire quasi 380 milioni di persone. Chissà se un numero così alto potrà servire loro a ottenere una rete più libera, dove ogni navigatore potrà accedere alle informazioni che ritiene migliori.O forse quello stesso grannumerosarà quello che convincerà il resto del mondo ad applicare i metodi cinesi? Dopotutto, le tecnologie non mancano. Rallegriamoci, dunque, del fatto che abbiano eliminato l'elettroshock dalle cure per la dipendenza da Internet.

Certo, magari queste previsioni si riveleranno errate, perché i cinesi saranno troppo occupati a creare documenti con Office, che gli costa 29 dollari, anziché andare online.I netbook continueranno a dominare incontrastati per tutto il 2009. Secondo l'ultimo rapporto di DisplaySearch, si assisterà a un raddoppio del volume di vendite rispetto all'anno scorso. In pratica le 16 milioni di unità vendute del 2008 sembreranno briciole rispetto ai previsti 33 milioni di quest'anno. Il successo, secondo gli esperti, continuerà a essere legato ai bassi prezzi di listino.Per quanto riguarda, invece, il comparto notebook non si registreranno variazioni nei volumi di vendita: 129 milioni di unità come nel 2008.

John F. Jacobs, direttore delle ricerche di DisplaySearch, è convinto che le novità più interessanti riguarderanno ancora il segmento netbook. Le linee di sviluppo si concentreranno sul design, favorendo scelte progettuali che mirano all'alleggerimento degli chassis e all'utilizzo di schermi piùgrandi.Telecom Italia sembra voler dettare le regole dello sviluppo broadband italiano. Da tempo il Governo e gli operatori del settore parlano dell'esigenza di creare una new-company che con risorse pubbliche e private possa accelerare lo sviluppo della rete di nuova generazione (NGN). L'ex-monopolista, però, è convinto che l'intervento pubblico dovrebbe essere limitato esclusivamente alle aree poco remunerative - ovvero quelle discriminate dai provider.

"Se non pensiamo che le aziende siano in grado di sviluppare le reti di nuova generazione a condizioni di mercato, l'intervento pubblico è ragionevole e auspicabile, se invece a fronte di un'azione regolatrice si ritiene che i piani a oggi noti siano credibili, non è necessario un intervento statale se non quando le reti di nuova generazione realizzeranno un fallimento di mercato nelle città più piccole", ha spiegato Stefano Pileri, direttore Tecnologie e Operations di Telecom Italia, durante il convegno sul broadband organizzato da I-com.Diavvisocontrario Vodafone che sottolinea il rischio dell'aumento dei costi. Bianca Maria Martinelli, direttore Affari pubblici e legali di Vodafone Italia, sostiene che bisognerebbe puntare su una rete aperta e non continuare ad affidarsi ai cavidotti di Telecom Italia. Investire su una rete chiusa in fibra senza conoscere il destino di quella in rame potrebbe essere una scelta poco lucida.

Con il nuovo sistema operativo, in effetti, Google ha cambiato il suo modo di agire: in passato, fino al browser Chrome, teneva tutto in gran segreto fino a che il prodotto era pronto. In questo caso, forse, c'erano tropi attori coinvolti, i produttori di PC, perciò Google potrebbe aver semplicemente anticipato l'inevitabile fuga di notizie. Microsoft quindi potrebbe non c'entrare nulla, non ce ne voglia il buon Scoble.
L'ipotesi più solida, in ogni caso, è quella di Office online, che potrebbe anche avere un suo dominio, Office.com, recentemente liberato dai precedenti proprietari. Scoble, nella discussione su FriendFeed, ha aggiunto che "gira in un browser" e, a meno che non si tratti di un'incredibile aggiornamento di Silverlight, l'alternativa sembra essere Office online.


Resta da capire perché Google debba preoccuparsi: Google Apps potrebbe subire un duro colpo, ma anche guadagnare visibilità, se la principale applicazione da ufficio diventasse un servizio cloud.
Hewlett-Packard e Acer potrebbero essere le prime due aziende a mettere a listinoportatilicon Google Chrome OS pre-installato. Il colosso di Mountain View si è dato da fare in questi mesi, poiché scorrendo la lista dei partner vi sono certamente i più importanti del settore.

Senza contare che, a titolo di esempio, "su 80 mila clienti acquisiti in aprile da Vodafone e Tele2, 30 mila sono attivi e 50 mila sono in attesa: di questi, 15 mila non saranno mai attivati per KO tecnici", ha ricordato Martinelli. Come a dimostrare che a dieci anni dalla liberalizzazione del settore, il monopolio di Telecom pesa ancora troppo sul destino broadband del paese.Il New York Times è pronto a chiedere ai propri lettori 5 dollari al mese per accedere ai suoi contenuti. Al momento la decisione è in fase di valutazione, ma il semplice fatto che si stia considerando autorizza gli editori della "vecchia scuola" a mettere lo champagne in fresco.
Sono passati poco più di due mesi da quando Rupert Murdoch ha dato il via alla crociata contro l'informazione gratuita, ed ecco che il più influente giornale del mondo si prepara a rivedere le sue strategie.
Il NYT negli ultimi tempi ha visto contrarsi molto le entrate legate alla pubblicità online, cometuttele testate che pubblicano online. Questo, insieme alle polemiche e alle discussioni suscitate dalle affermazioni di Murdoch, hanno spinto il giornale al ritorno verso un modello a pagamento, che era stato abbandonato nel 2007.

Nell'ipotesi che questo cambiamento diventi realtà, il giornale dovrà mettere in conto un drastico calo degli accessi (attualmente è il primo sito informativo degli USA), che porterà con sé un ulteriore restrizione degli introiti pubblicitari. Il fenomeno dovrà essere, per forza di cose, controbilanciato dagli utenti disposti a pagare il prezzo richiesto. I dubbi sono legittimi: i lettori dovrebbero pagare per qualcosa che hanno sempre avuto gratis e, in molti casi, potranno trovare gratuitamente da qualche altra parte. Certo, ci saranno un buon numero di persone disposte a pagare, ma non c'è calcolo che possa garantire la buona riuscita dell'iniziativa.
Quando il NYT decise nel 2007 di offrire tutti i suoi contenuti gratuitamente, fu seguito a ruota da tutte le più importanti testate del mondo, e nulla garantisce che non succeda la stessa cosa anche questa vota. Noi, e anche qualcuno di più autorevole, crediamo che sia una pessima idea, per i lettori ma soprattutto per il NYT, che potrebbe faticare non poco a recuperare da quello che si annuncia un grosso scivolone.
Google Chrome OS è sotto esame da parte dei produttori di pc, ma nessuno ha ancora pensato di utilizzarlo. La presa di posizione dei più importanti produttori del settore arriva come una doccia fredda.

A poche ore dalla presentazione di Chrome OS, e le millantate collaborazioni, ilresponsabileMedia di HP ha già messo le mani avanti. "Stiamo studiando Chrome. Vogliamo capire che impatto potrebbe avere Chrome nel settore pc e comunicazioni, e quindi lo stiamo analizzando attentamente", ha dichiarato Marlene Somsak di Hewlett-Packard.Insomma, leggendo il comunicato di presentazione e ascoltando le dichiarazioni di Google sembrava che tutti fossero già al lavoro per "confezionare" nuovi portatili da vendere il prossimo anno. E invece no. Anche Lenovo e Asus stanno semplicemente valutando il nuovo sistema operativo.

Dell continua a esplorare nuovi modelli distributivi. Dopo aver consolidato l'uso di Twitter per diffondere le promozioni, oggi decide di fare il grande passo e portare i propri prodotti nelle grandi catene di distribuzione.
In Italia sarà presente in più di 30.000 negozi, in particolare negli 83 punti vendita Media World, dove si potranno trovare tutti i prodotti del colosso statunitense, tra cui i famosi Inspiron, Studio e Adamo. La collaborazione con Media World, che ha anche un canale di vendita online, è particolarmente importante, perché la catena controlla ben il 13% del mercato tecnologico del nostro paese.

Dell non abbandona la vendita online, ma la integra ai modelli più tradizionali, probabilmente per cercare di procurarsi nuovi clienti, e, soprattutto, per tamponare i danni creati dalla crisi e dalla stagnazione del mercato PC. In quest'ottica vanno visti anche gli accordi con diversi operatori in tutto il mondo, tra i qualiVodafonein Europa, che probabilmente porteranno a vedere prodotti Dell in coppia con abbonamenti telefonici, a prezzi vantaggiosi. Dell è uno dei principali produttori di computer del mondo, e si colloca al secondo posto, dietro ad HP. Gli ultimi risultati, tuttavia, sono stati deludenti, e l'azienda si trova ad arrancare, tallonata da vicino dalla potente Acer. Visti questi dati, la scelta di Dell sembra inevitabile.

Cosenza ha combinato i dati di Google AdSense e Alexa, ottenendo l'ottimo risultato che vedete, e che è stato notato da diverse testate online, ancora prima che lui stesso "uscisse allo scoperto", rendendo pubblica una pagina sulla quale stava lavorando privatamente. Facebook sta crescendo così tanto che iltrafficoche genera comincia ad essere comparabile a MSN.com, Yahoo e persino Google. Anzi, Facebook, secondo i dati considerati, avrebbe già superato il primo della "triade", vale a dire MSN.com, e si starebbe avvicinando al secondo, Yahoo! Facebook, tuttavia, è quello che mostra la crescita più rilevante, tra i quattro.
Il "faccialibro", infatti, negli Stati Uniti ha fatto registrare 82,9 milioni di visitatori unici, in maggio, ai quali aggiungere altri 65 milioni ottenuti grazie a Facebook Connect, che permette di accedere ad un sito terzo usando le credenziali di Facebook.

Insomma, mentre di continua a discutere sul suo potenziale valore, o sul possibile maggior potenziale di Twitter, Facebook continua a crescere, tanto da essersi meritato un cambio di categoria. Da oggi la società di Zuckerberg se la dovrà vedere con i pesi massimi. Forse Vincenzo potrebbe essere interessato a creare una nuova mappa, con quattro soli colori, completa di piccoli carri armati di plastica e una coppia di (annunci) dadi.

Posted by: traumvondir at 03:01 AM | No Comments | Add Comment
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What colour is a green orange?




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